Scuola di sesso in famiglia 4

di
genere
incesti

Arturo,benche' introverso e apparentemente egoista,in realta' era molto attento a che i suoi partners raggiungessero il loro godimento ed in questo era favorito dalla sua enorme carica erotica ma anche,da una grande capacita di controllare il suo piacere.

Io e mio fratello lo abbiamo infatti,visto montare per ore nostra madre e le coppie di turno(chiavando e inculando lei e lui)senza mai venire.
Aveva davvero una capacita' di autocontrollo straordinario ma,era anche capace di sborrare a ripetizione,tre o quattro volte nel giro di mezz'ora e cosa piu'incredibile,erano sempre getti a raffiche esplosive e abbondanti.
Il piu' delle volte,quando si scaricava nella bocca dei suoi fortunati amanti,i primi schizzi venivano trattenuti e ingoiati ma poi,inevitabilmente gli altri venivano espulsi con spruzzi che,come conati di vomito imbrattavano tutto cio' che era intorno.
E' successo cosi' anche con noi.
Quando si e' reso conto che Rino mi aveva sborrato dentro anche se semisvenuto dal dolore determinato dall'intrusione del suo enorme cazzo in quel misero pertugio anale ancora vergine,ha smesso di spingere e dopo un po' ha estratto il suo poderoso randello lasciandosi dietro una scia di sangue.
A quella vista,alla quale era evidentemente abituata,mia madre ha subito preso da un cassetto un candido fazzoletto di lino e come la Maddalena,ha lievemente tamponato tra le morbide chiappe, il martoriato e mostruosamente dilatato buco di mio fratello.
Ha poi proseguito con impacchi di camomilla tiepida che hanno sicuramente sortito un buon effetto.
Infatti,Rino pur continuando a lamentarsi si e' ripreso e trovandomi vicino a lui mi ha sorriso.
Io l'ho baciato sulla bocca e gli ho sussurrato:"Bentornato fratellino"lui mi ha sorriso e chiudendo gli occhi si e' addormentato.Arturo mi ha preso tra le sue forti braccia e sollevandomi come fossi un fuscello mi ha portato nella loro camera da letto.
La mamma ci seguiva in silenzio.
Mi ha deposto con delicatezza sul letto e si e' completamente spogliato mettendo in mostra un fallo monumentale del quale e' difficile descrivere le misure,la consistenza e soprattutto il minaccioso turgore.
Istintivamente ho stretto le gambe ed ho portato le mani sul mio piccolo sesso come estrema barriera di protezione.
Mia madre che nel frattempo si era spogliata,mi si e' accostata e stringendomi al suo petto mi ha rassicurata:"Non temere bambina mia,la tua mamma e' qui',vicino a te e veglira' affinche' nulla di male ti possa accadere.Mentre lo diceva mi faceva sentire la pressione dei suoi capezzoli turgini sul mio piccolo seno e con le labbra sfiorava la mia bocca.
Con la lingua premeva e ben presto anche le mie labbra si sono dischiuse all'intrusione della sua umida e nervosa lingua.
La muoveva nella mia bocca con grande perizia provocandomi un piacere nuovo.
Era molto diverso dalla lingua di mio fratello(l'unica che sino ad allora aveva varcato la soglia delle mie labbra)era nervosa e si muoveva dentro di me come in una danza frenetica,entrava ed usciva come in un'amplesso,roteava,avviluppava la mia lingua e la succhiava,poi la respingeva,travasava la sua saliva e la riassorbiva.
Era davvero come un ballo primitivo,coinvolgente e struggente come una taranta instancabile.
Un tubinio di sensi che mi procurava un'eccitazione incontrollabile,un tremito in tutto il corpo ed un lago di umori tra le cosce.
Arturo seduto sul letto con lo spadone sfoderato ci osservava divertito e passandomi una mano tra le cosce si e' rivolto a mia madre dicendole:"La tua bambina e'pronta,leccale la figa"Ubbidiente come sempre,la mamma si e'accucciata tra le mie cosce,le ha divaricate ed ha cominciato a leccarmi il gia' grondante sesso.
Con la sapienza di una troia navigata che sa' come trattare una fig
a in calore,ha cominciato ad accarezzarmi tra le cosce mentre con la bocca succhiava il mio voglioso grilletto.
Lo succhiava come fosse un piccolo cazzo,lo leccava,gli girava intorno e ancora tornava a leccarlo.Io ero totalmente abbandonata alla sua merce'.
Mia madre mi stava leccando la figa ed io era al settimo cielo.
Contorcevo il bacino come a volermi sottrarre a quella meravigliosa tortura,ansimavo e le scioglievo in bocca tutto il mio godimento.
Poi ha allargato le grandi labbra come fossero piccole alette e con la lingua e'andata ad esplorare il mio fiore nelle pieghe piu' profonde.
Io non avevo piu' voce per esternare il mio piacere e mostrarle la mia gratitudine per quanto mia madre stesse facendo per me.
Ormai non controllavo piu' il mio corpo che si scuoteva contro ogni mia volonta' e rispettando solo i ritmi che la voluttuosa bocca di mia madre mi incuteva.
La mia figa era una voragine di piacere e umori,ero allagata ed anche il lenzuolo sotto di me era oramai inzuppato,la mia "sborra"scorrava a fiotti e scivolando inondava anche la mia rosellina posteriore che,diligentemente la lingua di mia madre andava a raccogliere.Un brivido mi scuoteva ogni volta che le labbra di mia madre andavano a succhiarmi il matido buco del culo.
Quando finalmente parevo matura,mia madre si e' staccata e scostandosi un po' si e' rivolta ad Arturo dicendogli:"Arturo,la bambina e' pronta,cogli anche tu il suo fiore...."
Continua
scritto il
2011-07-06
1 3 . 9 K
visite
0
voti
valutazione
0
il tuo voto

Continua a leggere racconti dello stesso autore

racconto sucessivo

Incesti e ricordi 1
Segnala abuso in questo racconto erotico

Commenti dei lettori al racconto erotico

cookies policy Per una migliore navigazione questo sito fa uso di cookie propri e di terze parti. Proseguendo la navigazione ne accetti l'utilizzo.