Perfezione
di
scopertaeros69
genere
poesie
Guardo la naturalezza di queste inusitate foglie,
raggiungere senza rumore alcuno il pavimento,
spoglia di ogni pudore,
nella consapevolezza del mio sguardo,
mi cerchi.
Ed io … non posso fare a meno,
di soggiacere a questa bellezza,
non fatta solo di pelle e carne,
ma di gesti dedicati e vissuti a noi.
Avvicinarmi, per cancellare,
ogni possibile illusione onirica,
la verità del tatto,
della percezione del respiro sulla pelle.
Occhi che dapprima guardano mani
e poi guardano occhi, timidi sorrisi.
Bocche dischiuse e tremanti,
labbra che si incontrano, scontrano, uniscono.
Carezzo lento la tua pelle cercando,
ogni più piccolo recesso, ogni singolare difformità,
asimmetria, incessanti esploratrici, le mani,
ricercano la perfezione inesistente.
La celebrazione dell’imperfetto,
elevato a rango di perfezione,
solo una scusa maliziosa ed inutile,
il giocoso bisogno di farsi beffe delle convenzioni.
Certezza, chiusa tra lo spazio delle braccia,
nel tepore lieve e crescente, della pelle che si sfrega.
Languori, che diventano robusto appetito,
poi sete e fame vorace.
Banchetto di membra, frugale, subitaneo, potente,
lento, veloce, gorgogliante, improvviso,
trascinante come lo scorrere di un fiume.
Bagnato di Te cerco il mio riposo
e Tu trovi il tuo in me.
raggiungere senza rumore alcuno il pavimento,
spoglia di ogni pudore,
nella consapevolezza del mio sguardo,
mi cerchi.
Ed io … non posso fare a meno,
di soggiacere a questa bellezza,
non fatta solo di pelle e carne,
ma di gesti dedicati e vissuti a noi.
Avvicinarmi, per cancellare,
ogni possibile illusione onirica,
la verità del tatto,
della percezione del respiro sulla pelle.
Occhi che dapprima guardano mani
e poi guardano occhi, timidi sorrisi.
Bocche dischiuse e tremanti,
labbra che si incontrano, scontrano, uniscono.
Carezzo lento la tua pelle cercando,
ogni più piccolo recesso, ogni singolare difformità,
asimmetria, incessanti esploratrici, le mani,
ricercano la perfezione inesistente.
La celebrazione dell’imperfetto,
elevato a rango di perfezione,
solo una scusa maliziosa ed inutile,
il giocoso bisogno di farsi beffe delle convenzioni.
Certezza, chiusa tra lo spazio delle braccia,
nel tepore lieve e crescente, della pelle che si sfrega.
Languori, che diventano robusto appetito,
poi sete e fame vorace.
Banchetto di membra, frugale, subitaneo, potente,
lento, veloce, gorgogliante, improvviso,
trascinante come lo scorrere di un fiume.
Bagnato di Te cerco il mio riposo
e Tu trovi il tuo in me.
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