Capelli rossi

di
genere
gay

Ero seduto al bar del centro commerciale. Avevo preso un drink e stavo guardando la folla, specialmente i ragazzi. Ne osservai uno, aveva il badge col nome e pensai che lavorasse da qualche parte nel centro. Ordinò una bibita e si sedette ad alcuni tavolini di distanza da me. Lo potevo vedere bene, aveva un bell’aspetto da tipico bravo ragazzo con capelli rossi.
Quando ebbe finito si avvicinò a dove ero seduto e gettò il bicchiere nel contenitore dell’immondizia.
Mi guardò, mi sorrise ed io dissi: “Ciao.” Scambiammo quattro chiacchiere perché lui disse che doveva riprendere servizio, era da solo quel giorno in negozio.
Mi alzai e decisi di andare con lui. Lavorava in un negozio di abbigliamento maschile
“Grande, ho bisogno di slip nuovi.” Dissi.
Il negozio era piccolo ma aveva una buona selezione ad un buon prezzo di vendita. Stavo decidendo tra un tanga e degli slip e lui mi disse che avrei potuto provarli tutti e due.
Andai in un camerino di prova e mi svestii. Mi misi gli slip, lui entrò e disse che gli sembrava che andassero bene, ma io pensavo che fossero stretti.
Prese la gamba dello slip e la tirò, così facendo le sue dita strisciarono contro le mie palle.
Il mio cazzo cominciò ad agitarsi e spingere contro la stoffa tentando di raggiungere la sua lunghezza completa. La sua mano rimase là e toccò i peli sulle mie palle. La mia asta si espanse, lui si spostò più profondamente, mi carezzò l’uccello con un dito e lo spinse in modo che la punta uscisse dall’elastico degli slip
Io avevo ancora indosso la camicia, lui fece scivolare fuori completamente il pene dalle mutande e gli diede alcuni colpi. Ora ce l’avevo completamente eretto.
Cominciò a prenderlo in bocca, prese solo la cappella e poi si fermò. Fece correre la lingua intorno all’orlo. Che bello! Quindi ne prese in bocca metà e poi tutto. Mi tirò per le anche e cominciò a succhiarlo. Avevo la sensazione che non fosse la prima volta che lo faceva in negozio.
Prese l’uccello profondamente in gola.
Dopo alcune spinte profonde eiaculai
Bevve tutto, non perse una goccia di sperma e poi leccò le ultime gocce dal pene.
Decisi di acquistare gli slip. Chiunque vada oltre il suo dovere, come faceva lui, merita di vendere.

Pensai per tutta la notte al ragazzo dai capelli rossi del negozio. Sono sempre stato intrigato dai rossi.
Decisi di ritornare e vedere se era ancora al lavoro.
Fui fortunato. Era ancora solo in negozio.
Quando entrai mi indirizzò un grande sorriso e mi corse incontro. Mi chiese a cosa ero interessato.
Avrei voluto dire: “A te ‘', ma decisi di dire solo: “Tanga”.
Lui afferrò un pacco e disse: “Questo è quello che ho.”
“Bene, puoi metterteli per farmeli vedere?”
Andammo nel camerino, lui era ansioso di spogliarsi e rimase solo con gli slip. Erano molto succinti e mostravano i peli pubici rossi sopra l’elastico.
Il torace aveva pochi peli anche loro naturalmente rossi.
Gli dissi che mi sembravano troppo stretti. Ne presi una gamba, feci scivolare dentro le dita e tastai. Aveva un bel set di palle, le estrassi e le vidi circondate da peli rossi. Il cazzo era bello e grosso.
Mentre stavo giocando con palle ed uccello, lui mi spogliava. Quando fui completamente nudo mi fece segno di mettermi sul pavimento.
Prendemmo la posizione del 69 e lui cominciò in senza alcuna esitazione a succhiarmi.
Io tirai gli tirai via le mutande ed ammirai il bel cespuglio rosso che sembrava una sciarpa rossa drappeggiata intorno a pene e palle.
Glielo presi in bocca e tentai di copiare la sua velocità e intensità.
Lui mi fece rotolare sulla schiena e si spinse la mia sta in fondo alla gola.
Era a gambe divaricate sulla mia faccia ed io lasciai che cazzo e palle vi strofinassero sopra.
Doveva piacergli perché cominciò ad eiaculare. Gli afferrai il cazzo e finii di succhiarlo.
A questo punto io ero pronto a venire e glielo dissi mentre sparavo il mio carico. Ingoiò e poi si sdraiò sulla schiena per prendere fiato.
Io mi misi a sedere e feci correre le dita nel suo cespuglio rosso. Mi ripeto, mi piacciono i ragazzi coi capelli rossi.
Comprai il tanga e mentre lasciavo il negozio mi chiedevo cosa avrei acquistato la volta seguente.

Tutto quello a cui potevo pensare era il ragazzo dai capelli rosso. Cercai di ricordare il suo nome ma non ne fui capace. Ricordavo solo il suo uccello e le sue palle pendenti su di me e volevo di più.
Ritornai al centro commerciale.
Lui mi stava aspettando sulla porta con un grande sorriso sul viso.
Chiuse la porta a chiave dopo che fui entrato.
Questa volta non mi chiese se volevo acquistare qualche cosa. Mi prese per mano e mi condusse rapidamente allo stanzino. Sembrava si fosse aspettato che ritornassi ed aveva messo dei grandi cuscini sul pavimento.
Ci spogliammo rapidamente e saltammo sui i cuscini.
Lui prese immediatamente la posizione del 69, eravamo ambedue duri e pronti.
Io ero sulla schiena, il suo bel cazzo e le palle si libravano sopra di me.
Vi diedi alcune leccate, poi seppellii la mia faccia nel suo pube rosso. Inspirai profondamente e ne godetti il profumo.
Leccai la sua asta scendendo alle palle.
Vidi una pista di peli rossi che dalle sue palle conduceva al buco del culo e seguii la striscia con la lingua.
Il suo buco rosa era proprio di fronte a me. Lo leccai un po’ e poi immersi la lingua nel suo sedere.
Quando lo sentii lamentarsi, la infilai più profondamente.
Lui aveva bagnato e lubrificato completamente il mio uccello con la sua saliva. Era solo una questione di farlo rotolare, mettermi tra le sue gambe ed inserire il mio cazzo.
Pompai nel suo sedere mentre lui si carezzava lentamente il pene. Era una bella visione quella i peli rossi intorno al suo cazzo mentre si masturbava.
Ora avevo la conferma che i ragazzi coi capelli rossi erano la mia passione.
Vidi le prime gocce di sperma volare fuori del suo uccello e sbarcare sul suo torace.
Mentre continuava a sborrare, tolsi il cazzo, ci feci una sega ed aggiunsi la mia sborra alla sua sul suo torace.
Ci pulimmo e ci vestimmo.
Vidi il suo nome sul badge e mi ricordai che era ‘Tommy '.
Presi un pezzo di carta dal bancone e scrissi il mio nome e mio numero di telefono. “Per favore chiamami.”
Mi girai e lo salutai con la mano mentre uscivo. Lui rispose al saluto ed aveva un grande sorriso sul viso.
di
scritto il
2020-05-04
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