L’oggetto del desiderio 2
di
Maria Letizia Caselli
genere
masturbazione
Oramai era diventata per me un’azione quotidiana. Quell’oggetto del desiderio che mi dava soddisfazione tutte le volte che volevo era proprio divenuto indispensabile. Era quasi una droga. Tornai sul sito dove avevo fatto l’acquisto ed iniziai a cercare altri strumenti simili. Leggevo le varie descrizioni e già iniziavo ad immaginarmi mentre li usavo. Il primo che selezionai era un succhiaclitoride, e pensai che sarebbe stato proprio quello che ci voleva per un sano preliminare. Cliccai e lo misi nel carrello. Scorrendo mi soffermai su un dildo di grosse dimensioni con alla base una ventosa. Perché no, mi chiesi, non male come idea. Cercai ancora, con determinazione, ed alla fine presi anche quello più tecnologico di tutti, 24 centimetri per quattro e mezzo, che secondo la descrizione era il più completo sia per le vibrazione che per il movimento in avanti e indietro. Feci l’ordine e dopo solo due giorni mi fu recapitato il pacco. Inutile dire che durante l’attesa la frequenza delle mie masturbazioni era veramente intensa. Quando aprii il mio bel regalo mi tremavano le mani, di lì a poco avrei trasformato la mia giornata in un tour de forte del sesso solitario. Lessi velocemente le istruzioni, misi in carica e mi preparai a godere. Ancora qualche istante e l’estasi mi avrebbe posseduta. Il livello di eccitazione era già altissimo. Andai in camera, mi spogliai ed iniziai ad accarezzarmi, poi presi in mano il lelo e me lo avvicinai al clitoride. Non passò neppure il minuto previsto dalle istruzioni che già venivo come una troia. Era stupendo, un orgasmo strabiliante. Avevo già fissato il dildo su un pallone, lo presi e me lo misi tra le coscie avide, lo strinsi ed iniziai a muovermi, non avevo neppure avuto bisogno di lubrificarlo, ero già bagnata anche troppo. Mi rotolavo sul letto stringendo quel pallone tra le coscie e spingendo ritmicamente, prima distesa, poi sul fianco, infine sopra ... e godevo più che con una penetrazione vera. Era grosso, perfettamente simile ad un cazzo in erezione, ventidue centimetri che aderivano perfettamente alla mia vagina, in più era anche scappellabile e la sensazione che mi dava era pazzesca. Continuai per una buona mezz’ora e poi azionai la polpetta per l’eiaculazione. Fantastico, mi sentii inondare la figa di un liquido caldo che mi fece impazzire ancora di più. Adesso era venuto il momento del top della mia attrezzatura, ero pronta per il gran finale. Lo presi in mano, prima lo leccai socchiudendo gli occhi e assaporando con la lingua e con le labbra la sua perfetta forma naturale, poi me lo infilai dentro e lo azionai con il telecomando. Era veramente il massimo !!! Misi tra le gambe il cuscino ed iniziai quella danza spettacolare che non avrei mai immaginato. Spingeva dentro di me pulsando, le creste alla base mi stimolavano il clitoride, sentivo distintamente tutte le sue parti che muovendosi mi davano il massimo del piacerà. Quella grossa verga era tutta nella mia figa. Raggiunsi un orgasmo infinito, il mio corpo vibrava. Aumentai un po’ il ritmo e poi ancora un po’, gradatamente, per poi diminuirlo di nuovo. La mia scopata andava avanti da quai un’ora, ma la mia voglia non era ancora esaurita. Cambiai due o tre volte posizione, sempre con il cuscino che mi dava ancor di più la sensazione reale. Andavo avanti sempre più bagnata e sudata, sperando che la carica supportasse ancora il mio amante. A poco a poco pero... il ritmo diminuiva, eravamo quasi alla fine ed io avevo ancora voglia .... Me lo sfilai da dentro e lo attaccai di nuovo al cavo per ricaricarlo, agguantando subito il dildo col pallone. Ci salii sopra e ripresi a darmi piacere . Godevo da quasi due ore e non ero ancora sazia... ancora un po’... dovevo attendere che il vibratore si ricaricasse per soddisfare pienamente la mia insana voglia di sesso. E continuai finché la lucina verde non si accese. Eccolo, era di nuovo pronto ... lo rimisi dentro e lo accesi. Mi sentivo una gran puttana, ma mi piaceva talmente tanto che non avrei mai smesso. Selezionai le varie velocità e lasciai che il mio principe mi scopasse fino a farmi venire non so quante volte... ero esausta, tre ore di masturbazione erano decisamente tante, alla fine mi lasciai andare distesa sul letto quasi senza fiato... mi addormentai spossata da quella infinita prova di fuoco. Al mio risveglio ero ancora bagnata, quasi sazia, ma se non fosse stato per gli impegni che mi chiamavano, avrei ricominciato da capo. Feci una doccia, mi vestii ed uscii, dando riposo a tutti i miei oggetti ed alla mia figa . Per tutto il tempo non feci altro che pensare che al mio rientro avrei potuto di nuovo rintanarmi in camera e regalarmi ancora tante altre splendide sensazioni
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