Il Ristorante

di
genere
etero


Come ho già detto le trasgressioni più divertenti sono soprattutto quelle in cui è coinvolto anche il mio maritino, solitamente questo tipo di performance accade nei periodi di vacanza, dove il distacco dalla quotidianità, rende tutti più audaci, in questi periodi di vacanza Giorgio sembra godere di certe mie esibizioni, anzi a volte è proprio lui a chiedermele, o a credere di farlo, lascio sempre che si convinca che l’idea sia sua, io naturalmente all’ inizio faccio la ritrosa ma appena scatta l’insistenza che Giorgio trasforma in sfida, mi lancio nella nuova avventura a volte anche senza paracadute, esempio una sera avevo raggiunto Giorgio in una località dove era andato per un convegno, era primavera inoltrata, l’albergo era sul lago e la vista era spettacolare dalla nostra camera da letto, ero arrivata in treno e saremmo poi tornati l’indomani in auto, Mirko era dai nonni ormai era grande per venire con noi, e comunque avevamo voglia di un wek-end romantico.
Giorgio si era sbrigato e così avevamo passato tutto il pomeriggio a girare per negozietti caratteristici di quel romantico luogo.
Giorgio ancora remore da quella esibizione nell’ haut-let mi aveva invitata ad acquistare qualche capo di abbigliamento così dopo aver girato per i vari negozietti eravamo entrati in un piccolo bazar dove c’era un po’ di tutto a prezzi anche modici, purtroppo per me, a servici c’era una commessa così anche se il mio Giorgio mi aveva esplicitamente sfidata a “troieggiare” come quella volta, la replica però non sorbì lo stesso effetto, in compenso avevo acquistato un vestitino da sera in raso e seta nero con stampe oro e azzurre che mi stava un incanto, non eccessivamente corto ma con una profonda scollatura, sul dietro la schiena era praticamente nuda sino all’ attaccatura del sedere, mi segnava le forme come una sottoveste.
Quella sera comunque la voglia di esibirmi che mi aveva messo addosso, il mio maritino non mi era passata, così quando arrivammo in camera cominciai a comportarmi come una squillo d’alto bordo facendo salire la voglia anche la lui, che mi lanciò l’ennesima sfida: “Dai vediamo quanto sei porca, ti porto a cena ma ti voglio più provocante che mai”. Lo lasciai insistere un po’ cercando di essere il più possibile credibile nelle mie negazioni, ma quando quasi stava per desistere gli dissi: Così vorresti vedere la tua mogliettina mangiata da qualcun altro?” lui di rimando: “no bhe mangiata no ma diciamo desiderata, dai che ti costa siamo lontani nessuno ci conosce” l’ho avevo portato dove volevo io, gli dissi: “Mi conosci stai attento che ti piglio in parola e poi però non lamentarti…” non mi lascio finire la frase: “Su dai preparati … voglio proprio vedere quanto sei “arrizacazzi”. A quella parola lo guardai quasi imbronciata e poi gli dissi: “Ok te la sei voluta dami un quarto d’ora e prenota il ristorante”.
Mentre lui si era sdraiato sul letto ed aveva cominciato a telefonare io ero andata in bagno con la mia valigia, avevo tirato fuori un paio di mini-slip perizoma che sia davanti che didietro non lasciavano nulla all’immaginazione e memore della smutandata di Norma nel bar le avevo prese con dei piccoli gancetti sui fianchi, praticissime per un smutandamento anche se considerando il poco che coprivano forse non era necessario, niente reggiseno, mi ero infilata il vestitino appena comprato ed avevo messo delle autoreggenti velate con un bel pizzo.
Le scarpe nere con un bel platò ed un tacco 10 un po’ di trucco abbastanza marcato ma non volgare, finalmente ero pronta, mi guardai allo specchio, i capezzoli liberi sotto la stoffa leggera non lasciavano nulla all’ immaginazione, ma volli esagerare e allargai un po’ le spalline, l’aureola dei capezzoli quasi usciva, l’effetto fu sfacciatamente delizioso, anche l’elastico dello slip era ben evidente, ma a volte meglio che si notino certi particolari, così per il momento decisi di tenermeli, misi una cintura ad anelli in metallo dorato in vita e un puto luce di swaroki al collo.
Quando uscii Giorgio era già sceso nella hall dell’ albergo e mi aspettava, eravamo alloggiati al 4 piano, presi l’ascensore e schiacciai uno, volevo fermarmi al primo piano, perché l’albergo aveva una scala stupenda che collegava quel piano alla reception al piano terreno, volevo un apparizione alla “Vanda Osiris” ,
nel viaggio in ascensore mi contemplavo nello specchio sulla porta, c’era ancora qualcosa che non mi convinceva, eco cosa, tirai su l’abito, facendolo diventare un mini, a stento, riusciva a coprire il bordo delle calze autoreggenti, tra la scollatura e l’accorciatura si poteva intravedere più pelle he se fossi stata in bikini, perfetto l’effetto era quello che desideravo, se il mio maritino mi voleva “porca” quella sera sarebbe stato accontentato in toto, il fatto che stessi giocando con la complicità del mio Giorgio mi faceva ancor più eccitare, anche se sapevo che non dovevo spingermi più in là di tanto, visto che tutto quel teatrino era semplicemente il preludio di una nottata di sesso con il mio uomo con la “U” maiuscola.
Quando si apri la porta dell’ascensore uscii non c’era nessuno al quel piano, e mi avviai verso la scala pochi scalini e potei vedere tutta la hall dall’alto, c’erano 4 uomini, Giorgio seduto su una poltroncina, un altro era l’addetto alla reception e poi c’erano due clienti penso appena giunti perché stavano consegnando i documenti, alla mia vista tutte e quattro per un attimo si bloccarono, solo Giorgio riuscì a distogliermi gli occhi di dosso e guardare la reazione degli altri uomini, che era di assoluto imbabolamento, anche perché non avevo fatto i conti con il fatto che da la sotto si poteva vedere bene tutta la mercanzia sotto la gonna, un punto a favore per me quando arrivai quasi al fondo della scala Giorgio si stava avvicinando per offrirmi il braccio ed io mi fermai un attimo lasciando il piede destro sull’ ultimo scalino e tendendomi allo corrimano, il tessuto leggero del vestito infondo fece il resto, mostrando la fine delle autoreggenti e l’inizio della pelle, Giorgio mi prese la mano l’appoggio sul suo braccio e avvicinando la sua bocca al mio orecchio mi sussurrò: “Perché non torniamo in camera mi hai fatto venire voglia….” Gli sorrisi e gli dissi anch’io sussurrandogli all’orecchio: “ E no caro volevi l’accompagnatrice porca eccola qua, ed ora al ristorante che ho una fame tremenda”.
Mi sorrise e ci incamminammo verso l’ uscita ma prima mi voltai vero i tre uomini lanciandogli uno sguardo ed sorriso malizioso della serie “prendimi ora”.
Saliti in auto il primo problemino, per così dire, la gonna corta non riusciva proprio a coprire il bordo delle calze. Giorgio mi guarda ed io allungo una mano per sentire come stava il suo pacchetto, lo guardai con aria compiaciuta: “oila è barzotto quasi al punto giusto” partimmo il ristorante era ad un paio di chilometri, fatta appena metà strada quando Giorgio vide un distributore di benzina e si fermo vicino alla pompa, mi venne quasi da ridere a pensare che se Giorgio sapesse quanti benzinai hanno già visto la scena che seguirà non si sarebbe fermato; il mio maritino scende e subito il benzinaio si avvicina, gli chiede se può dare una pulita al vetro ecco fatto capito tutto, mentre il rifornimento avveniva in automatico, l’uomo si mise a pulire il vetro anteriore non smetteva più di lucidare nel contempo continuava a sbirciare le cosce che sapientemente avevo semi aperte, ad un certo punto l’erogazione fini con suo dispiacere, l’uomo consegno le chiavi a Giorgio che risali in auto in auto io intanto sfogliavo svogliatamente una rivista; ripartimmo e dopo qualche minuto Giorgio mi chiese:” Ti sei accorta dove ti è arrivata la gonna?” lo guardo sorniona “Certo che si, l’ho fatto apposta a farla salire altrimenti il benzinaio aveva ben poco da vedere….. Non mi avevi detto che volevi una arrizzacazzi stasera eccomi…” allungai nuovamente la mia mano sui suo genitali sentendo questa volta il suo membro non più barzotto ma proprio fiorente, continuai a smanettarlo un po’ sui pantaloni, dicendogli: “ credevo che la cosa ti piacesse, non ti và se altri uomini mi guardavano? Se vuoi smetto subito” lui mi guardo con le saette negli occhi, sentivo il suo sesso sotto la mia mano pulsare mi disse: “No non smettere anzi continua così voglio proprio vedere cosa ti inventerai al ristorate” sfida lanciata sfida accettata suggellata da una bella strizzata e con una bella risata, nel finire il discorso mi infilo una mano su tre le gambe sino ad arrivare agli slip che erano già inzuppati.
Arivati al ristorante, posto di classe. Un cameriere, un ragazzo molto giovane, ci accompagno al nostro tavolo, puntualmente il suo sguardo fini sulla mia scollatura incominciamo bene, gli sorrisi, guardo Giorgio gli strizzo l’occhio e lascio cadere il foulard che portavo al braccio per coprirmi le spalle mi chino in avanti per raccoglierlo e metto in completa mostra le tette e voltandomi anche una buona parte della schiena nuda siono al perizoma, che quasi usciva dal mini abito, il ragazzo diventa paonazzo; è imbarazzatissimo…… ormai ero completamente nella parte con tanto di benestare del mio maritino.
Ci accomodammo al nostro tavolo, mi guardai in torno e vedi un altro cliente in compagnia di una bellissima donna, seduto alcuni tavoli da noi; non gli era sfuggito il mio veloce spettacolo, faccio notare la cosa al mio lui, che mi risponde con un brevissimo: “Ah, siiiiii…!!!”.
Decidemmo di ordinare Giorgio alzo la mano per chiamare il cameriere, io gli chiesi: “ Prima, gli sarà venuto il cazzo duro al cameriere?” mi risponde che non ne ha idea ma che per esserne sicura era meglio se lo avessi stimolarlo ancora un po.
Ordinammo la cena ed iniziamo a mangiare, il nostro vicino ogni tanto si girava a guardare dalla nostra parte così Giorgio mi disse: ”Mi sa tanto che quel signore si è innamorato di te!!!!; Si continua girare per guardarti!!!….” gli sorrido e gli dico:” Ci credo bene non ho mica messo un paio di autoreggenti da 15 euro perchè stessero nascoste sottola gonna, è un pezzo che gli e le sto mostrando”. Giorgio a quel punto si alzo con la scusa di andare in bagno. Al ritorno aveva capito perché il tizio si voltava continuamente, dal suo lato poteva vedere molto bene, si che avevo sulle gambe il tovagliolo, ma secondo i movimenti si vedeva benissimo il bordo della calza e non solo anche la parte scoperta. Prima di sedersi mi si avvicina e mi dice che ha il cazzo che gli sta scoppiando, di rimando gli rispondo e non è ancora finita la cena.
La serata era stupendamente elettrizzante si sentivano ferormoni e testosterone volteggiare sulle nostre teste, insieme a quando qualche bicchiere di vino che contribuì ha scaldare ancora di più la serata, all’improvviso senza dire nulla ho atteso l’attimo in cui gli occhi del cameriere e quelli del mio nuovo ammiratore fossero puntati sulle mie gambe ed ho tolto il tovagliolo e allo stesso tempo ho accavallato le gambe, guardando negli occhi il mio maritino commentai: “Cosa ne pensi di tua moglie puttana???….” ed lui mi disse che ero uno spettacolo.
In tutti questi giochi di sguardi non dobbiamo dimenticare il cameriere che per venire al nostro tavolo doveva percorrere la stessa strada che aveva fatto Giorgio tornado dal bagno e quindi vedeva le stesse cose, e quando arrivò e si trovo davanti le mie gambe completamente scoperte non tolse gli occhi sino a quando non è arrivo a toccare il nostro tavolo; guardò Giorgio forse pensando che si potesse alterare, ma lui gli sorrise ed addirittura lodo il servizio e la qualità della cena; avendolo tranquillizzato i suoi occhi volavano dalla scollatura alle gambe passando per il fondoschiena ad una velocità spaventosa, finirono di parlare e si allontano a malincuore.
Il nostro vicino penso che ormai poteva vedere anche i miei slip, aveva ormai gli occhi incollati sulle mie cosce, sia io che Giorgio eravamo in completa euforia. Quasi alla fine della cena stavamo bevendo il caffè a quel punto feci un bel sorriso, e ruotai le gambe all’esterno del tavolo; continuando a parlare, decisi che era ora di mostrare ciò che per tutta la sera avevo solo fatto scorgere, la mia intimità coperta soltanto da un nulla, stava per essere rivelata alla completa vista di due emeriti sconosciuti, mio marito era seduto di fronte a me sapevo che aveva un turgore tra le gambe che avrei dovuto faticare per riportarlo alla calma; a quel punto scavallai le gambe e allo stesso tempo le allargai un poco.
Avevo il cuore che mi scoppiava, il nostro vicino non riusciva neanche a stare fermo sulla sedia e mi accorsi che si continuava a toccare i pantaloni penso che anche lui avesse il cazzo in fiamme. La cosa è durò un lungo attimo fatto di secondi, perché come in tutte le cose non bisogna esagerare ma posso garantite che bastò.
Ci alzammo ed il cameriere ci venne incontro per porgendomi il foulard, passando accanto al mio ammiratore sfoggiai uno splendido sorriso; notando che la sua compagna invece era un po contrariata.
Il cameriere che ci ha accompagno all’ uscita e mio marito gli fece nuovamente i complimenti per il servizio e la cucina, anche se lui non riusciva a togliermi gli occhi di dosso visto che ora il vestito era a livello inguinale e che sia la scollatura davanti che dietro non lasciavano compromessi all’immaginazione, e si poteva notare anche dal gonfiore nei suoi pantaloni, il ragazzo si attardo sulla porta mentre noi stavamo per salire in auto, poi mi fermai: “Guardai Giorgio e gli dissi: ho dimenticato la mia poschett” il giovane si volto ed immediatamente mi rispose: “Aspetti signora vado a prenderla subito” nella attimo che si volto slacciai i due gancetti del mio micro-slip, fui così veloce ce neppure Giorgio se ne accorse, quando lui torno con la mia borsetta e me la porse io ero già vicina allo sportello dell’auto aperto, nell’attimo che prendevo la borsetta gli lasciai il mio ben appallottolato il perizoma, lui lo strinse e io mi lasciai scivolare sul sedile offrendogli nuovamente la vista della mia intimità questa volta senza trasparenti sipari, appena saliti in auto Giorgio mi infilò le mani tra le cose e si accorse immediatamente che ero senza slip mi guardo sconcertato io gli dissi candidamente: “Ai così apprezzato la cucina ed il servizio che mi sembrava il minimo lasciare una mancia, ma visto che non avevo denaro gli ho lasciato le mie mutandine fradice” era allibita così continuai: “ La cosa che più mi eccita di più è vedere il tuo di eccitamento….!!!!!!. E non ti dimenticare che mi sono comportata così solamente per fare piacere a te e di conseguenza mi sono eccitata anch’io”
Durante questa piccola chiacchierata non ci eravamo accorti che nell’auto accanto alla nostra c’era il vicino di tavolo che stava sbirciando, gli sorrisi visto che avevo ormai soltanto avevo il vestito praticamente aperto ed alzato sino al pube, non feci altro che tirarlo su offrendogli così anche a lui la sua agoniata mancia.
Tornammo in albergo alla velocità della luce ed alla stressa velocità ci precipitammo in ascensore io sfilai il vestito e lasciai che Giorgio cominciasse a baciarmi dappertutto, mentre lo palpavo da sopra i pantaloni sentivo il suo nervo vibrare tra le mani arrivati al piano Giorgio sporse la testa non c’era nessuno, mi sfili il vestito e gli e lo lanciai a Giorgio che lo raccolse, uscii così vestita solo del primo vestito di Eva e mi incamminai verso la nostra camera che si trovava infondo al corridoio, in quell’attimo chiunque fosse arrivato avrebbe potuto vedermi come mamma mi aveva fatta a parte le scarpe.
Ci misi un attimo ad arrivare alla camera, seguita in lontananza da Giorgio che mi scrutava e mi desiderava come non mai.
Entrati in camera cominciammo a possederci già subito dietro la porta poi continuammo in bagno poi sul letto sino al mattino il mio Giorgio era un assatanato godetti come mai prima, al mattino eravamo esausti ma felici, lui mi disse: “Sei stupenda ti amo” e mi bacio, mi alzai da letto mi misi le scarpe della sera prima e mi affacciai al balcone così nuda senza pudori ne remore che comunque non mi appartenevano, ma in quel momento meno che mai.
scritto il
2011-07-15
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