La dottoressa 4
di
TATO
genere
gay
E' successo tutto molto in fretta, e ora mi ritrovo a vivere con una famiglia di Arabi, e non solo, ma sono diventata la terza moglie del capo famiglia.
E così, un mese dopo la prima serata, il mio nuovo marito, riunisce la famiglia, ci rende noto, che alla fine della settimana andremo tutti i Marocco, per presentarmi alla famiglia, e alle altre due mogli, per potermi sposare, rimango basita, e la notte, a letto, dopo aver passato due ore co Mussi a soddisfare i suoi fratelli, tra le braccia del mio uomo, chiedo.
Tesoro, ma sei sicuro, io non sono una donna biologica, lo sai, e poi come faccio, la mia vita il mio lavoro, la tua famiglia, lui mi abbraccia, e mi dice, tranquilla, sono io il padrone di casa, e tu la mia schiava, e poi mi afferra il piccolo pene, chissà mi dice guardandomi dritto negli occhi che questo coso non sparisca, poi stringe sempre più forte, il dolore ai testicoli è forte, ti prego lo supplico, mi fai male, ma lui stringe, stringe, svengo.
Mi sveglio sentendo un dolore al retto, mi stà scopando, mi stà violentando, grunisce e si scarica dentro di mè, e si mette a dormire.
Così, il sabato giunge, e fatte le valige, aspetto che lui e i figli rientrino, mi sono messa da maschio, per il viaggio chiaramente, e una volta che il mio uomo rincasa, mi guarda, siavvicina, mi pianta due ceffoni sonori, e mi dice, io non vado a uomini, ma a donne non sono un frocio, cambiati subito troia, e così mi trascina in camera, e mi sceglie gli abiti, tu sei un'occidentale e ti vestirai all'ocidentale, e così mi denudo, metto intimo autoreggenti una gonna e una camicetta scollata, che fa intravedere il mio piccolo ma sodo seno, e un golfino sulle spalle, sandali tacco 10, e una volta truccata si parte.
Sono spaventata, all'aeroporto vedranno la carta di identità maschile, e io al femminile, mi faranno storie, e nel frattempo, il mio uomo mi fa bere, mi dice che mi farà bene, e bevo un litro di acqua come minimo.
Arriviamo, facciamo l'imbarco, mi presento, biglietto e carta identità, la ragazza mi guarda loi riguarda la carta, ma signora non è il suo biglietto, io rossa in viso le spiego a fatica l'accaduto, poi lei mi dice che deve chiedere e così, inizia il mio calvario.
Dopo dieci minuti arrivano due poliziotte e un dirigente, mi accompagnano in un salottino, e iniziano a chiedermi svariate cose, e io spiego, che non volevo mettermi en femme ma che il mio futuro marito mi ha costretta, e che si sono un uomo, ma anche una donna, e così, dopo una bella mezz'ora, decidono di perquisirmi, e così mi spoglio, e le poliziotte, visto il mio piccolo pene, chiamano i colleghi per sostituirle e se ne vanno ridendo, i colleghi maschi mi perquisiscono, dito nel culetto, e poi risatine varie, mi rivesto, e posso passare la dogana, e mi ritrovo con la mia nuova famiglia ad attendere il volo.
M poco dopo, vista l'eccitazione, delle cose e il bere devo andare in bagno, e mi incammino a quello delle donne, poco prima di entrare, una delle poliziotte di prima, mi incrocia, e con fare dispotico, e davanti a tutti, mi dice, ma cosa fai, qui non puoi entrare, non sei una donna, vai trà i tuoi simili forza, e si mette davanti all'entrata, abbasso il viso, e entro nei bagni maschili.
La scena è surreale, una lunga fila di lavandini, e poi si gira a sinistra e passati quelli che si stavano lavando le mani, e che quindi mo hanno seguita con lo sguardo, mi ritrovo dove si fa pipì.
Sulla sinistra gli urinatoi, a destro i servizi chiusi, erano tutti occupati, e pure una gran parte degli urinatoi, e cos', imbarazzata mi metto a fare pipì.
Sollevo la gonna, e sfilo il piccolo cosino, e così, un attimo dopo, mi ritrovo, uno che mi palpa il culo, e un altro che solleva la gonna, scerzano, mi insultano, ridono, io quasi piango, finisco , e fuggo, esco e corro da lui, mi abbraccia e ride, hai visto, che sei una vera troia, e così poco dopo ci imbarchiamo.
E così, un mese dopo la prima serata, il mio nuovo marito, riunisce la famiglia, ci rende noto, che alla fine della settimana andremo tutti i Marocco, per presentarmi alla famiglia, e alle altre due mogli, per potermi sposare, rimango basita, e la notte, a letto, dopo aver passato due ore co Mussi a soddisfare i suoi fratelli, tra le braccia del mio uomo, chiedo.
Tesoro, ma sei sicuro, io non sono una donna biologica, lo sai, e poi come faccio, la mia vita il mio lavoro, la tua famiglia, lui mi abbraccia, e mi dice, tranquilla, sono io il padrone di casa, e tu la mia schiava, e poi mi afferra il piccolo pene, chissà mi dice guardandomi dritto negli occhi che questo coso non sparisca, poi stringe sempre più forte, il dolore ai testicoli è forte, ti prego lo supplico, mi fai male, ma lui stringe, stringe, svengo.
Mi sveglio sentendo un dolore al retto, mi stà scopando, mi stà violentando, grunisce e si scarica dentro di mè, e si mette a dormire.
Così, il sabato giunge, e fatte le valige, aspetto che lui e i figli rientrino, mi sono messa da maschio, per il viaggio chiaramente, e una volta che il mio uomo rincasa, mi guarda, siavvicina, mi pianta due ceffoni sonori, e mi dice, io non vado a uomini, ma a donne non sono un frocio, cambiati subito troia, e così mi trascina in camera, e mi sceglie gli abiti, tu sei un'occidentale e ti vestirai all'ocidentale, e così mi denudo, metto intimo autoreggenti una gonna e una camicetta scollata, che fa intravedere il mio piccolo ma sodo seno, e un golfino sulle spalle, sandali tacco 10, e una volta truccata si parte.
Sono spaventata, all'aeroporto vedranno la carta di identità maschile, e io al femminile, mi faranno storie, e nel frattempo, il mio uomo mi fa bere, mi dice che mi farà bene, e bevo un litro di acqua come minimo.
Arriviamo, facciamo l'imbarco, mi presento, biglietto e carta identità, la ragazza mi guarda loi riguarda la carta, ma signora non è il suo biglietto, io rossa in viso le spiego a fatica l'accaduto, poi lei mi dice che deve chiedere e così, inizia il mio calvario.
Dopo dieci minuti arrivano due poliziotte e un dirigente, mi accompagnano in un salottino, e iniziano a chiedermi svariate cose, e io spiego, che non volevo mettermi en femme ma che il mio futuro marito mi ha costretta, e che si sono un uomo, ma anche una donna, e così, dopo una bella mezz'ora, decidono di perquisirmi, e così mi spoglio, e le poliziotte, visto il mio piccolo pene, chiamano i colleghi per sostituirle e se ne vanno ridendo, i colleghi maschi mi perquisiscono, dito nel culetto, e poi risatine varie, mi rivesto, e posso passare la dogana, e mi ritrovo con la mia nuova famiglia ad attendere il volo.
M poco dopo, vista l'eccitazione, delle cose e il bere devo andare in bagno, e mi incammino a quello delle donne, poco prima di entrare, una delle poliziotte di prima, mi incrocia, e con fare dispotico, e davanti a tutti, mi dice, ma cosa fai, qui non puoi entrare, non sei una donna, vai trà i tuoi simili forza, e si mette davanti all'entrata, abbasso il viso, e entro nei bagni maschili.
La scena è surreale, una lunga fila di lavandini, e poi si gira a sinistra e passati quelli che si stavano lavando le mani, e che quindi mo hanno seguita con lo sguardo, mi ritrovo dove si fa pipì.
Sulla sinistra gli urinatoi, a destro i servizi chiusi, erano tutti occupati, e pure una gran parte degli urinatoi, e cos', imbarazzata mi metto a fare pipì.
Sollevo la gonna, e sfilo il piccolo cosino, e così, un attimo dopo, mi ritrovo, uno che mi palpa il culo, e un altro che solleva la gonna, scerzano, mi insultano, ridono, io quasi piango, finisco , e fuggo, esco e corro da lui, mi abbraccia e ride, hai visto, che sei una vera troia, e così poco dopo ci imbarchiamo.
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