Un vero maschio 3
di
TATOTATO
genere
gay
franco mi aveva sorpresa, sia perché avrebbe reso madre mia moglie, sia perché si era interessato a mè, e la sorpresa iniziale la ritrovai il lunedì in ufficio, appena arrivata, la mia segretaria è entrata, si è seduta, e mi ha mostrato i monitor, c'ero io e mia moglie e i miei suoceri, Franco le aveva inviato tutto i materiale.
Ora mi dice, Franco vuole che individui un paio di colleghi e che cominci con i tuoi video, devi diventare la puttana della ditta piano piano, la guardai e la pregai di non farlo, ero un capo e conosciutissimo, le mi guarda e dice, non hai capito nulla vero?, prese una cartellina e me la porse, firma frocio e subito, la aprii e lessi, era un contratto di appartenenza totale a Franco, e a completa disposizione della mia segretaria firma e sarai sua per sempre, leggi bene mi disse, ti farà incontrare altri uomini il tuo corpo non ti apparterrà più, darai il tuo cognome ai suoi figli, e tutti lo sapranno, finirai per diventare donna anche qui, altrimenti, appoggiò il dito sul tasto invio, trà poco tutta la ditta vi conoscerà, firmai.
e così, lo stesso pomeriggio, la mia segretaria entrò in ufficio con un collega, molto giovane, e molto spaccone, lo conoscevo, strafottente e antipatico, si sedette, mi guardò, bel video frocio, ora sbottonami e succhia, lo guardai sbalordito, la mia segretari sistemò la telecamera e mi sventolò il contratto, mi inginocchiai e iniziai a spompinarlo.
Non ci misi molto a farlo venire, sono brava con la bocca, e chiaramente bevvi tutto, così, mi alzai, bene domani ti voglio in autoreggenti, e tacchi, entro ti giri, ti scopo e me ne vado, si alzò e lasciò la stanza, lei si mise a ridere, ma che bel regalo che ti ha fatto il tuo amore.
Rientrata a casa attesi Franco, in autoreggenti e tacchi a pecora in ginocchio sul tappeto come mi aveva indicato nella consueta mail, appena lo vidi chiusi gli occhi, e mi gustai la sua violenta scopata, senza lubrificazione, mi bruciò e molto, ma me lo godetti tutto.
Una volta finito mi prese per mano e mi accompagnò in camera, mia moglie era dai suoi, sarebbe salita una volta che Franco avesse finito con mè.
Hai firmato un documento lo sai vero? che mi dà diritti illimitati su di tè, annuii col capo, ottimo, ricordati che domani il tuo collega inizia con tè, e poi ne arriveranno altri piano piano, e così fù, nei giorni e mesi successivi, divenni il giocattolo del reparto, uno ad uno mi usarono, e poi dopo circa sette mesi, trovai un bigliettino dalla direzione, che citava:
Carissima Paola, da domani, si potrà presentare al lavoro con le sue nuove generalità, Paola Bernasconi, sesso femminile, anni 38, si richiede comportamenti e abbigliamento consono alla sua nuova identità.
Il giorno dopo, entravo in azienda stupenda, camicetta gonna appena sopra le ginocchia, collant velatissime color carne tacco dieci, e giacchina, parrucca bionda truccata molto bene, e borsa a tracolla, benvenuta signora mi dice l'uscere, ricambio con un sorriso, e mi incammino al mio ufficio trà i risolini e gli apprezzamenti degli stanti, ma metà strada, la segretaria del direttore mi ferma e mi accompagna nell'ufficio dello stesso.
Mi ritrovo al suo cospetto, si avvicina e mi dice, lei Paola è stupenda, porti i miei ringraziamenti al marito di sua moglie, e poi mi indica il cavallo dei suoi pantaloni, capisco, mi inginocchio apro e succhio, finalmente sono una donna.
Ora mi dice, Franco vuole che individui un paio di colleghi e che cominci con i tuoi video, devi diventare la puttana della ditta piano piano, la guardai e la pregai di non farlo, ero un capo e conosciutissimo, le mi guarda e dice, non hai capito nulla vero?, prese una cartellina e me la porse, firma frocio e subito, la aprii e lessi, era un contratto di appartenenza totale a Franco, e a completa disposizione della mia segretaria firma e sarai sua per sempre, leggi bene mi disse, ti farà incontrare altri uomini il tuo corpo non ti apparterrà più, darai il tuo cognome ai suoi figli, e tutti lo sapranno, finirai per diventare donna anche qui, altrimenti, appoggiò il dito sul tasto invio, trà poco tutta la ditta vi conoscerà, firmai.
e così, lo stesso pomeriggio, la mia segretaria entrò in ufficio con un collega, molto giovane, e molto spaccone, lo conoscevo, strafottente e antipatico, si sedette, mi guardò, bel video frocio, ora sbottonami e succhia, lo guardai sbalordito, la mia segretari sistemò la telecamera e mi sventolò il contratto, mi inginocchiai e iniziai a spompinarlo.
Non ci misi molto a farlo venire, sono brava con la bocca, e chiaramente bevvi tutto, così, mi alzai, bene domani ti voglio in autoreggenti, e tacchi, entro ti giri, ti scopo e me ne vado, si alzò e lasciò la stanza, lei si mise a ridere, ma che bel regalo che ti ha fatto il tuo amore.
Rientrata a casa attesi Franco, in autoreggenti e tacchi a pecora in ginocchio sul tappeto come mi aveva indicato nella consueta mail, appena lo vidi chiusi gli occhi, e mi gustai la sua violenta scopata, senza lubrificazione, mi bruciò e molto, ma me lo godetti tutto.
Una volta finito mi prese per mano e mi accompagnò in camera, mia moglie era dai suoi, sarebbe salita una volta che Franco avesse finito con mè.
Hai firmato un documento lo sai vero? che mi dà diritti illimitati su di tè, annuii col capo, ottimo, ricordati che domani il tuo collega inizia con tè, e poi ne arriveranno altri piano piano, e così fù, nei giorni e mesi successivi, divenni il giocattolo del reparto, uno ad uno mi usarono, e poi dopo circa sette mesi, trovai un bigliettino dalla direzione, che citava:
Carissima Paola, da domani, si potrà presentare al lavoro con le sue nuove generalità, Paola Bernasconi, sesso femminile, anni 38, si richiede comportamenti e abbigliamento consono alla sua nuova identità.
Il giorno dopo, entravo in azienda stupenda, camicetta gonna appena sopra le ginocchia, collant velatissime color carne tacco dieci, e giacchina, parrucca bionda truccata molto bene, e borsa a tracolla, benvenuta signora mi dice l'uscere, ricambio con un sorriso, e mi incammino al mio ufficio trà i risolini e gli apprezzamenti degli stanti, ma metà strada, la segretaria del direttore mi ferma e mi accompagna nell'ufficio dello stesso.
Mi ritrovo al suo cospetto, si avvicina e mi dice, lei Paola è stupenda, porti i miei ringraziamenti al marito di sua moglie, e poi mi indica il cavallo dei suoi pantaloni, capisco, mi inginocchio apro e succhio, finalmente sono una donna.
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