L'isola del peccato- confessioni di una suora V parte
di
Kyknox
genere
prime esperienze
Andai di corsa ai servizi igienici all’interno della villa ma c’era la fila ed io non ero in condizione di aspettare, per fortuna nel pomeriggio quando ero andata alla villa per preparare la serata avevo notato i bagni sul retro della villa comunemente usati dalla servitù, mi catapultai li sperando di trovarli liberi, intanto pensavo tra me come fosse stato possibile erano anni che non mi pisciavo addosso, si mi era capitato un paio di anni prima a causa di una brutta infezione alla vescica contratta per l’eccessivo freddo del monastero di soffrire di incontinenza; ma ormai era tutto superato.
Per mia fortuna il bagno della servitù era libero chiusi la porta dietro di me e misi una mano sotto la tunica, i mie slip erano fradici.
Cacchio e adesso che faccio pensai imbarazzata, non avevo con me degli slip di ricambio, la situazione ambigua che si era creata mi eccitava sentivo il cuore pulsare sempre più forte, cominciai a scorrere la mano sugli slip bagnati mi sfiorai il clitoride all’inizio delicatamente e poi sempre più forte ormai ero come indemoniata volevo raggiungere l’orgasmo a tutti i costi finche non ci riuscii.
Sfinita mi accoccolai sul water tirai da una parte la tonaca, tirai giù gli slip e un getto di piscia uscì copioso dalla mia vescica, mi chiesi tra me e me come mai la mia vescica fosse così piena se mi ero appena pisciata sotto, ma non seppi darmi subito una risposta.
Decisi di buttare le mutandine nel cestino della spazzatura, puzzavano troppo per continuare ad andarci in giro, crederanno che appartengano a qualche cameriera svergognata non sospetteranno mai che una suora vada in giro senza mutande pensavo tra me e me, mi pulii alla bel e meglio ed aprii la porta del bagno quando trovai davanti a me Daniel.
“ Tutto a posto” mi chiese “ Si deve essere stato solo un leggero malore” risposi pallida in viso “ Tranquilla in genere è l’effetto che faccio a tutte le donne” sorrise io lo guardai nei suoi occhi azzurri e sentivo il cuore pulsare più forte di prima lui all’improvviso mi baciò io non mi sottrassi anzi ricambiai mi spinse la lingua dentro la bocca e io sentii di nuovo quella sensazione di calore al basso ventre che avevo provato in giardino. “ Andiamo” mi disse “Qui potrebbero vederci” mi afferrò per un braccio e mi condusse fuori dal bagno.
Doveva avermi seguita non c’era altra spiegazione il bagno della servitù non era ben in vista e per raggiungerlo bisognava conoscere la villa pensavo tra me e me intanto continuava a seguirlo come un automa lui mi aveva preso per mano, mi condusse in un sentiero che dal retro della villa conduceva direttamente alla spiaggia, arrivati sul bagnasciuga ci sedemmo e mi disse “ Guarda che luna riesco a vederla attraverso il candore dei tuoi occhi” riprese a baciarmi con passione ed io mi sentivo nuovamente bagnata tra le cosce.
Mi tolse il velo e comincio ad accarezzarmi le gambe io mostrai una timida resistenza ma poi lo lasciai fare, arrivò al pube ed esclamò “ Cazzo non hai le mutande e sei un lago” io arrossii di nuovo “Scusami” dissi con un filo di voce “di cosa?” rispose lui lo guardai imbarazzata “ Ehm… non so cosa mi succede anche prima in giardino mentre parlavo con te mi sono pisciata addosso” lui sorrise “ Non è pipi questi sono i tuoi umori vuol dire che sei eccitata te lo detto è questo l’effetto che faccio alle donne in genere”.
Mi slacciò la tonaca e io lo aiutai a sfilarmela, mentre lui si spogliava mi tolsi il reggiseno, inizio a leccarmi i capezzoli, dal piacere piegai la faccia da un lato e tirai fuori la lingua mentre lo cingevo ai fianchi con le gambe una posizione che mi venne quasi naturale.
Mi sdraiai lui continuava a leccare i capezzoli e poi scese fino alla pancia io cominciai gemere di piacere, scese più giù fino alla mia vagina, quando iniziò a far scorrere la punta della lingua sul clitoride bagnato mi sembrò di toccare il cielo con un dito ero in completa estasi dei sensi.
Gemevo in preda all’orgasmo con la punta della lingua mi leccavo le labbra e piegavo la testa a destra e a sinistra come se fossi posseduta da un demone, ma il bello doveva ancora iniziare.
Per mia fortuna il bagno della servitù era libero chiusi la porta dietro di me e misi una mano sotto la tunica, i mie slip erano fradici.
Cacchio e adesso che faccio pensai imbarazzata, non avevo con me degli slip di ricambio, la situazione ambigua che si era creata mi eccitava sentivo il cuore pulsare sempre più forte, cominciai a scorrere la mano sugli slip bagnati mi sfiorai il clitoride all’inizio delicatamente e poi sempre più forte ormai ero come indemoniata volevo raggiungere l’orgasmo a tutti i costi finche non ci riuscii.
Sfinita mi accoccolai sul water tirai da una parte la tonaca, tirai giù gli slip e un getto di piscia uscì copioso dalla mia vescica, mi chiesi tra me e me come mai la mia vescica fosse così piena se mi ero appena pisciata sotto, ma non seppi darmi subito una risposta.
Decisi di buttare le mutandine nel cestino della spazzatura, puzzavano troppo per continuare ad andarci in giro, crederanno che appartengano a qualche cameriera svergognata non sospetteranno mai che una suora vada in giro senza mutande pensavo tra me e me, mi pulii alla bel e meglio ed aprii la porta del bagno quando trovai davanti a me Daniel.
“ Tutto a posto” mi chiese “ Si deve essere stato solo un leggero malore” risposi pallida in viso “ Tranquilla in genere è l’effetto che faccio a tutte le donne” sorrise io lo guardai nei suoi occhi azzurri e sentivo il cuore pulsare più forte di prima lui all’improvviso mi baciò io non mi sottrassi anzi ricambiai mi spinse la lingua dentro la bocca e io sentii di nuovo quella sensazione di calore al basso ventre che avevo provato in giardino. “ Andiamo” mi disse “Qui potrebbero vederci” mi afferrò per un braccio e mi condusse fuori dal bagno.
Doveva avermi seguita non c’era altra spiegazione il bagno della servitù non era ben in vista e per raggiungerlo bisognava conoscere la villa pensavo tra me e me intanto continuava a seguirlo come un automa lui mi aveva preso per mano, mi condusse in un sentiero che dal retro della villa conduceva direttamente alla spiaggia, arrivati sul bagnasciuga ci sedemmo e mi disse “ Guarda che luna riesco a vederla attraverso il candore dei tuoi occhi” riprese a baciarmi con passione ed io mi sentivo nuovamente bagnata tra le cosce.
Mi tolse il velo e comincio ad accarezzarmi le gambe io mostrai una timida resistenza ma poi lo lasciai fare, arrivò al pube ed esclamò “ Cazzo non hai le mutande e sei un lago” io arrossii di nuovo “Scusami” dissi con un filo di voce “di cosa?” rispose lui lo guardai imbarazzata “ Ehm… non so cosa mi succede anche prima in giardino mentre parlavo con te mi sono pisciata addosso” lui sorrise “ Non è pipi questi sono i tuoi umori vuol dire che sei eccitata te lo detto è questo l’effetto che faccio alle donne in genere”.
Mi slacciò la tonaca e io lo aiutai a sfilarmela, mentre lui si spogliava mi tolsi il reggiseno, inizio a leccarmi i capezzoli, dal piacere piegai la faccia da un lato e tirai fuori la lingua mentre lo cingevo ai fianchi con le gambe una posizione che mi venne quasi naturale.
Mi sdraiai lui continuava a leccare i capezzoli e poi scese fino alla pancia io cominciai gemere di piacere, scese più giù fino alla mia vagina, quando iniziò a far scorrere la punta della lingua sul clitoride bagnato mi sembrò di toccare il cielo con un dito ero in completa estasi dei sensi.
Gemevo in preda all’orgasmo con la punta della lingua mi leccavo le labbra e piegavo la testa a destra e a sinistra come se fossi posseduta da un demone, ma il bello doveva ancora iniziare.
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