Mildred e Patrick capitolo 6°

di
genere
dominazione

“Oggi andiamo a fare spese.” dissi a Patrick mentre m'infilavo le decolté “Ma non da Riley. Voglio qualcosa di più genuino, quindi andremo in un negozio d'articoli sportivi, e in uno di bricolage.”
“Un brico ?” mi chiese stupito.
“Hai capito bene buono a nulla. Questo dungeon ha un aspetto fin troppo asettico, quindi voglio qualcosa che lo renda più reale.”
Notai che stava cercando di guardarmi fra le gambe, e del resto la mini blu che indossavo lasciava ben scoperte le cosce, così decisi di torturarlo un po' allargandole quel tanto che bastava per fargli vedere il perizoma.
“Dimmi piccolo porco, ieri sera quanto hai goduto nel vedermi con un vero uomo ?” gli chiesi mettendogli un piede sulla spalla.
“Tantissimo, del resto sei bellissima e ho capito che Kyron ti ha fatto godere come desideravi.”
“E' vero Kyron ha un gran cazzo e sa come usarlo, ma questo oggi non ha nessuna importanza. Quello che devi ricordare sempre è che tutto il piacere che provo con uno stallone lo trasformo poi per te in dolore. Questo perchè devi pagare in tutti i modi possibili il fatto di non essere in grado di farmi godere, quindi ogni volta che sarò costretta ad andare con un altro, il giorno seguente tu sarai punito per la tua incapacità ad essere maschio.”
Patrick non disse nulla, non so perchè paralizzato dalla paura, o del tutto imbambolato dalla visione del mio perizoma, che per lui era più che un frutto proibito.
“Tutto quello che ti ho fatto provare sino ad oggi, è stato solo un piccolo antipasto rispetto a ciò che ti aspetta. Non mi limiterò ad umiliazioni come quella di ieri, o piccolo giochi sadomaso, ma ti farò provare puro dolore fisico in tutte le sue forme, iniziando proprio da oggi. Quindi finisci di guardarmi fra le gambe, come se poi potessi fare qualcosa alla mia fica se non leccarla, e usciamo perché ho fretta di vedere come reagisci alle mie nuove torture.”
Le spese furono veloci anche perchè mirate fin dall'inizio. Nel negozio d'articoli sportivi presi alcuni frustini da equitazione di diversa rigidità, e delle corde da alpinismo, mentre in quello di bricolage dei robusti cavalletti, che Patrick montò non appena tornammo a casa.
“Ti voglio nudo in meno di un minuto.” gli ordinai guardando i cavalletti, che non volli usare subito.
Non appena Patrick si tolse anche l'ultimo indumento, lo legai carponi ad un tavolino molto basso, usando le corde per far sì che non si potesse muovere in alcun modo, quindi gli misi una pallina in bocca che fissai con l'apposita cinghietta, e per ultimo gli misi un bel plug nell'ano quasi senza usare alcun lubrificante.
“Per mia fortuna quella troia con cui stavi non sapeva quanto ti poteva sottomettere.” gli dissi togliendomi la camicetta e la gonna per potermi muovere più liberamente “Quindi adesso vediamo quanto ami davvero il dolore.”
Presi una frusta che aveva molte code e di diversa grandezza, ed una pala di legno rivestita di pelle. Iniziai con alcuni colpi per prendere confidenza con la frusta, per poi colpirlo più volte sia sulla schiena, che sulle natiche. Quando decisi di usare la pala mirai al plug che centrai in pieno, tanto da farlo entrare quasi del tutto nel retto.
“Lo sai che dopo t'inculo peggio di una troia, devo solo decidere se liberati prima il cazzo o farti soffrire ancora di più.” gli dissi mentre lo frustavo tanto da fargli arrossire fin troppo schiena e chiappe “Prima però devi farmi godere, e anche tanto altrimenti nel culo non ti ci metto un cazzo di gomma ma tutta la mano.”
Decisi di liberarlo per potergli legare solo le mani alle cosce, e farlo sdraiare per terra.
“Toglimi le scarpe usando i denti e poi leccami i piedi.” gli ordinai dopo essermi seduta sulla sua pancia.
Patrick obbedì riuscendo in poco tempo le decolté per poi prendere in bocca i miei piedi, ancora fasciati dalle calze.
“Sai ho intenzione di chiedere a Kyron di portare qualche suo amico al prossimo incontro.” gli dissi mentre pensavo a come torturarlo “Non sono mai stata con due uomini, ma del resto neanche con un incapace come te. Ho proprio voglia di prendere dei bei cazzi ,ma stai tranquillo quando avrò finito di farmi scopare mi dedicherò al tuo culo, aprendolo più di come qualunque uomo possa fare col mio.”
Mi alzai per prendere la chiave che chiudeva la cintura di castità di Patrick, che tolsi sotto il suo sguardo allibito, ma subito dopo credo che iniziò a maledire quella riacquisita libertà. Dopo essermi carponi su di lui, iniziai infatti a prendere a schiaffi il suo pene, che nonostante ciò si drizzò in poco tempo.
“Leccami il culo stronzo.” gli dissi dopo averlo quasi soffocato sedendomi sulla sua faccia “Ti ho detto che voglio godere e tu sei bravo solo ad usare la lingua.”
Lui m'infilò la lingua nel retto, ma del resto poteva fare ben altro, mentre io mi divertivo a prendergli a calcetti i genitali.
“Mm come sei bravo, peccato che ho voglia di cazzo, e se uso il tuo mi vieni dentro in meno di un minuto. Vediamo un po' come posso fare.... non posso usare il tuo uccello, ma te come base per uno che mi faccia godere.”
Mi alzai nuovamente, ma questa volta per prendere uno strap-on che gli fissai alla bocca, per poi impalarmi su quello.
“Oh sì come mi piace. Non è un vero cazzo, ma almeno è duro e non resiste meno di niente come il tuo. Lo so mi stai vedendo godere e ti piace, però stai tranquillo che dopo te la faccio pagare con gli interessi.”
Inizia a godere anche ripensando a come mi aveva fatta sentire nuovamente donna Kyron poco meno di ventiquattr'ore prima, e anche a come avrei fatto soffrire Patrick dopo aver raggiunto l'orgasmo. Ovviamente non feci nulla per accelerare i tempi, anzi ogni tanto mi fermavo per scaricare una nuova dose d'insulti al mio schiavo, o picchiarlo sui genitali. Per un attimo pensai anche di sodomizzarmi, ma lasciai perdere perchè non volevo concedermi in quel modo senza che fosse un uomo a prendermi.
Nonostante provassi un immenso piacere, una parte del mio cervello continuava a chiedersi come mai un uomo potesse ridursi come Patrick, il cui unico scopo era soddisfare ogni mio desiderio, soprattutto quelli più perversi. In fondo non aveva molto da invidiare alla maggior parte degli uomini, almeno come dotazione sessuale, ma nonostante ciò godeva solo se umiliato o usato per giochi sadomaso.
Arrivai all'orgasmo ma questo mi lasciò un senso d’incompletezza, come se non mi bastasse più il semplice scopare, se pur con un fallo.
“Sdraiati sul tavolo, adesso tocca a te.” dissi a Patrick dopo avergli tolto lo strap-on dalla bocca, per poi prendere il più grosso che avevo comprato e fissarmelo alla vita. Quando lo vidi pronto per farsi sodomizzare, non potei resistere alla tentazione di farlo soffrire ancora un po', prima di renderlo meno maschio e più femmina.
“Guardati col cazzetto già duro pronto a prenderlo nel culo.” gli dissi stringendogli il pene con una mano e dando degli schiaffetti ai testicoli “Sai sono indecisa se chiamare due stalloni o Tessa per divertirmi con lei e il suo schiavo. Mi ha detto che l'ha reso del tutto impotente, ma io preferisco che ti si possa rizzare fosse solo per riderti dietro.”
“Grazie Padrona.” mi rispose con una smorfia di dolore che lo rese ancor più patetico.
A quel punto non mi rimase che sputare sulla punta dello strap-on, prima d'infilargli la sola punta dentro il retto.
“Sei pronto ad essere la mia troia ?”
“Sì Padrona.”
Gli afferrai le cosce per poi spingergli il fallo dentro il culo, con tutta la forza che avevo addosso, facendolo urlare per il dolore. Non gli diedi però neanche il tempo di riprendere fiato, che mi tirai indietro e facendo uscire tutto il fallo dal retto, per poi sodomizzarlo con la stessa violenza usata prima. Per togliergli ogni possibilità di protestare gli afferrai il pene con una mano, usandolo come presa per poterlo fottere con ancora più vigore.
“Non sai quanto mi piace mettertelo nel culo.” gli dissi mentre lo scopavo con tutta la forza che avevo addosso “E neanche quanto godrò quando sarà un uomo a farlo, togliendoti ogni possibilità di poterti chiamare ancora maschio, se non per scherzo. Pensa se ci adesso ci fosse la tua ex, quella che si limitava a metterti le corna e pisciarti in bocca, ma del resto non deve essere molto intelligente se non aveva capito quanto fossi schiavo dentro.”
Iniziai ad alternare furibonde penetrazioni a perversi strusciamenti sui suoi genitali, anche per permettermi di non stancarmi troppo.
“Sai mi piacerebbe conoscere quella troia da poco, fosse anche per mostrarle come si tratta un incapace del tuo stampo. Magari sta con uno come te e non sa come usarlo, o forse è solo una puttana che dev’essere sottomessa al tuo pari.”
Patrick mi supplicò di non farlo incontrare con Roxanne, anche se non ne comprendevo il motivo, ma continuai a usare quella ragazza per umiliarlo.
“Secondo me Kyron l'ha chiamata per dirle che ti ha rivisto, anche se vestito da troia, e che se prima bevevi piscio adesso sei passato alla sborra. Senza dimenticare che ti sto inculando a tutta forza, e che godi peggio d'una cagna.”
Ebbi un brivido di piacere al solo pensiero di com'era stato semplice trasformare Patrick, da semplice guardone cornuto a schiavo totale. Probabilmente Roxanne non aveva compreso che lui era ben più di un uomo dall'animo sottomesso, mentre io avevo sfogato su di lui la mia rabbia per il mancato matrimonio, facendo uscire il suo vero essere.
“Dovresti esser felice che quella cretina t'abbia lasciato per un altro, altrimenti non saresti qui con me a farti frustare e prenderlo nel culo, quindi ringraziami come si deve.”
“Grazie Padrona per permettermi d'essere il tuo schiavo.” mi rispose non riuscendo a nascondere tutto il piacere che stava provando in quel momento.
Quando mi resi conto che non riusciva più a trattenere l'orgasmo, ripresi a segarlo trovandomi quasi subito la mano piena del suo seme.
“Pulisci stronzo così t'abitui al sapore della sborra.” gli dissi mettendogli la mano sporca a pochi centimetri dalla faccia.
Patrick la pulì, ma eccitato com'era mantenne l'erezione fin troppo vistosa, e non mi rimase che punirlo.
“Piegati sul tavolo e non fiatare.”
Se prima avevo alternato strap-on e mano, questa volta sostituii la seconda con una frusta, colpendogli sempre il culo, sino a fargli prendere un colore rosso acceso. Mi resi però conto che stavo esagerando, non essendo fra l'altro Patrick abituato a subire tanta violenza, così lasciai la frusta e continuai a scoparlo con la stessa forza usata prima, e gli concessi di masturbarsi, cosa che fece con gran piacere, venendo poco dopo.
“Voglio che tu prenda una casa fuori città per il week-end.” gli dissi mentre mi rivestivo “Faremo venire prima Kyron con un suo amico, ed il giorno dopo Tessa col suo schiavo. Tu passerai tutto il tempo come Patty, così potrò vedere se sei davvero in grado di fare la sissy come si deve. Adesso vieni qua che ti rimetto la cintura di castità, altrimenti ti fai seghe per tutta la sera.”
“Va bene Padrona, ha qualche preferenza per la casa ?”
“Sì che sia piccola, ma con una piscina degna di questo nome, perchè voglio anche prendere un po' di sole. Dovrai provvedere anche alla spesa alimentare perchè non voglio mandarti in giro vestito da troia.”
Lasciai il poveraccio ancora dolorante, ma già alla ricerca del luogo giusto per subire nuove umiliazioni e torture.
Una volta arrivata a casa chiamai prima Kyron e poi Tessa per metterli al corrente delle mie idee, trovandoli entrambi entusiasti, anche se la mia nuova amica mi disse che non poteva portare il suo schiavo in quanto era fuori città per lavoro.
“Non c'è problema.” le risposi ridendo “Tanto uno stronzo da mettere sotto ce l'abbiamo lo stesso, e vorrà dire che subirà per due.”



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scritto il
2019-03-06
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