Il risveglio del “ghiaccio bollente”
di
anna rizza
genere
etero
Era tutt’altro che un vecchio rudere, anzi era una piccola baita di montagna che si affacciava su un laghetto, si il tetto era probabilmente da rifare e c’erano erbacce tutto intorno ma il posto era stupendo, facemmo il giro della casa dall’ esterno, a circa 50 metri c’era una piccola spiaggetta con un gazebo, dentro era tutt’altro che fatiscente anzi, arredata in perfetto stile di montagna c’erano due camere da letto un bel bagno e una cucina enorme, insomma il luogo era stupendamente romantico.
Ma nonostante le mie affermazioni di stupore sul luogo, Lara continuava ad incalzarmi, il suo unico interesse al momento sembrava la sua voglia di sesso.
Avevamo aperto tutte le finestre per arieggiare i locali ed eravamo nella cucina quando sentimmo arrivare un fuoristrada, sbirciammo e Lara mi guardo esclamando: “Cazzo Anna guarda che bei manzi che sono arrivati” in realtà non erano nulla di che si due giovani sui 20 25 anni vestiti in modo sportivo neppure da lavoro, uno scuro di carnagione con un bel fisico palestrato ed i capelli quasi rasati l’altro più piccolo con i capelli sul rossiccio, carini sicuramente ma materiale già visto.
Gli dissi: “Lara trattieniti, guarda che non siamo in centro città siamo in un posto isolato, se ti metti a troieggiare, con questi non ti puoi fermare devi poi andare sino in fondo altrimenti potrebbe finire male mi capisci, con due così non è semplice poterli tenere a bada, non puoi fargliela vedere e non pensare che non ti infilino una mano sotto la gonna e tutto il resto di conseguenza”.
Lei mi guardò con l’aria della ragazzina che la mamma ha appena sgridato e mi disse: “senti… non so te ma io sono un bagno di umori e non è sudore, credo che in questo momento troverei attraente anche uno come Lorenzo, figurati quei due, non so ma mi sa che … tu che ne dici?” da premettere che Lorenzo era il suo commercialista che aveva esattamente la prestanza fisica e dello stereotipo del ragioniere fantoziano, con un viso smunto magro con tanto di occhiali in tartaruga spessi come fondi di bottiglie, ma con la convinzione di essere un uomo seducente.
Comunque mi aveva messo la patata bollente in mano, dovevo essere io a decidere se farci un’ avventura scopaiola con due emeriti sconosciuti comportandoci da mignotte in calore, oppure rimanere serie ed impassibili pensando solo al motivo vero per qui eravamo venute sino lì.
Pensai velocemente poi vista la infoiatura nella quale Lara si trovava in quel momento le esposi la mia idea, in quel momento Lara, avrebbe accettato qualsiasi soluzione purché fosse quello di scaricare i suo bollori.
Così quando i due uomini bussarono alla porta io andai ad aprire, esaurite le presentazioni, “Claudio Marco Lara e Anna” Claudio inizio a parlare delle ristrutturazioni che erano più urgenti tra queste il tetto, nonché di un infiltrazione che si era formata su soffitto del bagno, mentre Claudio parlava, Marco il più giovane era uscito a prendere una scala ed quando torno la mise nel bagno e salì per vedere quale fosse il danno, ad un certo punto mentre discutevano Lara disse: “ma possibile che abbia fatto tutto quel danno, a me pare che una buona mano di colore potrebbe coprire o no?” mentre lo diceva comincio a salire la scala, in quel momento capii le sue intenzioni, e si perché i due uomini erano ai piedi della scala e Lara salendo gli avrebbe fatto vedere che non c’era nulla da vedere perché sia le mie che le sue di mutande erano nel cruscotto dell’auto.
Così decisi di defilarmi con la scusa di telefonare ed uscii dalla casa dirigendomi verso la spiaggetta.
Feci una telefonata a Laura di 5 minuti buoni ma non le raccontai nulla di ciò che era successo, e feci altre due telefonate una a Mirko e l’altra a Giorgio entrambe le telefonate furono brevi, mi sedetti sotto il gazebo e fumai una sigaretta, insomma stetti lontana dalla casa per 20 minuti buoni, mi avvicinai alla casa silenziosamente, feci quasi l’intero giro del caseggiato poi lì vidi dalla finestra della cucina, le intenzioni “belliche” di Lara si stavano concretizzando, Claudio il “rosso” era seduto quasi straiato sulla penisola del piano cucina con i pantaloni calati sino alle caviglie Lara lo stava spompinando con la voracità di una tigre, praticamente aveva il pene dell’uomo tutto in gola sino al pube, mentre il palestrato Marco la stava prendendo da dietro alla pecorina, lei inarcava la schiena e il suo vestito le era finito praticamente quasi sulla testa, a quel punto il “Rosso” lo sfilò, ora era nuda a novanta gradi con solo le scarpe ed il reggiseno che però duro pochi secondi prima di finire anche lui sul pavimento.
Continuai a godere per qualche minuto di quella scena, senza che gli attori si accorgessero di me, avevo trasformato una statua di ghiaccio in una femmina in calore, Lara si era ormai sciolta ad ogni esperienza, ora si era sdraiata sul piano della cucina agganciando con le gambe le possenti spalle di Marco, mentre il Rosso si era liberato dei pantaloni e inginocchiato sullo stesso piano continuava a riempire la bocca di Lara, la sua verga gonfia era lunga e ma non particolarmente grossa, mentre al contrario il pene di Marco era più tozzo ma molto largo, la vista di quei corpi avvinghiati e le loro evoluzioni mi fecero avvampare, sentii i miei umori uscire dalla mia intimità bagnandomi le gambe nude, infilai la mano sotto la gonna tirandola sino sopra il pube e iniziai a toccarmi.
Ad un tratto Lara volle cambiare posizione, fece sdraiare il Rosso sul piano della cucina, che ormai era diventato un palcoscenico, con le gambe a penzoloni e sdraiandosi sopra si impalo con lo sfintere lentamente, sin quando tutto la mazza fu dentro il suo ano, poi tirò a se il palestrato e rimettendogli le gambe sulle sue spalle si esibì in una doppia penetrazione.
Quella scena mi fece decidere, lentamente entrai in casa, arrivai in cucina silenziosamente, Lara fu la prima a vedermi, perché il Claudio era sotto di lei e Marco era di spalle mi sorrise, tirai la gonna su sino all’ombelico in modo che lei vedesse il mio pube ben depilato, mi avvicinai dietro a Marco e abbracciandolo cominciai a masturbarlo con entrambe le mani, fu Lara a rompere per prima quel silenzio quasi irreale: “Mi chiedevo dove fossi finita…” Marco sentendo le mie mani sul suo pene si volto ma Lara ormai presa nella parte della “arraffa cazzi” lo fermo orinandogli: “…Cosa fai continua, poi se avrai ancora voglia potrai anche fotterti lei”.
Avevo creato un mostro.
Smanettai per bene i due membri aiutandoli a stantuffare la mia amica, poi mi sedetti su una seggiola con le gambe ben larghe, proprio di fronte a loro tre; visto il loro affiatamento decisi di dare anche io il mio spettacolino, proprio di fronte a loro cominciai a masturbarmi rimanendo però sempre vestita.
Avevo addosso gli occhi di tutte e tre, nessuno parlava, c’erano solo mugolii e gemiti, così io ruppi nuovamente il frastornante silenzio, so che in certe situazioni agli uomini piace sentire una donna dire volgarità, così cominciai: “ Dai bastardi, sfondate questa troia, riempitela di sborra, tu rosso sfondagli quel culo perfetto…” mentre parlavo mi alzai e mi avvicinai a loro mi misi dietro la schiena di Lara e misi la mia vagina sulla faccia del Rosso che comincio a leccarmi come se fossi un bignè infilando tutto il suo viso nella mia intimità.
Continuai a parlare: “dai leccamela fammi godere porco, e tu …” rivolgendomi al palestrato guarda, girai il viso di Lara e cominciai a baciarla in un bacio saffico con le nostre lingue che si avvolgevano tra loro in un turbinio indicibile.
Ad un certo punto sentii i colpi di Marco quasi fermarsi ed anche Claudio irrigidì le labbra stavano per venire, così continuai ad incitarli: “dai porci sborrate…su riempite questa bella troia”, neanche se gli fosse stato ordinato cominciarono a godere ancora qualche colpo e Lara, che tenevo ben stretta palpandogli i seni in modo voglioso e conturbante, comincio a gemere, anche lei stava per venire, i un attimo il piano della cucina e il ventre di Lara furono pieni di sperma, tutte e tre all’unisono si ritrovarono in un accorato: “GODOOOOOO” e venero.
Bene io però non avevo ancora toccato l’apice, cosi mentre i due maschietti ormai sfiniti si erano adagiati su due seggiole guardai Lara che era completamente nuda e soddisfatta, e gli dissi: “Ti va di leccarmela” mettendomi in bella mostra sul piano della cucina rivolta ai nostri due ospiti, lei non se lo fece ripetere, inizio a passarmi la lingua su tutta la vagina andando dal pube all’ano, mettendosi a novanta gradi, i due cominciarono a trastullarselo e mentre io stavo per venire i loro cazzi avevano nuovamente preso vigore, così tocco a me questa volta soddisfare i loro bisogni.
Erano passate le sei di sera praticamente avevamo fatto sesso per tre lunghe ore, ormai i due erano sfiniti.
Io rimasi sdraiata sul pavimento in cucina mentre lei accompagnava i due ragazzi alla loro auto completamente nuda, dopo circa 10 minuti rientrò, venne a sdraiarsi vicino a me e mi disse: “ è stata la più stupenda giornata che abbia mai passato da un mucchio di tempo, dovremmo rifarlo più sovente” ci mettemmo a ridere come matte, poi ci guardammo, eravamo piene di “crema” dappertutto, Lara mi disse buttiamoci nel laghetto, è una vita che non faccio il bagno lì, così fu l’acqua era fredda ma limpida e ci lavammo alla meglio ci rivestimmo e ripartimmo per casa, ci aspettava un oretta di macchina ed io pregustavo già la mia scopata serale con Giorgio.
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