Casa nuova, vita nuova 5.

di
genere
etero

Venne il giorno dell'incontro con Aurora ed io smaniavo nel pensare alle sue cosce tornite, al suo culetto sodo e morbido insieme e pregustavo il sapore dei suoi umori vaginali, dolci ed aspri insieme tanto da farmi addrizzare il cazzo smanioso di infilarsi nella fighina bagnata e viscida per poi passare al suo culetto che avrei posseduto con lentezza e dolcezza prima e poi mi sarei scatenato ad incularla con foga, passione, eccitato dal proibizionismo perchè per me lei era minorenne e la legge impediva tali azioni ma proprio il proibito stimolava in me ciò che mai avevo provato, quindi chiamai lei al telefonino e le dissi di prendere un taxi e venire a casa mia. Aurora arrivò dopo pochi minuti e, dopo ch ebbi pagato il tassista, la presi per mano e, quando fummo dentro casa mia la appoggiai contro i muro e la baciai slinguandola da farla svenire quasi, succhiandole poi la lingua e lei mi mise la sua manina sul cazzo ancora celato nei pantaloni ma io subito slacciai la patta ed abbassai i miei slip, dando la possibilità ad Aurora di prenderlo in mano e tastarlo in ogni suo punto. Lei si accosciò per prendere il cazzo in bocca ed allora le tenni la testa ferma e fui io a muovermi facendo su e giù per farlo raddrizzare il giusto e quando sentii che stavo per venirmene, mi lasciai andare e sborrai una quantità interminabile di schizzi nella sua gola. Lei poi si stropicciò la bocca e si lasciò guidare per mano alla mia camera da letto e lì si spogliò subito, svelandomi il suo corpicino così attraente, eccitante e lì ebbi una erezione da farla spaventare per le dimensioni che avevo raggiunto. La presi in braccio e la posai sul letto; mi spogliai tutto ed andai a sdraiarmi vicino a lei che subito mi cinse le spalle con le sue manine e mi baciò in bocca ancora col sapore del mio sperma. La slinguai a lungo poi scesi ad occuparmi della sua fighina che era già ben bagnata, leccandola come si fa proprio con un gelato, dopo le stuzzicai il clitoride col dito che infilai completamente dentro e con un altro le penetrai nel culetto che si strinse subito intorno al dito con una ferrea rigidità tanto che quasi me lo avrebbe spezzato se fossi rimasto dentro di lei. La feci rigirare a pancia sotto e le leccai l'ano che si schiudeva e chiudeva come, come fosse un'ostrica nell'acqua bollente ma io ero ancora più focoso e, preso dal comodino il tubetto del gel, mi unsi bene il cazzo poi passai al suo ano e dopo appoggiai il glande all'ano e lei mi implorò di non farle sentire gran dolore ma io ormai non ci vedevo più dal desiderio di possederla e sentire il culetto rompersi con uno scrocchio come un legno che si spezza. Iniziai perciò a spingere dentro tutto il cazzo fremente di penetrarla a fondo e lei urlò per il dolore che la tormentò per tutto il tempo di scorrere in lei dentro e fuori. Dopo poco tempo però, il dolore le si tramutò in piacere e lì mi pregò di possederla con più foga, con più velocità ed allora, col fare su e giù senza soste, giunsi a sborrarle tutto dentro e lei mi rese il letto come un lago di umori e sborra mia. Dopo una brevissima pausa la feci mettere a pancia sopra ed a cosce larghe per penetrarla in figa e scoparla godendo insieme come porci e, dopo che me ne venni sborrando a lungo, la feci rigirare la inculai nuovamente facendola gridare prima per il dolore poi per il piacere. Stringeva le sue splendide coscette ai mia fianchi ed io la baciavo in bocca quando la ripossedetti in figa senza fermarmi un poco e lei mi disse che era la prima volta che godeva così tanto e quel giorno per lei era uno dei più belli della sua vita perchè al mattino aveva preso la patente di guida ed a quella sua affermazione ebbi un tuffo al cuore ed una gran gioia al sapere che lei era maggiorenne ..., così potevo stare trnquillo sulle conseguenze delle scopate appena consumate ed anche in quel lato mi diede un'altra bella notizia: prendeva la pillola!!
scritto il
2020-01-10
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