Mani

di
genere
poesie

La luce occhieggia dalle fessure delle tapparelle,
quel tanto che basta perché le forme non siano solo contorni,
ma quel che colpisce i miei sensi,
primo sentore, quello dei tuoi capelli.
Il tuo respiro sul mio,
il tuo braccio piegato contro il fianco,
le gambe intrecciate,
Il seno martoriato dalla bocca contro il fianco,
ma è la pelle...si la pelle che ci unisce.
Sono sprofondato in te,
stretto, fagocitato, accolto, stretto, inglobato,
accettato ho goduto della tua carne,
del tuo piacere, del mio piacere,
del tuo esserti liquefatta con me e per me.
eppure...eppure, è il tuo tocco che bramo,
quelle carezze lievi, in punta di dita che saggiano la mia nuca,
che sfiorano il mio braccio che lambiscono le mie guance.
Sedotto dalle tue mani, aspetterò il tuo risveglio.
scritto il
2018-12-30
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