La sorellina

di
genere
etero

Ciao, sono Annelise, la figlia di Sir Malcom Reid. Ma tu sei vuoi puoi chiamarmi Annie. Non mi piace molto, ma tanto ci sono abituata. Come dici? Ma no, che mio nonno, sir Reid è mio padre! E’ un pittore famoso! Tu nemmeno ti immagini chi è e che razza di figo che è! Che cervello. E' anche un letterato, abbiamo la biblioteca piena di libri. Ma che ne vuoi sapere tu, sarà già un miracolo se sai leggere e scrivere. No, scusa eh? Non per fare quella con la puzza sotto il naso, ma tu lo sai cosa è un aoristo? No? E allora, di che parliamo, e daje no? Sii bono…

Vabbè, scusami, non volevo metterti in difficoltà. Tutt’altro. Qui siamo di vedute aperte e pensiamo che tutti debbano ricevere una istruzione. Soprattutto le classi popolari, anzi loro per prime.

Sì, ok, mi ha avuta in tarda età. E pure mamma non è che fosse proprio giovanissima, va bene. Comunque non è poi così vecchio, dai, non lo dire più.

E poi, dobbiamo davvero stare qui a parlare dei miei genitori? Ma sticazzi, scialla. Piuttosto, no, cioè, ci tenevo a dirti… Devo farti i complimenti, lo sai? Sì, sul serio, non mi credi? Fai male. Stavo intrattenendo gli ospiti in giardino e mi hanno fatto tutti, dico tutti, i complimenti per la sua bellezza, per come è curato. E’ merito tuo, no? Guarda che piace anche a me, te lo giuro.

Oddio, per la verità a me di farti i complimenti per il giardino non me ne frega niente, ahahahah. Io i complimenti li volevo fare a te e basta! Ma come perché?

Lascia perdere, dai. Ti piace il mio vestito? Bello, eh? Quest’anno vanno corti, appena sotto il ginocchio. Miss Challener dice che sono uno scandalo, ma sai chi se ne frega di miss Challener? Chi vuoi che gliele guardi più le gambe a quella. Tu invece ieri mi guardavi, eh? E anche l’altro ieri. Sembra quasi che lo fai apposta, che aspetti l’ora che torno a casa… Sì, il vestito rosso è bello, ma questo è più bello, non trovi?

Lo sai che sotto non ho niente, sono nuda? Ahahahahah, sorpreso eh? Sai com’è, fa caldo, puoi spogliarti solo tu? No, non è che vado sempre in giro così, anzi questa è proprio la prima volta. Maaaa… c'è sempre una prima volta, vero?

Ok, dai, mettiamola così. Tu mi lanci sempre delle occhiate. Io le vedo sai? anche se faccio finta di non accorgermene perché guardo sempre dritto davanti a me. No, non è che sono altezzosa, è sempre miss Challener che rompe. Io, fosse per me, osserverei sempre in giro. Comunque me ne sono accorta che mi guardi. Mi segui proprio con gli occhi, a lungo, dai non mentire.

Ebbè, oggi ti stavo guardando io. No, è ovvio che non te ne sei accorto, ti stavo guardando dalla finestra, no? La vedi quella finestra lassù? Quella accanto al balcone. E insomma, ero lì e, quando ho visto che ti toglievi la camicia… Ahò, wow, ancora congratulations… Beh, dicevo, quando ti ho visto che ti sei tolto la camicia sudata e che avevi la pelle tutta lucida ho avuto caldo anche io. Ti giuro, 'na botta... Mai mai mai avuto così caldo, ti assicuro. Ho provato una sensazione che… è difficile da descrivere e non so nemmeno se tu la potresti capire. Ahahahahah ma no che non te la dico. No, no no mi vergogno. Come? Ma che screanzato! Come fai a…? Comunque no, non è quella… cioè sì, anche quella, è normale, no? Ma dai, non insistereee… Davvero vuoi saperlo? Tu non raccontarlo a nessuno, però, ok? Beh, ti ho visto a petto nudo, con quei muscoli sulle braccia, che luccicavi di sudore eee… sì, insomma, non mi sono solo bagnata come dici tu. Mi pulsava e allo stesso tempo sono stata proprio avvolta dal calore, soprattutto sotto. E sempre là sotto ho sentito come se... come se mi fossi… ma non lo so… aperta. No no, davvero! Mai provata una sensazione simile, davvero.

Ti prego non raccontarlo a nessuno, eh?. Non è che la sera vai al pub e dici agli amici "lo sapete che la figlia dei Reid, la ragazzina, eccetera eccetera...". Tu ci vai al pub? Ci sono anche delle donne? Miss Challener dice che le donne che vanno al pub non sono donne oneste. Ma cioè? Che fanno? Le ladre? Tu ne conosci qualcuna? Mah, è anche vero che quando dice ste cose la mamma fa certe smorfie... E anche il signor Galsworthy, il mio precettore, dice che ormai miss Challener non è nemmeno buona per darmi lezioni di piano. Ma no, vabbè, esagera. E' un po' noiosa, ma le sono affezionata.

Ok, no, scusa, straparlo. Ti dicevo... ho visto che ti toglievi la camicia e a quel punto ho sentito il bisogno di spogliarmi anch'io. Completamente. Cioè, proprio completamente no, ho avuto bisogno di lasciarmi addosso solo questo vestito. Un impulso irrefrenabile, se vuoi chiamalo così. Sai cosa vuol dire irrefrenabile, vero? Una cosa che non si può impedire, non si può fermare. Poi sono scesa giù dagli ospiti. Sarei stata ore a guardarti mentre lavoravi, mentre i tuoi muscoli si gonfiavano e si allungavano. Ti giuro, ore. Ma dovevo farlo, dovevo scendere, non potevo lasciare soli gli ospiti. Mamma era stata chiara. Ero bella agitata, eh? Ahahahah, eh sì... è stata una prova dura ma, che devo dirti, una del mio rango deve affrontarla. Anche se per tutto il tempo mi chiedevo “cosa penserebbero di me se sapessero?”. Perché sai un'altra cosa? Io parlavo, ridevo e intanto pensavo di leccati via tutto quel sudore dalla pelle, avrei voluto asciugarti io. Sì, con la lingua. A un certo punto ho persino esclamato “che sapore avrà?”. Per fortuna che quella vecchia scema di Lady Darent mi ha risposto “ma tesoro mio, avrà sapore di roast beef!”. Aveva una fetta di roast beef nel piatto, capisci? Ahahahah. Però almeno mi ha risvegliata. No, dico davvero! Stavo per cominciare a delirare, ero sottosopra, non capivo nulla. Ho pure avuto, scusa se te lo dico, ho avuto la sensazione di essermi fatta la pipì addosso. Ma non era pipì… Una cosa del genere mi è capitata solo una volta, l'anno scorso, ma non così forte eh? Ma manco per niente, nemmeno la metà. E' stato quando mio cugino William mi ha dato un bacio sulle labbra e mi ha detto "come sei bella Annie, ti darei baci tutto il giorno". Sapessi quanto tempo ho passato a pensarci a quel bacio, a quelle parole. Quante notti...

No, no… ehi no, che vai a pensare? Io sono vergine. Ho sedici anni, eh? Non dovrei nemmeno saperle certe cose. Se le so è perché ho due sorelle. Sì, ho due sorelle più grandi. Loro… loro sono diverse. Cioè, a dir la verità una delle due, Connie. Lei è un po’… più simpatica, diciamo. E’ strano che tu non la conosca, strano! Mamma dice che gliela ricordo tanto. Somiglio molto più a lei che a Hilde, dice. Non che Hilde sia brutta e stronza, anzi. Lei è più… più… rigida, ecco. Ma Connie invece, quante risate mi fa fare quando torna a trovarci! Perché lei non vive qui, sai? Nooo, lei è sposata. Poverino, lui. A mio padre non piace, pensa che sia un idiota e anche cattivo, ma a me fa pena. Io lo ricordo proprio poco, per la verità, l’ho visto solo al loro matrimonio ma ero piccola. E’ tornato dalla guerra invalido, su una sedia a rotelle. Un rottame. Connie dice che non è nemmeno più un uomo, anche se non ho capito bene cosa voglia dire.

Cioè sì, l’ho capito, non è che non so proprio nulla, eh? A parte il fatto che un po’ di cose me le ha spiegate proprio Connie, siamo nel 1923, mica ai tempi dei padri pellegrini. Lo so come sono fatti gli uomini, lo so cosa fanno con le mogli. No, non ho mai visto un uomo nudo, quello no. Però sai, noi passiamo molta parte dell’anno in campagna, nella nostra tenuta eee… Beh una volta ho visto uno stallone montare una cavalla. Si dice montare, no? Che ti devo dire, non dovevo stare lì ma ci stavo, non si sono accorti di me. Ti confesso che un po’ di impressione me l’ha fatta! Mamma mia… Vabbè, ma non è che un uomo ha quel… quel pene, voglio dire. Sì, sì, conosco anche l’altro nome. Cazzo si chiama, scusa la volgarità. Gli uomini hanno il cazzo. E le palle, cioè i testicoli. Noi abbiamo la vagina… la figa. Che c’è di male, è la natura. Solo che certe volte, proprio a pronunciarle quelle parole, cazzo e figa, io un po’ mi stranisco. Tu no? A proposito, tu come ce l’hai? No, ops, scusami. Non volevo essere indiscreta. E’ che ogni tanto sai, se ci penso… divento meno lucida ahahahah. E certo che sono arrossita! Mamma dice che più le generazioni vanno avanti più le ragazze diventano svergognate, pensi che sia vero? Io no. Io un po’ a guardarti mi vergogno. Cioè, per la verità mi vergogno di quello che mi fai pensare.

Però, insomma, per tornare al marito di mia sorella, ecco, non credevo che un uomo potesse… smettere di essere uomo, no? Com’è che succede? Già, ma che ne sai tu, sei mica un medico, tu. Ma, voglio dire, ma per avere figli come si fa, eh? Se un uomo non è più un uomo come fa sua moglie ad avere dei figli? L’ho chiesto a mia sorella ma si è incupita, non me ne ha voluto parlare. Mi ha solo detto “Annie, per avere dei figli non è necessario essere sposate, e nemmeno per godere dei piaceri che la vita ci regala”.

Ebbè, che ti devo dire… quel giorno, nonostante ci fosse Connie a cena, non vedevo l’ora di andare a letto. Non vedevo l’ora di fare quella cosa che faccio io. Cosa è? Ah, scusa. E’ un po’ un segreto, eh? Non devi dirlo a nessuno, nemmeno questo. E’ una cosa che faccio non dico proprio tutte le sere ma spesso. Quando resto sola mi metto a pancia in sotto con un cuscino tra le gambe e… gioco un po'. Come cosa vuol dire gioco? Eddai, non ci posso credere che uno come te non lo sappia, su… E’ una cosa che mi capita già da un paio di anni.

Però, ti dicevo, quella sera dopo avere parlato con Connie avevo proprio voglia di farlo. Ed è stato completamente diverso. Ho sentito quasi subito un… un piacere mai provato, ecco. Cioè, a dirla così sembra una cazzata, ma è stato quasi da spaventarsi. Lei mi aveva detto che “non è necessario essere sposate” e io… ahahahahah, non mi prendere per cretina, eh? Io pensavo al cavallo e alla cavalla! Ahahahahah, giuro, davvero! Cioè, mica erano sposati loro due! Lui era uno stallone che era stato portato lì per fecondarla e lei… lei era una giumenta come tante. Dovevi sentire come nitriva! Mica lo so se le piaceva. Io invece avevo in mente Connie che diceva che è uno dei piaceri della vita. Tu l’hai mai provato? Quella cosa che fanno i maschi con le femmine, dico. Io certe volte non vedo l'ora, certe volte mi dico che basta aspettare. Beh, prima o poi troverò un marito anche io, no? Ahahahaha. Anche se... anche se non è proprio indispensabile che ci sia un marito, come dice Connie.

Beh, io comunque quella sera il piacere l’ho sentito davvero. Ma forte forte, eh? E’ stato bellissimo. Un po’ difficile da spiegare com’è. E’ una cosa che ti mette i brividi addosso, tremi. Ti sembra di tremare dentro e fuori e ti senti letteralmente avvolta dai brividi, ti senti contrarre tutta e poi rilassare. E poi è come se ti si indurissero anche i seni. O meglio, si induriscono proprio! Mi viene da prenderli tra le mani. Beh ok, sono piccoli, non ci vuole molto, però mi piace, mi viene da farmi male, a volte. E a volte mi viene quasi da urlare, devo soffocarmi su un cuscino. No, non quel cuscino, un altro.

Ecco, a dirtelo adesso un po’ mi vergogno. Ahahahah, sì è vero, hai ragione. Con tutto quello che ti ho già detto che cosa ci sarà da vergognarsi… Ma la verità è che oggi pomeriggio, dopo che ho visto toglierti la camicia, non vedevo l’ora che fosse notte per andare a mettermi a letto. No, chiaro, non lo potevo fare, c’erano un sacco di ospiti che aspettavano, lo sai, te l'ho già detto.

Ma stanotte lo faccio e… sì, insomma, mi toglierò il vestito e non avrò niente sotto, no? E mi butto sul letto a pancia in giù, no? E col cavolo che mi metto la camicia da notte. Resto così come sono. Solo che, ecco, invece del cuscino stavolta tra le gambe mi metto la mano. Sì, quando proprio sento che mi va tanto uso la mano. Sento meglio quando uso la mano.

Ma non è di questo che mi vergogno a parlarti. La cosa di cui mi vergogno è che… oddio, la faccia mi va a fuoco. Scusa, eh? Ma devo trovare un po’ di coraggio. Ecco, cioè, quello che vorrei è che tu fossi lì. Sì, hai capito bene, invece di guardarmi di nascosto mentre torno a casa vorrei che tu fossi lì bello comodo a guardarmi mentre mi tocco. Eeeee… no, non è tutto. Vorrei anche che mi venissi sopra. Sì, insomma, che ti sdraiassi sopra la mia schiena. Cioè, secondo me mi schiacci, mi soffochi, magari mi rompi pure qualche osso ahahahah. Sei bello grosso, eh? E io hai visto come sono? Sottile sottile. Però sì, vorrei che mi schiacciassi tutta sotto il tuo peso. Che mi schiacciassi la mano contro la… eh sì, contro la figa. Anzi, che mi schiacciassi la figa contro la mano. Vorrei letteralmente che mi incastrassi così. E se proprio lo vuoi sapere mi piacerebbe che fossi nudo anche tu, vorrei sentire la pelle del tuo petto contro la pelle della mia schiena. A te non piacerebbe? E non ti piacerebbe se la mano che mi tocca fosse la tua? Sfacciata, eh? Che vuoi che ti dica, da quando ti ho visto penso solo a questo.

Cioè no, non solo a questo. Penso anche a un’altra cosa.

Lo sai che quel cavallo ce l’aveva dritto dritto? E grande. Ma grande grande grande! Mica ce l'hanno così in genere... Mica rientrava… E poi continuava a spruzzare latte. Ahahahahah, ma lo so che non è latte, è seme! E' la mia amica Dorothy che lo chiama latte. Lei ha un fratello e l'ha spiato. Sì, lo so che non si dovrebbe fare ma lei è un po', diciamo curiosa, molto curiosa. E mi ha raccontato che il fratello se lo menava con la mano, mi ha fatto proprio vedere il gesto, così... "E poi alla fine ha fatto un sacco di latte", mi ha detto Dorothy. Ahahahah sì, chiamalo latte... Però deve essere buono perché, quella volta nella stalla, ho sentito il padrone della cavalla che rideva e diceva "se c'era mia moglie beveva pure questo...". Quindi significa che si può bere, no? Tu ne fai di latte? Tanto? Te l'hanno mai bevuto? Che hanno detto? Dorothy dice che non lo farebbe mai perché... beh sì perché voi maschi da lì orinate anche. Certo che siete strani, eh? Noi abbiamo un buchino per orinare e un altro da dove... Beh sarebbe brutto se i bambini uscissero da dove fai pipì, no? Eh sì, certo, esce anche il sangue, ma almeno non si mischia con... bleah, non mi ci far pensare. In ogni caso sono curiosa, un giorno o l'altro quel latte, come lo chiama Dorothy, lo vorrei almeno assaggiare. Magari posso chiederle se il fratello lo mette in un bicchiere ahahaha!

Ma comunque no, non è questa l’altra cosa cui pensavo. Scusami sai, ma io spesso divago, te ne sarai accorto. E poi non è che se mi guardi in quel modo mi aiuti proprio a stare calma, eh no…

Ti dicevo, una cosa che vorrei è che tu mi salissi sulla schiena, mi schiacciassi sul materasso morbido. Oddio, chissà come affonderei con tutto il tuo peso sopra… La seconda cosa è che vorrei sentire se anche tu… cioè, anche a te verrà dritto dritto. E grande. E’ questo che intendono quando si dice che il maschio si eccita, no? Tu ti ecciteresti vedendomi? Standomi sopra? Voglio dire, ti ecciteresti per me? Mi piacerebbe saperlo, sai? Cioè, mi piacerebbe anche di più se la risposta fosse “sì”. Cosa significa “penso di sì”? O è sì o è no. Pensaci, magari fammelo sapere.

E quindi niente, questo è tutto quello che avevo da dirti. Sappi che stanotte, se ti fischiano le orecchie, sono io che sto pensando a te ahahahah. E tu? Penserai a me stanotte? Mi immaginerai lì sotto di te? E mentre lo immagini, cosa farai?

Con la tua mano, intendo. Cosa farai?

Farai come il fratello di Dorothy? Oppure, che ne so, ogni maschio ha un modo diverso?

La vuoi sapere un'ultima cosa? Proprio l’ultima ultima ultima?

Mi piacerebbe fartelo io. Ahahahahah non lo so se lo saprei fare, che domanda è? Magari sarei un disastro. Però sì, ecco. Vorrei provare... toccare. Sì, toccare dopo che ti diventa grande.

Pensi che me lo lascerai fare, un giorno? Tu potresti toccare me.

Una notte, forse. Meglio una notte. Potrei lasciare la finestra aperta, tanto adesso sai qual è… ti sapresti arrampicare?

No, dai, scherzo. Questo no. Un po’ troppo, no? Anche perché mi sa tanto che non mi limiterei solo a toccarti. E nemmeno tu.

Te l’ho detto, lo so cosa fanno uomini e donne. Ti ho un po’ mentito, prima. No, anzi, mentito no, sono stata reticente, ecco. Perché Connie non mi ha detto solo che è uno dei piaceri della vita. Mi ha proprio raccontato che, quando lui si stende su di lei e la schiaccia, e le entra dentro, non le fa male. Io le avevo chiesto “ma come fa a non farti male?”, ma lei mi ha detto di no. Mi ha proprio detto “Annie, un giorno capirai che si può singhiozzare anche per il piacere”. Mi ha detto che è la cosa più bella del mondo. E poi ha aggiunto una cosa che non ho capito. Cioè che quando succede si sente completa. E come si fa a non desiderare una cosa del genere? Con uno che ti si arrampica su fino alla finestra, poi…

Come? Connie, dici? No, quello con cui fa la cosa più bella del mondo non è il marito.

Del resto, non è necessario che ci sia un marito, no? Così mi ha detto.

Davvero mi è impossibile credere che tu non abbia mai sentito parlare di lei. Di Connie. Mamma dice che gliela ricordo tanto. Forse il suo nome da sposata ti dice qualcosa: lady Constance. Lady Constance Chatterley. Davvero non ne hai mai sentito parlare?
scritto il
2021-01-08
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