Il percorso del sesso senza limiti 2 (continua)

di
genere
prime esperienze

“Fai piano, non voglio godere subito” disse il ragazzo, e mentre mi diceva queste parole mi infilava una mano tra le gambe, facendomele aprire e accarezzando la figa che già si era inumidita.

“Ti piace farti toccare le figa, sento che sei bagnata, peccato tu sia vergine, altrimenti ti avrei scopata volentieri, ma sei troppo giovane e non voglio rischiare una denuncia” disse il ragazzo a bassa voce.

Poi si è alzato e mi ha fatto avvicinare il volto al suo cazzo, “apri bene la bocca, leccalo e succhialo”, disse.

Con un po’ di reticenza ha provato a fare quanto richiesto e mi sono subito resa conto che la cosa mi piaceva.

Era l’inizio della mia carriera di straordinaria pompinara.

Quando ho sentito il cazzo del ragazzo indurirsi nella mia bocca ho smesso di succhiare e mi sono ritratta, quando uno spruzzo di sborra fuoriusciva come una fontana dal suo membro.

Di colpo mi sono trovata con il viso coperto di sperma.

Sono rimasta interdetta, sentivo il corpo fremere, i capezzoli duri fino all’inverosimile e la figa bagnata fradicia.

Il ragazzo mi ha fatta sdraiare, mi ha aperto le gambe e ha iniziato a leccarmi il clitoride e la patatina sino a farmi godere.

Da quel giorno gli incontri si sono ripetuti saltuariamente, ogni qual volta il ragazzo era solo in casa.

Alla fine dell’anno scolastico lui si è trasferito in una grande città del nord Europa, per frequentare l’università e io sono rimasta con la voglia addosso che si faceva sempre più forte.

Tutte le volte che facevo la doccia, mentre mi insaponavo, mi accarezzavo a lungo le tette, mettevo una mano tra le gambe e sfregavo la figa sino a raggiungere l’orgasmo.

Ma mi mancava terribilmente quella lingua che mi faceva provare tanto piacere.

Arrivarono le vacanze e in quell’occasione sono andata al mare con la famiglia, padre madre e fratello.

Sulla spiaggia conoscevo già il bagnino, un bell’uomo di una quarantina d’anni con il quale ho iniziato a flirtare sin dal primo giorno.

Una sera mentre stava levando gli ombrelloni, il bagnino si avvicinò e mi chiese se volessi restare con lui, dopo cena, per vedere con lui le stelle dalla spiaggia.

Io accettai con entusiasmo.

Con una scusa annunciai ai miei genitori la mia assenza e mi preparai indossando un vestitino leggero, molto corto.

Poi, prima di uscire di casa, come presa da un’ispirazione mi tolsi il reggiseno e le mutandine.

CONTINUA ...
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2021-05-11
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