Diario di Paola: cinema porno

di
genere
masturbazione

Arrivammo all’ingresso del cinema e sinceramente se non fosse stato per l’euforia, non saremmo mai entrate.Mi immaginavo già le scene dei film: uomini intenti a masturbarsi, poltroncine macchinate e così via.Alla biglietteria un tipo più che anziano ci guardò malissimo, noi interpretammo quello sguardo come quello di un uomo che li dentro non ha mai visto entrare una donna… figurarsi due!Facemmo i biglietti ed entriamo.Come volevasi dimostrare il cinema era praticamente deserto a parte un paio di uomini seduti distanti e appartati. ci sedemmo nella parte centrale, in modo che sicuramente non saremmo passate inosservate, e ci mettemmo a scherzare. Non persi tempo ad aprirmi il giaccone, la sala era buia, e mi faceva caldo. Rimasi subito nuda con il solo foulard, lasciando il giaccone tra me e la poltrona. Appoggiai il gomito al bracciolo, mi misi un dito in bocca che mordicchiavo mentre guardavo Lucia e allargando e stringendo le gambe, presi a giocare con la mia peluria.Lucia mi guardava divertita, guardava i due uomini e gli altri quattro che a film iniziato erano entrati in sala.Due si sdettero qualche fila dietro di noi sempre a distanza tra loro; gli altri due scendendo dai due corridoi laterali, si sedettero una fila davanti alla nostra.Il film prese la classica piega a novanta, fin da subito, e fin da subito notammo gli spettatori davanti a noi che si muovevano in palese azione da sega.Anche Lucia allargò il giaccone senza però rimanere nuda; le infilai subito una mano in mezzo alle sue gambe, mentre lei era attenta al film, giocando con i suoi capezzoli.Ripresi a giocare con il mio corpo, con le mie grandi labbra, sempre più umide e bagnate, mi sdraiai per mettermi comoda sulla portrona e presi a infilarmi due dita dentro. Ero eccitatissima, e il film su quel grande schermo ci aumentava la mia eccitazione: quel sonoro, quell’ansimare degli attori, mi entrava dentro e mi coinvolgeva.Se la mia mano destra strapazzava la figa, la sinistra strizzava i miei seni. Mi feci col sedere acnora più avanti  sentendo orami la mia figa colante e accadde, che in un momento di pausa e di silenzio degli attori, venne fuori il mio grido di godimento!Lucia inizioò a ridere come una matta, e io mi abbandonai a lei per recuperare le forze.“C’è quel tipo li che ci guarda” mi disse Lucia ridendo…Io che stavo leccandomi le dita strapiene dei miei umori,la invitai a buttarsi…Lei guardò e si rese conto che il tipo si stava accarezzando il pisello che fuoriusciva dai pantaloni.E li successe una cosa che non mi sarei aspettata.Lucia, si tolse il giaccone, si sciolse il foulard tenuto al collo e, tenendolo in mano, si diresse verso il tipo.Arrivò da lui da dietro senza farsene accorgere; gli si sedette accanto avendo premura di posizionare il foulard sulla poltrona e, davanti agli occhi sbalordini del tipo prese a segarlo.Vidi la testa del tipo abbandonarsi allo schienale e la mano di Lucia sul petto del tipo per tenerlo fermo, mentre la mano andava su e giù, ritmando il desiderio dello sconosciuto. Mi lanciò una occhiata da lontano, quando, il tipo in piena estasi sentì la mano della mia amica aumentare la velocità e farlo venire, schizzando sulla poltrona davanti a lui.Lucia aspettò che il tipo si riprendesse, accettò un fazzolettino di carta dal suo amichetto, poi si alzo, gli strofinò il culo sulla faccia, facendoselo palpare e tornò da me.Prese il giaccone e fece per andare “andiamo, il film è praticamente finito. Ora o mai più scompariamo!”Così presi il mio giaccone e la seguì fuori.Rimanemmo in silenzio, imboccando di nuovi la via Etnea. Mi resi conto che la mia amica aveva bisogno di recuperare un attimo. Giungemmo in piazza Stesicoro, entrammo al Mc Donald’s e Lucia fuggi in bagno.Io feci un giro, poi trovai un tavolino con la panchina e mi sedetti: qualche tavolo più in la, ritrovavo il ragazzino della panchina...
scritto il
2020-02-03
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