Tre per la prima volta
di
Ophelia
genere
trio
Prima di salutarti ti dico che andrò in profumeria, una scintilla si accende nel tuo sguardo. Tu, smemorato cronico, ti sei ricordato che ti avevo detto di essere rimasta terribilmente colpita dalla bellezza della commessa della profumeria, chissà nella tua testa cosa avrai pensato. Se ci avrai pensato.
Poi un pomeriggio ti arriva un messaggio:” ti aspetto, la camera è la numero 333” e la posizione di un albergo.
Io e Lei ci siamo incontrate nel pomeriggio, abbiamo parlato, sarebbe stata la prima volta per entrambe, eravamo molto curiose. Ci siamo fatte una doccia insieme, abbiamo messo le carte in tavola, ci siamo osservate, accarezzate, insaponate, scoperte prima che tu arrivassi. Abbiamo deciso quali sarebbero state le regole.
Lei era lì per me. Tu saresti stato uno spettatore. Tu e Lei non avreste fatto nulla senza il mio consenso.
Sentiamo bussare alla porta, noi siamo coperte solo di un asciugamano e due sorrisi.
Ti esce solo un “Ciao”, sei basito. Non pensavi che sarebbe successo, che fossi così folle.
Capisci che il tuo posto è sulla poltrona di velluto blu notte. Noi siamo lì in piedi davanti a te, gli asciugamani cadono. Rimaniamo nude. Lei alta, capelli lisci biondi lucenti, due occhi azzurri grandi come fanali, ciglia lunghe e curate, una pelle rosa cipria vellutata come una pesca.
Un corpo snello, ma con una curva dei fianchi da farla sembrare una clessidra, un seno abbondantee un culo che sembrava disegnato con il compasso.
Mi prende il viso tra le mani e mi bacia, le sue labbra sono carnose e morbide, sento la sua lingua avvolgere la mia, ha un buon sapore. Il suo seno preme contro il mio, il suo pube dolcemente appoggiato al mio. Ci sdraiamo sul letto, lei alla mia sinistra, continua a baciarmi e con la mano destra mi accarezza, il viso, il collo, il seno, il fianco, poi si ferma. Il allargo un po’ le gambe e lei si muove come se lo facesse a se stessa. Scivola piano la sua mano sul mio pube, il tuo tocco è caldo, delicato, si approccia in modo timido..è la prima volta che lo fa su un’altra donna e non su se stessa. Io aspetto che mi tocchi, ho paura e sono eccitata allo stesso tempo. Ma la paura svanisce,mi bacia e contemporaneamente mi sfiora il clitoride...una scossa elettrica mi pervade il corpo, è meraviglioso. Continua imperterrita a toccarlo, decisa e con il ritmo giusto..sente che sto per venire e accelera, ma sono io a fermarla. Non voglio venire subito. Le prendo la mano e la sposto. Ora sono io a disegnare il profilo del suo corpo, mi butto sul suo seno, le lecco i capezzoli, li mordo e le stringo quelle tettecosì morbide, mi piacciono da morire. La mia mano scende le sfioro il clitoride, vado un po’ più giù ed è bagnata. Non vuole aspettare mi spinge la mano perché vuole che le mie dita le diano piacere. E così lo faccio, due dita che entrano, è calda, è bagnata e più mi muovo e più geme, sento che è sul punto di venire e non riesco a trattenermi dal leccarla. Mi tuffo tra le sue gambe, le succhio il clitoride e non smetto di muovere le dita, lo sento..scoppia in un orgasmo,un tripudio di umori, le contrazioni vaginali mi stringono le dita, e lei ha la testa rivolta indietro e una mano sulla mi testa..l’ho fatta godere, l’ho fatta godere come tu fai con me. Ha urlato ed ero io a farla gemere. Tu sei fermo, non ti sei nemmeno slacciato i pantaloni, ma sei eccitato da morire e non so come tu abbia fatto, ma non ti sei ancora toccato. Lei mi sussurra all’orecchio che vuole farmi godere e che questa volta non si fermerà. È decisa, non più tentennante, mi apre le gambe mi guarda negli occhi, poi guarda te e ti rivolge la parola:” guardala, guarda solo il suo viso, mentre sono io che la faccio godere”. Tu rimani in silenzio e annuisci. Sento la sua lingua calda sfiorarmi, sa cosa fare e come farlo, gioca con il mio clitoride, ci gira intorno, lo succhia, poi scende, mi penetra con la lingua, quanto mi piace. E non smette, non smette, io sto godendo da morire e finalmente vengo, finalmente il mio orgasmo. Ora ti guardo, sono soddisfatta. Sai quanto sono ingorda e quanto mi piaccia l’uomo. “ vieni qui”. Non ti sembra vero, ti spoglio in due secondi ti bacio, ti tocco. È duro da fare paura ed è mio, solo mio.Me lo metti da dietro e io metto la testa tra le sue gambe. Non sei mai stato così eccitato, tu avvinghiato ai miei fianchi mi fai godere da morire e vedi la mia testa tra le gambe di una donna che sta godendo. Più lei prova piacere più lo provo io e tu ti ecciti ancora di più. Era come essere attraversati da una linfa di piacere, un circolo virtuoso di godimento. I gemiti erano sempre di più. Era surreale, due donne che ansimavano e ne chiedevano ancora. Ho voglia di succhiartelo, sono a novanta mentre te lo lecco avidamente, Lei intanto è sotto di me e mi masturba incessantemente. E tu lo senti. Senti come te lo lecco, te lo succhio, come ti massaggio mentre lei mi porta a un orgasmo atroce. Lei si sposta e mi sussurra qualcosa a un orecchio. Ti chiedo di metterti in piedi. Noi siamo in ginocchio e sì stai per ricevere in regalo un pompino doppio...sono due le lingue che si sfiorano tra loro che leccano il tuo cazzo durissimo. Sono come un tornio che modellano un cilindro di ferro, duro, dritto, caldo...la mia lingua che lecca la tua cappella e incrocia la sua lingua...te lo succhiamo prima una e poi l’altra , sono quattro le mani che ti massaggiano...è tanta l’eccitazione, è tanto il piacere...si sentiamo venire, vieni su di noi sui nostri seni... che si toccano tra loro, mentre noi ci baciamo per concludere questa acuto di erotismo.
Poi un pomeriggio ti arriva un messaggio:” ti aspetto, la camera è la numero 333” e la posizione di un albergo.
Io e Lei ci siamo incontrate nel pomeriggio, abbiamo parlato, sarebbe stata la prima volta per entrambe, eravamo molto curiose. Ci siamo fatte una doccia insieme, abbiamo messo le carte in tavola, ci siamo osservate, accarezzate, insaponate, scoperte prima che tu arrivassi. Abbiamo deciso quali sarebbero state le regole.
Lei era lì per me. Tu saresti stato uno spettatore. Tu e Lei non avreste fatto nulla senza il mio consenso.
Sentiamo bussare alla porta, noi siamo coperte solo di un asciugamano e due sorrisi.
Ti esce solo un “Ciao”, sei basito. Non pensavi che sarebbe successo, che fossi così folle.
Capisci che il tuo posto è sulla poltrona di velluto blu notte. Noi siamo lì in piedi davanti a te, gli asciugamani cadono. Rimaniamo nude. Lei alta, capelli lisci biondi lucenti, due occhi azzurri grandi come fanali, ciglia lunghe e curate, una pelle rosa cipria vellutata come una pesca.
Un corpo snello, ma con una curva dei fianchi da farla sembrare una clessidra, un seno abbondantee un culo che sembrava disegnato con il compasso.
Mi prende il viso tra le mani e mi bacia, le sue labbra sono carnose e morbide, sento la sua lingua avvolgere la mia, ha un buon sapore. Il suo seno preme contro il mio, il suo pube dolcemente appoggiato al mio. Ci sdraiamo sul letto, lei alla mia sinistra, continua a baciarmi e con la mano destra mi accarezza, il viso, il collo, il seno, il fianco, poi si ferma. Il allargo un po’ le gambe e lei si muove come se lo facesse a se stessa. Scivola piano la sua mano sul mio pube, il tuo tocco è caldo, delicato, si approccia in modo timido..è la prima volta che lo fa su un’altra donna e non su se stessa. Io aspetto che mi tocchi, ho paura e sono eccitata allo stesso tempo. Ma la paura svanisce,mi bacia e contemporaneamente mi sfiora il clitoride...una scossa elettrica mi pervade il corpo, è meraviglioso. Continua imperterrita a toccarlo, decisa e con il ritmo giusto..sente che sto per venire e accelera, ma sono io a fermarla. Non voglio venire subito. Le prendo la mano e la sposto. Ora sono io a disegnare il profilo del suo corpo, mi butto sul suo seno, le lecco i capezzoli, li mordo e le stringo quelle tettecosì morbide, mi piacciono da morire. La mia mano scende le sfioro il clitoride, vado un po’ più giù ed è bagnata. Non vuole aspettare mi spinge la mano perché vuole che le mie dita le diano piacere. E così lo faccio, due dita che entrano, è calda, è bagnata e più mi muovo e più geme, sento che è sul punto di venire e non riesco a trattenermi dal leccarla. Mi tuffo tra le sue gambe, le succhio il clitoride e non smetto di muovere le dita, lo sento..scoppia in un orgasmo,un tripudio di umori, le contrazioni vaginali mi stringono le dita, e lei ha la testa rivolta indietro e una mano sulla mi testa..l’ho fatta godere, l’ho fatta godere come tu fai con me. Ha urlato ed ero io a farla gemere. Tu sei fermo, non ti sei nemmeno slacciato i pantaloni, ma sei eccitato da morire e non so come tu abbia fatto, ma non ti sei ancora toccato. Lei mi sussurra all’orecchio che vuole farmi godere e che questa volta non si fermerà. È decisa, non più tentennante, mi apre le gambe mi guarda negli occhi, poi guarda te e ti rivolge la parola:” guardala, guarda solo il suo viso, mentre sono io che la faccio godere”. Tu rimani in silenzio e annuisci. Sento la sua lingua calda sfiorarmi, sa cosa fare e come farlo, gioca con il mio clitoride, ci gira intorno, lo succhia, poi scende, mi penetra con la lingua, quanto mi piace. E non smette, non smette, io sto godendo da morire e finalmente vengo, finalmente il mio orgasmo. Ora ti guardo, sono soddisfatta. Sai quanto sono ingorda e quanto mi piaccia l’uomo. “ vieni qui”. Non ti sembra vero, ti spoglio in due secondi ti bacio, ti tocco. È duro da fare paura ed è mio, solo mio.Me lo metti da dietro e io metto la testa tra le sue gambe. Non sei mai stato così eccitato, tu avvinghiato ai miei fianchi mi fai godere da morire e vedi la mia testa tra le gambe di una donna che sta godendo. Più lei prova piacere più lo provo io e tu ti ecciti ancora di più. Era come essere attraversati da una linfa di piacere, un circolo virtuoso di godimento. I gemiti erano sempre di più. Era surreale, due donne che ansimavano e ne chiedevano ancora. Ho voglia di succhiartelo, sono a novanta mentre te lo lecco avidamente, Lei intanto è sotto di me e mi masturba incessantemente. E tu lo senti. Senti come te lo lecco, te lo succhio, come ti massaggio mentre lei mi porta a un orgasmo atroce. Lei si sposta e mi sussurra qualcosa a un orecchio. Ti chiedo di metterti in piedi. Noi siamo in ginocchio e sì stai per ricevere in regalo un pompino doppio...sono due le lingue che si sfiorano tra loro che leccano il tuo cazzo durissimo. Sono come un tornio che modellano un cilindro di ferro, duro, dritto, caldo...la mia lingua che lecca la tua cappella e incrocia la sua lingua...te lo succhiamo prima una e poi l’altra , sono quattro le mani che ti massaggiano...è tanta l’eccitazione, è tanto il piacere...si sentiamo venire, vieni su di noi sui nostri seni... che si toccano tra loro, mentre noi ci baciamo per concludere questa acuto di erotismo.
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