Gitarella con sorpresa

di
genere
etero


La gita che avevano organizzato le ragazze durante la mia “assenza” ingiustificata, era in una località termale, una “biotic farm” dove si poteva prendere il sole farsi fare massaggi e tutte quelle cose che a noi donne fanno impazzire, così tre giorni dopo partimmo in allegra comitiva.
Mario e Giorgio con nostro figlio Mirko e Gian Maria, il figlio di Laura e Mario, che avevano più o meno la stessa età e anche loro erano molto uniti, se ne erano partiti all’alba per andare a pescare e fare cose da maschi.
Così verso le 9 noi ragazze ci eravamo trovate a casa mia per partire per questa famigerata bioutic-farm - naturale, tanto decantataci da Paola.
Eravamo praticamente io, Laura, Paola e Lara, naturalmente la tata di Lara che si trascinava sempre dietro per non perdere di vista i due figlioletti di 4 e 6 anni.
Quando arrivarono le feci entrare, per una tazza di caffè prima di partire; quando le vidi mi stupii del loro abbigliamento, sia Paola che Lara normalmente erano vestite in modo abbastanza casto, soliti jeans magliette camicette nulla di trascendentale ne di trasgressivo, ma quel giorno erano cambiate, probabilmente il caldo o la località che dovevamo raggiungere, le avevano fatte spogliare un po’ di più, anzi direi parecchio di più, Lara aveva un a tutina azzurra in spugna aderentissima cortissima, le fasciava il corpo sinuoso e particolarmente avvenente, non l’avevo mai vista sotto quella luce, la tuta era corta quasi a livello degli short che indossavo io in alcune occasioni, con un paio di sabot bianchi con un bel tacco, era molto sexy, Paola invece indossava un camicione in lino grezzo e un paio di scarpe della “superga” che avevano un po’ di tacco, all’ apparenza sembrava casta ma se la si guardava in controluce si vedeva il minuscolo intimo e un seno libero e rigoglioso, i capezzoli probabilmente irritati disegnando un grosso cerchio più scuro sotto la stoffa, anche Laura non era per niente male, leghins gialli aderentissimi lunghi alla “corsara” e una scamiciata gialla che copriva il ridondante seno e un paio di scarpe da ginnastica.
Così visto che ero ancora praticamente in t-scoort e mutandine, mentre loro prendevano il caffè salii in camera e scesi pochi minuti dopo con una lunga polo bianca smanicata con i bottoni davanti, era praticamente la divisa che usavo quando giocavo a tennis, ma quel giorno invece delle scarpette da ginnastica previste da regolamento sui campi in terra rossa, avevo messa con un bel paio di sandali bianchi alla schiava, tacco 8.
Venti minuti dopo le 9 partimmo io e Laura sulla sua auto e Lara e Paola, Marica la tata, i due pargoli sul Suv di Lara.
Durante il tragitto io e Laura parlammo stupite dell’ abbigliamento delle altre ragazze, neppure lei le aveva mai viste così, probabilmente era stato il caldo a scatenare in loro i ferormoni a tal punto.
Dopo circa una mezzora di viaggio a circa 20 chilometri dalla nostra destinazione Lara si fermò a far benzina e noi ci accodammo.
Mentre aspettavamo il nostro turno per avvicinarci alla pompa di benzina, Laura mi disse: “hai visto il benzinaio bel bocconcino….” Quando laura diceva così significava che se lo sarebbe mangiato anche subito: “….. guarda come squadra dentro ma macchina di Lara, va a vedere che ti stanno rubando il mestiere quelle due” e poi scoppio in una risatina maliziosa, ma ormai l’avevo capita, così senza farmi pregare, tirai su la gonna sino all’inguine e aprii un po’ le gambe, in modo che si vedesse il perizoma, Lara avanzo di qualche metro, e noi prendemmo il suo posto vicino alla pompa di benzina.
Il ragazzo si avvicinò e iniziò a fare benzina, mentre Laura era scesa per andare a pagare, io fingevo di leggere una rivista ma spiavo il benzinaio sotto il nero degli occhiali, si avvicinò al vetro davanti e cominciò a lavarlo con una grossa spugna, da subito non si accorse di me, poi lo vidi sgranare gli occhi, se ne era accorto, comincio ad asciugare il vetro con la lentezza di un bradipo; io di tanto in tanto aprivo e socchiudevo le gambe, senza però mai chiuderle del tutto; quel giochino malizioso mi piaceva, e mi dispiacque di non avermi tolto lo slip per far godere al giovane benzinaio tutta la mia intimità.
Con la coda dell’ occhio vidi Laura che tergiversava vicino all’entrata, quella “porca” lo faceva apposta, per prolungare il gioco; così smisi di leggere e aprii la portiera mettendo fuori una gamba dall’auto, offrendo così tutto il panorama possibile al mio giovane spettatore, che subito fini di asciugare ma non si stacco comunque dal vetro, mi rivolsi a Laura: “dai che si sta facendo tardi”
Laura arrivo al galoppo, guardo il ragazzo e gli strizzo l’occhio, salì in auto e ripartimmo, appena fuori dalla piazzuola di sosta scoppiammo a ridere e io gli dissi: “sei una troiaccia… ma quanta benzina hai fatto? Che non arrivavi più”
Lei mi guardo sorniona e mi rispose; “10 euro e quanto pensavi, così stassera quando scendiamo ci fermiamo di nuovo”
Di rimando gli dissi sei proprio una maiala bastarda, ma sai quanto soffrirà il fanciullo tutto il giorno?!” la domanda non prevedeva risposta, ma lei me la diede lo stesso: “ma va la che c’è una bella toilette in quel distributore, quello sarà già là che si smanetta come un pazzo, fra te e le altre due zoccole sai quante serenate vi dedicherà?” nuovamente scoppiammo a ridere, e continuammo a scherzare così fu sino all’arrivo.
Giunti a destinazione, entrammo nella holl, era un bellissimo albergo con piscina termale grotte e tutto il divino occorrente, alla reception ci consegnarono un coupon con tutti trattamenti, poi ci accompagnarono agli spogliatoi, dove ci spogliammo e ci mettemmo un accappatoio bianchissimo e morbidissimo poi ci accomodammo in piscina, io ero ancora un po’ eccitata dallo spettacolino offerto al benzinaio e così decisi di entrare in acqua, era caldissima e piacevole come i baci di Giorgio quando era ispirato.
Le ragazze cominciarono a scegliere i trattamenti a cui volevano sottoporsi, io optai per un massaggio antistress, come Lara, in realtà speravo, in un massaggiatore maschio, avrei potuto sempre con molto tatto, continuare a esibirmi, invece arrivo una ragazza robusta e Lara mi cedette il posto, va bè, entrammo nel camerino, lei tirò la tenda, mi sdraiai e mi tolsi l’accappatoio , lei cominciò a massaggiarmi con vigore, sentivo le mie ossa scricchiolare ma la cosa mi piaceva e mi rilassai al punto di assopirmi.
Dopo circa mezz’ora mi ripresi mi ero addormentata, e mi sentivo come una bambola di pezza, tanto ero rilassata, la ragazza mi disse: “non si alzi subito, potrebbe girarle la testa, qui c’è dell’acqua con del fruttosio, rimanga pure lì quanto vuole, le auguro buona giornata”.
Non attese neppure che le rispondessi e si allontanò, rimasi ancora lì sdraiata nuda per alcuni minuti che mi sembrarono un eternità, poi mi misi seduta sul lettino e bevvi un sorso di acqua, era buona e la ingurgitai tutta, mi rimisi l’accappatoio e le mie ciabattine e uscii.
Non sapevo se Lara avesse già finito e così mi avvicinai ad uno dei camerini con la tenda chiusa, la scostai un po’ per spiare dentro, ma non vidi Lara, così passai al camerino successivo qui vidi Lara, era piegata a 90 gradi sul fondo del lettino, gambe aperte completamente nuda e dietro di lei un ragazzo di 25 anni al massimo, con almeno 20 chili in più del suo peso forma, aveva i pantaloni calati alle caviglie e la stava montando alla pecorina, con colpi decisi e regolari, mentre lei si aggrappava al lettino sbattendo la testa come una forsennata; “hai capito la suorina ” ecco perché mi aveva ceduto volentieri il turno, era una cliente abituale di quel posto e conosceva bene il personale; be ora mi sentivo un po’ meno in colpa per aver trastullato il membro di suo marito, avevo il mio cellulare e non mi trattenni, le feci un filmatino di 10 secondi, non vedevo l’ora di mostrarlo a Laura.
Il resto della giornata passo in un lampo, tra trattamenti alle erbe per il viso e completo relax in piscina, un pasto a base di frutta e verdura, in un attimo si fecero le 5 del pomeriggio, gran giornata, eravamo state meravigliosamente bene, inoltre avevo scoperto che Lara non era la santarella che voleva far credere e la cosa mi sarebbe potuta tornare utile anche perché comunque avevo la prova, e l’avrei tenuta ben stretta.
Al ritorno raccontai a Laura l’accaduto e gli mostrai anche il filmato, lei era meravigliata e felice, ora non era più la sola puttana della ciurma, era in buona compagnia.
Quando arrivammo all’ altezza del benzinaio della mattina, Laura mi guardo con quel suo sguardo complice e disse: “ Mi sa che devo fermarmi di nuovo a fare benzina” capii al volo e mentre stava imboccando l’entrata della piazzola di sosta, mi liberai del perizoma; appena si fermo alla pompa di benzina però vidi che il ragazzo non c’era più, ora c’era un altro uomo sulla quarantina per nulla avvenente, ma non mi importava, lei mi guardo e mi disse: “azzo .. vuoi che tiro dritto?” gli risposi “no perché, è lui che guarda mica io guardo lui” di rimando mi apostrofò “Vai Annarrizzacazzi, Colpisci ”.
Accostò la macchina vicino alla pompa di benzina e scese come aveva fatto in mattinata, l’uomo iniziò a fare benzina, ed io cominciai lo show.
Avevo aperto i bottoni del vestito sia di sotto che di sopra ne avevo lasciato soltanto tre chiusi, praticamente il seno era quasi fuori, e lo spacco non copriva più neppure il pube, mi inginocchiai sul sedile facendo finta di cercare qualcosa su quello posteriore, offrendo all’uomo la miglior visione del mio sedere, ma non ancora contenta tirai su l’abitino al puto che le natiche ormai erano in bella vista senza più censure; il finestrino era abbassato e l’uomo continuava a pulire il vetro davanti come in mattinata aveva fatto il suo giovane collega, senza distogliere lo sguardo da me, mi sedetti e guardai verso la cassa, Laura era ancora la che girava tra le offerte di olio per motore e profumini per l’auto, a quel punto aprii le gambe e mostrai all’uomo il mio sesso completamente depilato, lui ebbe un attimo di smarrimento, ormai aveva smesso di lavare il vetro e aveva infilato parte della testa nel finestrino; abbassai lo sguardo sui suoi pantaloni ma la tuta che indossava era troppo larga perché si potesse notare una sicura erezione, così aprii la portiera dell’auto e quasi lo colpii alla testa, si scosto appena in tempo.
Misi fuori la gamba mostrandogli nuovamente tutta la mia vagina, lo tirai verso di me afferrandolo per la tuta e cominciai a palpargli il basso ventre su quella lurida tuta blu, sentii il suo membro eretto e continuai a masturbarlo sui pantaloni mentre lui cercava abbassarsi la zip, senza riuscirci.
Poco dopo vidi arrivare Laura, che non si curò minimamente di ciò che stavo facendo, salì in auto mi guardo e mi disse: “allora lo finisci o andiamo?” la guardai sorridendo: “ e no ormai finiamo vero bel benzinaio?” lui era imbarazzatissimo ma eccitatissimo, e come biasimarlo, poi Laura si allungo verso di me cominciò a palparlo anche lei, l’uomo non comincio a tremare tenendosi al tettucci dell’auto, pochi colpi e venne dentro la tuta che ampliò le già innumerevoli macchie, chiusi lo sportello, mi baciai il palmo della mano e lo posai sul suo basso ventre dicendogli: “ciao piccolino stammi bene”
Laura mise in moto e partimmo sghignazzando come pazze, la prima a parlare fu lei che disse quasi urlando “che troie che siamo…”

scritto il
2011-07-15
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