La giusta dimensione
di
Maria Letizia Caselli
genere
prime esperienze
Lo vedevo passare tutti i giorni, biondo, spettinato, pelle abbronzata, torso nudo e bermuda. Giovanissimo, poco più che adolescente. Io, una trentenne molto bella, fisico perfetto, separata da poco. Avevo affittato un bilocale quasi sulla spiaggia per godermi il mare in pieno, in quel paesimo di pescatori in Croazia. Ero lì da una diecina di giorni, la mia vita si divideva tra la spiaggia, la spesa e ricche dormite. Non conoscevo nessuno, sicuramente un gran vantaggio, dal momento che avevo intenzione di starmene un po’ in pace. Lo vidi passare anche quella mattina, stava andando verso la spiaggia, la solita spiaggia semideserta dove andavo io. Lasciai che si allontanasse un po’ e poi mi incamminai verso il mare. Non si accorse di me. Stesi il telo e mi sdraiai con la faccia rivolta verso il mare. Passeggiò un po’ , poi entrò in acqua. Nuotava, poi si immerge e, poi riemergeva sempre con lo sguardo rivolto al largo. Entrai in acqua anch’io. Quando stava per uscire feci in modo che le nostre traiettorie si incrociassero. Mi incuriosiva ... “ Salve”, gli dissi quando mi passò accanto. Si girò verso di me e, in un italiano insicuro rispose con un sorriso e aggiunse “ Sei in ferie qui ?” Ci mettemmo a parlare, era del posto, ed era sua abitudine fare il bagno li fin da piccolo. Studiava e gli sarebbe piaciuto imparare l’italiano e visitare l’Italia. Per un paio di giorni lo incontravo e parlavamo del più e del meno, poi lo invitai a casa a bere una Coca. Accetto volentieri e mi segui’ felice di poter prolungare la conversazione. Appena entro si sedette sul divano, aveva ancora i capelli bagnati. Mi tolsi il pareo che indossavo e mi sedetti accanto a lui. Mentre parlavamo e sorseggiavamo la Coca, sentii che il mio corpo mi mandava dei segnali particolari, vibrazioni sempre più insistenti che cercavo di respingere, ma ... senza riuscirci. Lo guardavo mentre sorrideva senza capire che in quel momento mi stava eccitando l’idea di possederlo. Avrei voluto accarezzare la sua pelle abbronzata, i suoi capelli bagnati, avrei voluto togliergli quei bermuda per vedere cosa c’era sotto ... oddio, ma cosa mi stava succedendo ?!?! Mi alzai e poi mi sedetti di nuovo ... chissà ... e se avessi provato a provarci ? Mi trattenni ... ma non ero sicura di poterlo fare ancora a lungo ... il mio corpo vibrava sempre di più ... Ad un certo punto , mentre parlava, corressi ridendo una parola che aveva detto e gli passai una mano tra i capelli scherzando . Non ebbe reazioni particolari, non si ritrasse ... così lo provocai ancora toccandogli una spalla e poi il collo... e a quel punto , da donna esperta, notai che una reazione c’era... i qualcosa si stava muovendo nei suoi bermuda ... era venuto il momento di andare avanti piano piano e giocare come fa il gatto col topo... Mi avvicinai un po’ di più a lui e feci in modo che il bikini lasciasse intravedere il mio seno... mossa azzeccatissima... i bermuda si gonfiarono ancora di più all’altezza del suo pube ... gli misi le mani sulle spalle e senza guardarlo avvicinai i seni al suo viso, “ Vuoi che giochiamo un po’ “ gli dissi appoggiando la mano sul suo pene e massaggiandoglielo da fuori . Non rispose, ma reclino la testa indietro chiudendo gli occhi. “L’hai mai fatto?” Gli chiesi... “No, mai” rispose ... Mi tolsi il bikini, poi gli tolsi i bermuda, sotto era nudo ... ed il suo pene era ancora quello di un adolescente, nonostante fosse eretto al massimo. Glielo strinsi in mano... pulsava... avevo paura che venisse ancor prima di iniziare... lo baciai sul collo... presi la sua mano e gliela accompagnai tra le mie coscie ... ppilotai il suo dito dentro la mia figa già bagnata ... “ Muovilo, così... muovilo ..” gli dissi. Anche se molto timidamente iniziò a sditalinarmi ... lo baciai... forse aveva baciato qualche volta, ma non sapeva farlo bene... spinsi la lingua nella sua bocca... succhiai la sua lingua .... incominciò anche lui ... poi lo baciai sul collo... poi scesi in basso fino a prendere in bocca quel suo pene vergine ... li leccai e lo succhiai con delicatezza... lui sospirava forte ...” Leccami la figa, dai,” gli dissi girandomi sopra di lui. Sentivo le sue labbra che si avvicinavano al mio clitoride, la sua lingua che leccava timidamente ... glielo stavo succhiando... anche lui succhiava mentre lo facevo godere ... poi mi staccai e mi tirai su perché sentivo che stava quasi per venire... Era in estasi, stava lì sdraiato con quel cazzo ritto che si gonfiava sempre di più ... gli salii sopra a cavalcioni e me lo infilai dentro ... iniziai a muovermi mentre lui era ancora un po’ impacciato “S pingi su e poi indietro .. continua, fai il mio movimento ... dai... ancora .... “ e lui lo fece.... C’è l’aveva ancora poco sviluppato per come ero abituata io, però godevo bene ... Me lo feci venire dentro, tanto prendevo la pillola ... Non mi ero mai scopata un ragazzino e neppure un inesperto totale, però avevo goduto abbastanza, ma non da essere appagata pienamente .... volevo subito rifarlo ... continuai a muovermi sopra di lui e ... sentii che nonostante la sborrata cospicua c’è li aveva ancora duro... “Vuoi che ricominciamo?” gli chiesi “ Si, tutto il giorno, facciamolo ancora” rispose... mi stesi sul letto e me lo trascinai sopra “ Adesso spingilo dentro e poi spingi” Lo tenevo per i glutei e lo tiravo verso di me, agitandomi come una pazza... Spingeva ... spingeva... aveva preso il ritmo giusto ... i nostri corpi nudi avvinghiati si muovevano intensamente ... lui sospirava e mugolava ... io impazzivo .... “Sai che mi piace da matti” disse “ Allora scopiamo fino a che non né possiamo più!” Risposi .... venne di nuovo ... adesso urlava ... non voleva toglierlo ... continuava a pompare ... ed era sempre duro ... Senza toglierlo continuammo a scopare... fino a cadere esausti uni sopra l’altro ... Poi si stese accanto a me ... “ È stato bellissimo.. era la mia prima volta “ disse... “ Vorrei farlo sempre, giorno e notte” “ Se vuoi possiamo” risposi ... Doveva rientrare a casa, e se ne andò. La mattina seguente tornò da me, lo facemmo ancora, poi lo facemmo in mare, sulla spiaggia, stava diventando sempre più bravo ...La mia vacanza intanto volgeva al termine ... sarei ripartita tre giorni dopo... Lui arrivava al mattino presto e si infilava nel mio letto, aveva imparato perfettamente tutti i preliminari, facevamo dei sessantanove pazzeschi, poi scopavamo all’infinito ... Venne il giorno della partenza, ci salutammo ed ognuno prese la sua strada. Ci sentimmo per un po’ promettendoci che ci saremo rivisti è così passarono tre anni... Poi un giorno squillo il telefono “ Sono Patti, sono a Milano....” Lipperli’ avrei voluto dirgli che ero fuori città... avevo la mia vita, il mio uomo... ma qualcosa dentro di me insisteva per accettare un incontro. Ci trovammo davanti al suo albergo, era sempre lo stesso, però adesso aveva diciannove anni... “Sali con me” mi disse ... Andammo nella sua camera e non appena la porta si chiude alle nostre spalle, la voglia di possederci fu talmente forte che non passarono due secondi che eravamo già a letto nudi ... Ricominciammo da dove avevamo interrotto e questa volta ... la dimensione del suo pene era notevolmente aumentata ... non era più il cazzo da afolescente, ma qualcosa di molto più significativo ... Quando mi penetro sentii che sarebbe stata una scopata fantastica... Infatti non mi sbagliavo ... iniziai a godere già dalla prima spinta e fu così per tutto il pomeriggio ... Veniva e continuava a tenermelo dentro, sempre bello duro ... incredibile ... Rimase a Milano per tre giorni e tutti i pomeriggi li passavamo a scopare ...Rivedevo il ragazzino di tra anni prima, ma sentivo dentro una forza della natura ...Poi dovette ripartire ... con mio sommo dispiacere, perché mi rendevo conto che fare l’amore con lui era fantastico e mi trombava come nessuno aveva mai fatto. Iniziammo ad incontrarci una volta al mese a Gorizia, ci chiudevamo in albergo per tre giorni e scopavamo senza sosta, poi ci incontravamo sempre più frequentemente, poi ci rendemmo conto che ... dovevamo per forza stare insieme... Adesso sono passati quattro anni, conviviamo nonostante io abbia un bel po’ di anni più di lui... e continuiamo a fare l’amore anche più volte al giorno... il mio ragazzino me lo sono tirato su a sessantanove e scopate proprio come piace a me ed ho saputo anche aspettare che le dimensioni fossero quelle adatte a soddisfare le mie esigenze,
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