Quel passaggio

di
genere
gay

Tutto iniziò mentre stavo tornando a casa da una festa a casa di un amico, avevo sperato di trovare lì qualche ragazzo sexy ma, con mia delusione, la festa era composta principalmente da ragazze dell’università e, tutti i ragazzi tranne me, erano etero anche se erano molto eccitanti e muscolosi.
Stavo guidando verso casa con la sensazione che sarei tornato senza un ‘amico’ e mi sarei dovuto accontentare quando vidi qualcuno che sembrava avesse bisogno di un passaggio.
Mentre mi avvicinavo notai che la sua canottiera stretta era tesa sui pettorali.
“Hai bisogno di un passaggio.
“Sì, ho perso il bus.”
Salì ed io partii.
Stavamo attraversando la campagna quando iniziò a piovere forte, lo guardai e vidi che si era addormentato nonostante la pioggia martellante sul tetto.
Fu allora che notai che all’improvviso mi era venuta un’erezione furiosa.
Il ragazzo aveva più o meno la mia età con un corpo perfetto e una barba di un giorno, proprio come piaceva a me.
Continuavo a guardarlo di sbieco e mi sembrava che il cazzo mi volesse strappare i jeans da un momento all’altro, spostai lentamente la mano sul cavallo ed iniziai ad accarezzarmi il membro dolorante attraverso i pantaloni. Dopo un po’ lo tirai fuori ed iniziai a masturbarmi mentre guidavo. Divenni più audace, allungai una mano e gli strinsi l’uccello, pizzicandolo e accarezzandolo.
All’improvviso si svegliò e girò la testa verso di me, io esitai ma lui mi sorrise, non sentendo obiezioni, gli slacciai la cintura ed iniziai a masturbare il cazzo enorme. Iniziò a gemere di piacere e allungò una mano a prendere la mia asta, pompandola su e giù.
Feci scivolare la mano verso il basso per giocare con le sue palle perfettamente rasate, poi la spostai sotto di lui e spinsi un dito nel suo culo stretto.
“Ti succhierò fino a prosciugarti!”
Riuscì a dire tra i lamenti, si sporse ed iniziò a leccarmi la cappella facendo scorrere la lingua sulla fessura. Si alzò a sedere e mi baciò, le nostre lingue si lambivano e ci sentii sopra il mio sapore. Si piegò di nuovo ed iniziò a leccarmi la verga stuzzicandomi la cappella con la lingua, ogni tanto smettendo di baciarmi per succhiarmi le palle, a volte anche portandole direttamente in bocca.
“Ora tocca a me.”
Disse.
Mi fermai sul ciglio della strada e presi il suo membro palpitante in bocca fino alla base, sentii la pre eiaculazione che colava e sapevo che volevo che mi venisse in bocca.
Mi misi a sedere e lo baciai con la lingua, lasciando che assaporasse se stesso nella mia bocca.
Quando ricominciò ad accarezzarmi il cazzo, scesi su di lui pompando con la bocca sempre più velocemente e lui rispose spingendo i fianchi in alto e scopandomi la faccia.
Gemeva sempre più forte e all’improvviso sentii le sue palle pulsare.
“Sto per venire”
E pochi istanti dopo mi riempì la bocca con il suo seme.
Deglutii più che potevo, ma ce n’era così tanto che un po’ ne fuoriuscì e cominciò a gocciolarmi sul mento.
Quando l’ebbi prosciugato, smise di masturbarmi e lentamente leccò la sua sborra dal mio mento, tracciando fino alla bocca dove mi baciò di nuovo appassionatamente. Ero così eccitato che sapevo che sarei venuto da un momento all’altro.
“Voglio sborrarti in bocca!”
Gli dissi e lui prese in bocca il mio uccello, accarezzandomi le palle con una mano mentre stuzzicava il buco del culo dolorante con l’altra.
Durai un altro minuto prima di venirgli in bocca, sparandogli il mio sperma in gola. Si mise a sedere, mi baciò e condividemmo il mio succo, poi leccò il resto dal mio cazzo che stava diventando molle.
“Devo pisciare.”
Disse.
“Scendi dalla macchina.”
Risposi mentre mi toglievo la maglietta e lo seguivo.
Stava ancora piovendo forte e i nostri vestiti furono presto inzuppati, mi inginocchiai davanti alla macchina quando iniziò a pisciare sul mio busto, sentivo caldo mentre lo strofinavo sulla pelle. Rimasi inginocchiato sotto la pioggia per far defluire il liquido giallo, poi risalimmo in macchina e ripartimmo.
Accesi il riscaldamento al massimo per far asciugare i vestiti gocciolanti.
“È stato fantastico, ma voglio incularti.”
Disse.
“Andiamo a casa mia!”
Dissi mentre un sorriso enorme compariva sul mio viso...

Coprimmo i dieci chilometri fino al mio appartamento in completo silenzio. Quando arrivammo chiusi a chiave la macchina e salii con lui dietro di me.
“Fai come se fossi a casa tua.”
Dissi mentre andavo a depositare le chiavi in cucina ed a prendere un paio di birre dal frigo.
“I miei coinquilini sono fuori per qualche giorno”.
Chiudendo il frigo mi voltai e lo vidi in piedi sulla soglia.
Il mio cazzo andò subito sull’attenti quando lo vidi alla luce del mio appartamento, sembrava ancora più sexy di quanto non fosse stato sul ciglio della strada.
Aveva incredibili capelli biondo scuro perfettamente pettinati in un modo che metteva in risalto il suo viso definito ed i penetranti occhi blu. La barba ispida sembrava ancora più eccitante poiché proiettava un’ombra leggera sulle sue guance. Con la bocca aperta, abbassai lo sguardo e vidi i suoi capezzoli e quello che sembrava un torace perfetto sotto quella maglietta allettante.

“Dimentica le birre!”
Disse mentre si addentrava nella stanza.
Prima che potessi dire qualcosa, mi spinse contro il bancone e iniziò a baciarmi appassionatamente.
Non ci potevo credere, eccomi qui nella mia cucina a pomiciare come non avevo mai fatto con un perfetto sconosciuto. Rimasi lì stretto tra il bancone e il suo corpo stupendo a baciarci con le lingue che si accarezzavano sondando l’interno delle bocche.
Spostai lentamente le mani fino a quando non furono sulle sue guance ed iniziai a pizzicarle e massaggiarle.
Risposi con lenti gemiti di piacere quando sentii la sua mano raggiungere la mia camicia e iniziare ad accarezzarmi gli addominali.
Presto cominciai ad emettere profondi gemiti mentre continuavamo a pomiciare. Iniziò lentamente a baciarmi e mordermi la faccia e il collo mentre gli leccavo ogni centimetro del viso che riuscivo a raggiungere.
Sentii il suo cazzo diventare duro e iniziare a spingere contro il mio membro già pulsante.
All’improvviso, senza preavviso, mi strappò la camicia e con entrambe le mani cominciò a massaggiarmi stomaco e petto.
Spinsi una mano tra di noi ed iniziai a massaggiargli il cazzo attraverso i jeans mentre lui iniziava lentamente a baciarmi il petto, fermandosi a succhiare e mordermi i capezzoli lentamente, scendendo e tracciando i contorni del mio stomaco con la sua lingua scendendo alla cintura dei pantaloni.
Mi chinai e alzai la testa su in modo che le sue labbra incontrassero di nuovo le mie. Ci abbracciammo e baciammo teneramente sondando uno la bocca dell’altro.
“Sei così sexy.”
Mormorò mentre passavo le dita tra i suoi capelli e sul suo petto attraverso quella sua fantastica maglietta. Mi chinai e iniziai a stuzzicargli i capezzoli con la bocca attraverso la stoffa.
Naturalmente era sudato per la camminata e per quello che avevamo fatto in macchina e potevo sentire il suo profumo meraviglioso.
Non volevo più aspettare, gli tolsi la canottiera e rimasi senza fiato. Il suo corpo era più sorprendente di quanto potessi immaginare, addominali perfettamente tonici ma non innaturali.
Le mie labbra e la mia lingua andarono subito sulla sua pelle perfettamente abbronzata. Mi feci strada fermandomi a leccare quelle splendide ascelle e quei bicipiti perfettamente modellati.
“Mettiti più a tuo agio.”
Disse mentre mi sollevava e mi portava in camera da letto, le nostre labbra si incontrarono ancora una volta.

Mi fece stendere sul letto e si inginocchiò su di me, le nostre lingue ci sondavano la bocca a vicenda ma ne avevo abbastanza, volevo i suoi centimetri in bocca, sapevo quanto fosse buono.
Lo feci rotolare in modo da essere sopra di lui ed iniziai a succhiare e mordere il suo collo facendomi strada fino a quei fantastici seni senza peli, fermandomi a stuzzicargli i capezzoli e proseguendo verso quegli incredibili addominali a forma di V, ma non lo feci per fermarmi lì, continuai a scendere e cominciai a leccare il suo splendido membro attraverso quei jeans attillati e sexy, accarezzandolo e strizzandolo finché non iniziò a gemere profondamente.
Gli slacciai lentamente la cintura e gli sbottonai i jeans tirandoli giù quel tanto che bastava per vedere quell’uccello glorioso che forzava contro il tessuto dei boxer neri aderenti.
Ancora una volta iniziai a leccare e succhiare il suo pene attraverso il tessuto mentre gli toglievo i jeans. Rimuovendo l’ultima barriera che si frapponeva tra me e il mio premio, rimasi senza fiato.
“Wow!”
Pensai
Approfittando della mia esitazione ancora una volta si stese sopra di me con quel suo corpo premuto contro il mio. Mi stuzzicava la bocca con la lingua, senza mai lasciarla indugiare abbastanza a lungo perché potessi rispondere. Cominciò lentamente a scivolare lungo il mio corpo e tolse ciò che era rimasto della mia maglietta muovendo la lingua lungo i bicipiti, li baciò e li succhiò per quella che sembrò un’eternità prima di alzarsi e leccare le mie ascelle pelose.
“Hai un sapore incredibile.”
Gemette mentre iniziavo a ruotare i fianchi in modo che i nostri organi pulsanti venissero schiacciati insieme.
Gemetti mentre lui iniziava lentamente a togliermi i jeans lasciando solo quelle mutande sexy e le mie a separare le nostre canne.
Allungai una mano tra di noi e feci in modo che i suoi boxer cadessero via dandomi la mia prima la visione del suo cazzo.
Si alzò in modo che la sua asta puntasse direttamente verso di me.
Afferrai la base del suo uccello ed iniziai a stuzzicare il prepuzio con la lingua. Non volevo aspettare oltre, lo tirai indietro e presi tutti i suoi centimetri nella mia bocca soffocando leggermente.
“Oh cazzo!”
Sussultai quando iniziai ad infilarmi in gola la sua gloriosa asta.
Poco dopo si staccò dicendomi che era il mio turno, mi alzai e lo baciai in modo che potesse assaggiare il suo sapore sulla mia lingua.
Mi spinse sul letto, mi si inginocchiò accanto ed iniziò a baciare e leccare il mio pene attraverso le mutande prima di tirarlo fuori e succhiare il mio sacco delle palle lisce, leccando l’uccello fino a raggiungere la cappella iniziando a darmi il miglior pompino che avessi mai avuto.
Era così bello che ero sicuro che sarei venuto subito, ma riuscii a trattenermi. Dopo un po’ mi capovolse in modo che fossi sdraiato supino e mi disse di inginocchiarmi sul lato del letto.
Iniziò ad accarezzarmi le natiche stringendole e pizzicandole senza nemmeno preoccuparsi di togliermi le mutande e facendomi gemere ancora più forte.
Mi succhiò e morse le natiche.
Ansimai rumorosamente quando lo sentii iniziare a leccarmi il buco, stuzzicando il mio ano dolorante mentre allungava una mano sotto di me e iniziava a masturbarmi.
Spinse la lingua sempre di più dentro mentre io ansimavo e gemevo spingendo il culo contro la sua faccia.
Improvvisamente smise di farmi gridare e mi ritrovai a imprecare ad alta voce mentre infilava due dita dentro di me e mi fotteva con le dita fino a farmi male.
“Basta con questa merda, voglio il tuo cazzo dentro di me.”
Gemetti.
Mi girai e succhiai velocemente la sua verga, poi gli presentai il culo.
Presi il suo cazzo e lo strofinai su e giù sul culo spingendo solo la testa dentro il buco prima di tirarla fuori di nuovo.
Lui mi sputò sul sedere e lo massaggiò con un dito, poi, senza preavviso, mi spinsi all’indietro infilandomi sul suo membro palpitante
Cominciò a scoparmi dapprima lentamente, poi più velocemente e più violentemente mentre io gemevo e gridavo.
Mi tirò verso di sé usando il mio sospensorio che ancora indossavo e che sorprendentemente era rimasto intero.
Mi scopò per la mezz’ora più gloriosa della mia vita in posizioni che avevo solo sognato. I suoi gemiti divennero più forti, capii che stava per venire.
Si tirò fuori e poi spinse rapidamente dentro, riempiendo il mio buco con quell’enorme asta prima di sparare ripetutamente nel mio culo, continuando a scoparmi furiosamente.
Quando ebbe svuotato le palle dentro di me, crollò sul letto ma io ero ben lungi dall’aver finito con lui.
Mi girai e mi sedetti sulla sua faccia in modo che potesse leccare il suo seme dal mio buco dolorante. Lo baciai con lussuria assaporando il suo sperma e il mio culo nella sua bocca... poi è fu il mio turno, mi inginocchiai sul suo stomaco ed iniziai a masturbarmi finché non raggiunsi un orgasmo strabiliante e sparai il mio succo sul suo viso e sul suo petto ansimando rumorosamente.
Strofinai lentamente i succhi del mio uomo sui suoi pettorali cesellati e sul busto perfettamente definito prima di leccare e mordere fino ad assaporare il mio sperma e il suo dolce profumo, poi lo baciai ancora una volta, le nostre lingue che si lambivano mentre ci esploravamo le bocche a vicenda.
“Non so nemmeno il tuo nome.”
Dissi.
“Alberto.”
Rispose e ci addormentammo intrecciati l’uno col corpo sudato dell’altro, l’ultimo pensiero che ricordo di aver avuto fu cosa sarebbe successo la mattina dopo...

Mi svegliai scoprendo di avere un’erezione enorme e non mi ci volle molto per ricordare le mie avventure della notte precedente, mi girai ed eccolo lì, sapevo cosa nascondeva il piumone e lo volevo disperatamente, ma decisi di divertirmi un po’ con lui.
Iniziai ad accarezzarmi il cazzo dolorante ancora appiccicoso per la sborra della sera prima.
Si svegliò e mi trovò a leccarlo delicatamente, stuzzicandogli le palle con la lingua, ma finì lì, gli diedi un bacio veloce, saltai fuori dal letto e dissi che sarei andato a fare una doccia.
Pochi minuti dopo l’acqua calda mi scorreva addosso lavando via la miscela di sudore e sperma che ancora mi copriva. Dopo poco la porta del bagno si aprì e il mio amico entrò completamente nudo, ancora non riuscivo a credere quanto fosse sexy; ogni volta che lo guardavo mi sembrava ancora meglio.
“Giusto in tempo per farmi lavare la schiena.”
Dissi mentre entrava nella spaziosa doccia accanto a me.
Mi insaponò per bene e si stava spostando verso il basso per giocare di nuovo con le mie palle quando disse: “Penso che qualcuno potrebbe fare una rasatura.”
Non avevo intenzione di discutere, quindi presi rapidamente la schiuma da barba e un rasoio e lui iniziò a massaggiare la schiuma sul mio inguine, era fantastico e il mio pene iniziò a crescere.
Iniziò a radermi il pube. Mi sentivo così bene che iniziai a gemere ogni volta che si avvicinava al mio membro dolorante dopo aver finito col mio cespuglio incolto, allungava leggermente la sacca e rasava le palle con estrema cura; poi mi insaponò il buco dolorante massaggiando le natiche e le rasò. Alla fine, quando fui completamente pulito e rasato, mi tirò di nuovo sotto l’acqua per sciacquarmi.
“Così va meglio.”
Disse e improvvisamente mi baciò appassionatamente da dietro, succhiando e mordendo il collo lentamente, facendosi strada lungo la schiena con l’acqua che cadeva su entrambi i nostri corpi sudati e caldi, scese finché non mi morse il sedere per poi aprirmi, senza alcun preavviso, le natiche ed affondare la lingua nel mio buco appena rasato, sondando il mio ano e facendomi quasi venire.
Mi scopò con la lingua per quello che sembrò un tempo infinito mentre me ne stavo lì a gemere in estasi.
Si fermò e pensai che fosse tutto finito finché, con un movimento fluido, non infilò due dita dentro di me facendomi urlare di piacere.
“Oh merda!” Urlai: “È così fottutamente bello!”
Iniziò a leccarmi il buco mentre le dita erano ancora dentro.
Allungai una mano dietro di me e spinsi il suo viso nelle mie chiappe, gemendo per averne ancora di più, ma non volevo ancora venire, quindi mi allontanai.
Volevo scopare quel suo culo fantastico. Ma prima lo alzai e lo baciai come non avevo mai baciato nessuno prima, con tanta passione e lussuria.
Si tolse, mi infilò due dita in bocca, le leccai e succhiai assaggiando il sapore del mio ano.
Le spinse più a fondo nella mia bocca facendomi quasi vomitare mentre gemevo di piacere. Alla fine le tirò fuori e tornò a baciarmi.
“Ti scoperò il culo fino a farti male, ma prima devo prepararti.”
Saltai fuori rapidamente dalla doccia, presi la mia doccia anale dall’armadio e la riempii dal lavandino mentre tornavo.
Presi un flacone di gel doccia e ne strofinai un po’ sull’ugello prima di metterne un po’ sul dito e massaggiarlo intorno al suo buco stretto.
Lo spinsi rudemente contro il muro e lentamente iniziai a spingere lo spesso beccuccio nel suo buco del culo.
Gemette di piacere mentre lo tiravo fuori lentamente e poi lo spingevo dentro svuotandolo nelle sue viscere.
La lasciai dentro per un po’ muovendola lentamente e poi la tirai fuori. Il suo magnifico culo rotondo si serrò mentre l’acqua cadeva dal suo piccolo buco rosa. “Ora va meglio, tutto bello pulito.”
Spinsi il mio corpo vicino al suo stringendolo tra me e il freddo del muro piastrellato; girò la testa e mi baciò appassionatamente, le nostre lingue danzarono con lussuria. Mi chinai e feci schioccare un dito dentro quel suo bel buco pulito e delicatamente iniziai a spingerlo più dentro.
“Mmmmmm, mettici un altro dito!”
Gemette.
Spinsi lentamente un secondo dito in quel piccolo buco stretto, sentendolo stringersi mentre iniziavo il ditalino.
“È così bello!”
Esclamò.
Iniziai a leccare e succhiare intorno al suo collo, sentendo quella splendida barba ispida sulle mie labbra e sulla mia lingua, procedendo lentamente lungo la schiena, finché non mi trovai a leccare quel suo incredibile buco intorno alle mie dita che lo stavano ancora scopando lentamente.
“Voglio sentire il tuo cazzo dentro di me.”
Mormorò.
Beh, avrei potuto dire di no?
Tirai fuori delicatamente le dita e mi rialzai premendo insieme i nostri corpi, strofinando il mio membro sulla sua fessura, sentendolo gemere in estasi.
Non volevo aspettare oltre, spinsi la cappella nel buco increspato, sentendo i suoi muscoli contrarsi intorno. Spinsi il cazzo ancora di più dentro ed iniziai a scoparlo lentamente e lussuriosamente.
Mentre stavo lentamente muovendo l’uccello dentro e fuori di lui, mi resi conto che quello non era un ragazzo qualsiasi, era un ragazzo speciale.
Dopo un po’ il mio culo cominciò a volere qualcosa dentro ma non volendo tirarmi fuori e vi spinsi dentro due delle mie dita.
Mi sentivo così bene mentre le mie dita sfregavano lentamente contro la mia prostata al ritmo della delicata spinta nel suo buco scivoloso. Sapevo che stavo per venire e volevo sparare il mio carico in profondità dentro di lui.
Iniziai a muovere le dita nel mio culo fino a quando non trovai il mio punto G, gemendo di piacere.
“Sborro! Sto per sparare i miei succhi d’amore nel tuo culo.”
“Oh dio sì!”
Gemetti di piacere quando mi sentii iniziare a raggiungere l’orgasmo, senza aumentare la velocità iniziai a lamentarmi ed imprecare fino a quando non sparai carico dopo carico della mia crema nelle sue viscere.
“Oh sì, baby, riempimi con la tua sborra!”
Gridò, mentre io continuavo a scaricare le mie palle dentro di lui.
Completamente esausto mi tirai fuori e caddi contro la parete opposta guardando il mio sperma gocciolare fuori dal suo buco e correre lungo l’interno della sua gamba.
Si voltò verso di me, dandomi ancora una volta una visione di quel corpo; sembrava un dio, lì in piedi con l’acqua che cadeva su di lui.
“Oh baby, non hai ancora finito, vero?”
Sussurrò.
Mentre lo diceva diede un colpetto al suo cazzo meravigliosamente liscio.
“Non fino a quando non ti avrò reso felice.”
Risposi, mi inginocchiai sotto la doccia e presi in bocca le sue palle succhiandole e leccandole prima di iniziare sulla sua fantastica verga partendo dalla cappella e prendendo in bocca lentamente tutto il cazzo, succhiandolo e leccandolo, assaporando il suo meraviglioso liquido pre seminale.
Si chinò e fece scorrere le dita tra i miei capelli bagnati, afferrò la mia nuca e tenendola stretta tirò fuori quasi completamente l’uccello dalla mia bocca prima di spingerlo lentamente fino in fondo alla mia gola.
“Cos’è la tua bocca per il mio cazzo…!”
Esclamò mentre mi fotteva la faccia per quella che sembrava un’eternità.
“Vuoi che entri dentro di te?”
Chiese dopo quelle che sembrarono ore.
Tirò fuori il cazzo dalla mia bocca.
“No, voglio i tuoi succhi dappertutto sulla la mia faccia!”
Si prese in mano il pene e cominciò a masturbarsi di fronte a me.
Sentii che si stava preparando a venire mentre ero inginocchiato a guardare il suo prepuzio scivolare sopra la testa.
All’improvviso, senza preavviso, sparò fiotti dopo fiotti di sperma sul mio viso inzuppandomi nel suo dolce seme appiccicoso.
Diedi un’altra succhiata veloce al suo cazzo per assicurarmi di avere avuto tutto, poi mi alzai, il suo sperma gocciolava su di me.
Mi guardò profondamente negli occhi e ci abbracciammo spalmando la sua sborra sulle nostre facce prima di leccarcelo a vicenda e baciarci lussuriosamente ancora una volta assaggiandoci l’un l’altro.
“Sembra che tu non abbia ancora finito.”
Disse.
Guardando in basso fui sorpreso nel vedere che la mia canna era di nuovo completamente eretta.
“Perché non mi spari addosso?”
Si inginocchiò mentre prendevo la mia asta venata in mano e presto gemetti di nuovo in estasi.
Non durai molto prima di sparare un altro carico, questa volta su quel suo corpo meraviglioso.
Non ero mai venuto così tanto in vita mia!
Mi leccò l’uccello per pulirlo, poi si alzò in piedi e strinse insieme i nostri corpi, sentii il mio sperma incollarci mentre lo massaggiavamo sul corpo dell’altro.
Mi guardò profondamente negli occhi ancora una volta e mi sussurrò: “Ti amo” e sapevo che lo credeva davvero, quegli occhi me lo assicuravano.
di
scritto il
2020-09-20
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