La ragazza della cam

di
genere
masturbazione

CAM GIRL ANCHE IN PRIVATO

Sono qui con il cazzo in mano. Letteralmente. Serata time davanti al PC, aperto su CAMGIRLLOVE ME. Sullo schermo una biondina dagli occhi vispi che si sta spingendo un toy nel culo. Le mando un like e le chiedo un mex privato.
Lei sorride, allunga una mano sulla tastiera e lo schermo si spegne. Ecco che riappare, nuda, solo con un slip verde di pizzo “Ciao Sandy” saluto
“Ciao Davos. Sai, dobbiamo smetterla di vederci così”
“Così come?” mi sto smanettando. Sandy è piccola ma, dotato di un sex appeal in grado di farmelo rizzare anche quando sono venuto
“Abitiamo nello stesso palazzo. Non devi fare altro che salire da me e scoparmi come vuoi”
“Sì ma, così è più divertente”
“Guardarti mentre ti masturbi davanti a me in mutandine?” fa scettica “E poi, risparmieresti un po’ di soldi”
“Poi, se vengo su da te, avrei voglia di andare oltre..”
“E che male ci sarebbe?” sorride lei “Dai. Oggi stacco alle 10.00. Vieni da me per quell’ora e potrai masturbarti davanti a me, dal vivo”
“Non vuoi vedermi ora?”
Sandy sbuffa “Va bene: fammi vedere”
Mi alzo e le mostro il cazzo duro con la punta esposta. Lo stringo e lo masturbo come un forsennato. Vado avanti per un po’ fino a che non vengo sparando verso il PC:Lei applaude “tempo scaduto, masturbatore feroce. Ci vediamo stasera” e lo schermo si spegne di nuovo
Andare o non andare? Se vado da lei, avrò la stessa eccitazione che provo come quando la vedo sullo schermo?
Che fare..?

E busso alla sua porta alle 10 di sera esatte. Le ho comprato dei fiori, rose. Un classico banale?
Lei apre, un pigiama rosa e bianco che la copre dal collo fino ai piedi. Antistupro. Cosa mi aspettavo? Che mi aprisse la porta come appare in CAM? Con le tette di fuori che mi ballonzolano davanti e mi solleticano il cazzo… “Per te” dico impacciato
“Rose rosse. Passionale” le accetta, mi bacia sulle guance
Entro nel suo sancta santorum, o come diavolo si chiama. Appartamento con tre stanze e un bagno. Dal salotto si vedono la camera da letto e la cucina “Carino” sono sintetico nei commenti
“Quindi” dice lei piazzandosi davanti, mani intrecciate, le spalle che ondeggiano, l’espressione sorridente
“Quindi” faccio io
“Che vogliamo fare?”
“Ecco.. Non so.. Mi sento fuori posto”
“Non è come stare davanti ad uno schermo”
“No, sei.. Sei vera”
“Cosa vuoi fare con me ora che sono qui davanti a te in carne ed ossa?” chiede lei avvicinandosi a me e poggiando le mani sulle spalle
“Ecco.. Io sono un po’ impacciato”
“Fai il timido?” mi guarda stupita
“Lo so, è strano ma, davanti alla TV mi viene facile”
“Allora, vediamo di fare qualcosa” dice lei afferrando e abbassando la zip. Non protesto, la lascio fare. Ho l’affanno. Da quanto tempo è che non tocco più una donna? Da quanto non faccio sesso con lei? Sandy cerca nei pantaloni e mi estrae il cazzo già duro. Una sensazione nuova da molto tempo. Il contatto di una mano che non è la mia. Lei sorride “Ecco fatto. Come ti senti?”
“E’ molto tempo che una ragazza non me lo tocca”
“Ti piace il mio tocco?”
“Sì”
Me lo accarezza. Poi, inaspettato, il bacio. Veloce, leggero, niente di assatanato. Rimango lì imbambolato, non so che dire “Io.. Io vorrei provare a fare sesso con te”
“Solo provare?” si allontana da me e si dirige verso la camera da letto sculettando. Io la seguo, con il cazzo che vibra come la bacchetta di un rabdomante. Sono entrato nella sua camera da letto. Quella dove lei lavora. Letto ampio. Un mobile basso pieno di cassetti, un armadio, un televisore, un paio di quadri paesaggistici.
Lei si siede al centro del letto, a gambe incrociate, il pigiama antistupro ancora indossato. Sarà nuda sotto. La guardo con espressione da ebete,o da allupato. La mano, istintiva, va sul cazzo e comincio a segarmi. Lei mi guarda con l’espressione corrucciata da bambina “Ti viene voglia anche se sono vestita così?”
“E’ più forte di me”
Lei ride “Facciamo un gioco” . Mi fa cenno di salire sul letto “Siediti qui” si mette alle mie spalle. Le sue mani scivolano sul mio uccello. Me lo afferra e comincia a masturbarlo. Piano e delicato, quasi una carezza. Me lo sta cullando. Poi, le sue labbra sul mio collo. Ho un fremito. Un flash che mi riporta alla mia adolescenza, tanti secoli fa. Baci rubati sotto il portico di una casa in campagna, in estate, mentre grilli e zanzare intonavano i loro concerti. Ero un ragazzo in sviluppo ormonale e lei una ragazzina con qualche limonata all’attivo.
E mi ricordo come in un lampo quel giorno, i baci passionali, che diventano mani che si spostano, che esplorano. E la sorpresa della mia mano sotto la sua gonna, senza mutandine. E la mano di lei a cercarmi il cazzo..
“Ti stai eccitando” mormora Sandy
Sì, cazzo, mi sto eccitando. E vengo di getto. Lo sperma compie un arco da un metro e finisce sulle piastrelle della camera da letto. Ridiamo come due scemi. Lei stringe e tira sul, facendo defluire lo sperma sulla sua mano. Lo lecca e questo mi eccita molto. S’inginocchia davanti a me e prende a succhiarmelo. Rimango lì, in estasi e penso a come saranno i miei baci sulle sue labbra. Su entrambe le labbra.
E poi lei che smette di succhiarmelo e sale cavalcioni sulle mie ginocchia e comincia a sfregarsi con il pile del pigiama sul mio cazzo. E lì, l’eccitazione cresce ancora e io vorrei non smettesse mai. Ci sono dei bottoni che formano un quadrato all’altezza della sua vagina. Li slaccia, rivelando la passera perfettamente rasata e ben curata. Mi abbraccia e mi bacia e lascia che i nostri sessi si incontrano, si sfregano “Pronto?” e, senza aspettare una risposta affermativa, lei si impala su di me e comincia a muoversi. E sento l’uccello che brucia. Arde e vuole esplodere. L’afferro per i fianchi e accompagno i suoi movimenti, spingendola a muoversi di più.
Orgasmo. Esplosivo. La testa riempita di flash back nel passato e nel presente

Dopo…
A letto, sdraiati uno accanto all’altro. Vestiti: io con il cazzo di fuori, sempre in mano, massaggio lieve. Lei, con il pigiama aperto sulla sua fica “E’ stato strano. Molto strano” commento
“Però divertente” dice Sandy
“Vorrei rifarlo ancora?”
“Subito?” lei si alza su un gomito e si gira a guardarmi, maliziosa
“Dammi fiato” rido
Lei si abbassa verso di me e mi bacia. Ricambio, lasciando perdere la masturbazione “Adesso lo facciamo nudi” si scostò e cominciò a spogliarsi. La sua nudità mi mandò in pappa il cervello. Mi ritrovo la sua fica in faccia, ancora umida e.. prendo a morderla. Mordo e succhio. Mi sento un porco nato. Le afferro le tette e le stringo, la morsico, la sculaccio. Come colto da frenesia maialesca, la giro e le afferro i fianchi. Dentro. Lei urla. Io entro ed esco e non smetto fino a che non sento male all’uccello. Lei cade prona, sfiancata, il culo ancora in aria. Io mi lascio cadere a terra, la schiena appoggiata al letto, la mano sull’uccello in fiamme.
“Io.. Uh.. Mi sento magnificamente”
Lei sorride, il culo ancora in aria “Facciamo domani sera alla solita ora?”
“Come già fatto” sorrido

Ma prima di sera, la giornata è ancora lunga. Alla mattina mi sveglio presto, accendo il PC e mi collego subito in chat “Ciao Davos. Ti aspettavo” sorride
E io con il cazzo in mano, che smanetto davanti a lei sul monitor, pensando a quello che accadrà nel suo appartamento, tra qualche ora…
di
scritto il
2020-01-19
3 . 5 K
visite
0
voti
valutazione
0
il tuo voto

Continua a leggere racconti dello stesso autore

racconto precedente

Lezioni di matematica

racconto sucessivo

Madame Crudelia
Segnala abuso in questo racconto erotico

Commenti dei lettori al racconto erotico

cookies policy Per una migliore navigazione questo sito fa uso di cookie propri e di terze parti. Proseguendo la navigazione ne accetti l'utilizzo.