Il percorso del sesso senza limiti 14 (continua)
di
LanA
genere
dominazione
“Bene, Roberto ti darà il mio biglietto da visita con l’indirizzo, il telefono e la mail, conservalo.
Questa sera quando torni a casa devi metterti al computer e scrivere la storia della tua vita sessuale.
Prima di domattina spedirmela per mail, chiaro?” mi ordinò.
“Va bene Padrona” dissi.
“Allora ci vediamo domani”
La telefonata si interruppe e il titolare del negozio mi porse un biglietto da visita della Mistress, con tutti i dati necessari.
“Sono sicuro che sarai all’altezza della situazione, devi però promettermi di farmi sapere come è andata e tornare per altri acquisti.” disse Roberto.
“Certamente, adesso pago questi nuovi acquisti, ma sta sicuro che mi vedrai spesso, hai delle bellissima cose qui in negozio” gli dissi prima di partire.
Rientrata a casa dal sexy shop, subito dopo mi metto al computer per preparare la relazione alla Mistress.
Descrivo tutto minuziosamente, la prima sega, il primo pompino con il compagno di scuola, la scopata col bagnino, l’inculata con il prete, l’incesto con il fratello e poi elenco una serie di uomini con i quali ha fatto sesso in questi ultimi mesi.
Completo la mail e la inoltro. Poi vado a letto distrutta e sopraffatta dalle emozioni della giornata appena trascorsa.
Il mattino dopo, prima di uscire per andare al lavoro mi infilo il plug su per il culo, come ordinatomi, e lo tengo tutto il giorno inserito.
Alla sera indosso il body a rete, un tubino nero, scarpe con tacco alto.
Esco da casa e prendo la macchina per recarmi all’appuntamento.
Con l’aiuto del navigatore dell’auto raggiungo senza problemi l’indirizzo della Mistress.
Suono alla porta e la Mistress che mi attendeva mi fa entrare.
Poi mi indirizza verso la stanza delle punizioni.
Mi fa togliere il vestito, e controlla se ho il plug ben inserito nel culo.
A questo punto la Mistress mi fa la ramanzina:
“Sei stata brava a tenere il plug e ad indossare il body, ma devo punirti perché nella relazione che mi hai inviato per mail non mi hai scritto cosa è avvenuto al sexy shop.
Il gestore mi ha detto che sei stata una vera troia.
Anche se eri vergine, dopo poco hai preso il suo cazzo nella figa e nel culo.”
“Mi perdoni Padrona, non ci avevo pensato.” risposi con tono affranto.
“Non basta chiedere scusa, vieni vicino a me” mi ordinò.
CONTINUA ...
Questa sera quando torni a casa devi metterti al computer e scrivere la storia della tua vita sessuale.
Prima di domattina spedirmela per mail, chiaro?” mi ordinò.
“Va bene Padrona” dissi.
“Allora ci vediamo domani”
La telefonata si interruppe e il titolare del negozio mi porse un biglietto da visita della Mistress, con tutti i dati necessari.
“Sono sicuro che sarai all’altezza della situazione, devi però promettermi di farmi sapere come è andata e tornare per altri acquisti.” disse Roberto.
“Certamente, adesso pago questi nuovi acquisti, ma sta sicuro che mi vedrai spesso, hai delle bellissima cose qui in negozio” gli dissi prima di partire.
Rientrata a casa dal sexy shop, subito dopo mi metto al computer per preparare la relazione alla Mistress.
Descrivo tutto minuziosamente, la prima sega, il primo pompino con il compagno di scuola, la scopata col bagnino, l’inculata con il prete, l’incesto con il fratello e poi elenco una serie di uomini con i quali ha fatto sesso in questi ultimi mesi.
Completo la mail e la inoltro. Poi vado a letto distrutta e sopraffatta dalle emozioni della giornata appena trascorsa.
Il mattino dopo, prima di uscire per andare al lavoro mi infilo il plug su per il culo, come ordinatomi, e lo tengo tutto il giorno inserito.
Alla sera indosso il body a rete, un tubino nero, scarpe con tacco alto.
Esco da casa e prendo la macchina per recarmi all’appuntamento.
Con l’aiuto del navigatore dell’auto raggiungo senza problemi l’indirizzo della Mistress.
Suono alla porta e la Mistress che mi attendeva mi fa entrare.
Poi mi indirizza verso la stanza delle punizioni.
Mi fa togliere il vestito, e controlla se ho il plug ben inserito nel culo.
A questo punto la Mistress mi fa la ramanzina:
“Sei stata brava a tenere il plug e ad indossare il body, ma devo punirti perché nella relazione che mi hai inviato per mail non mi hai scritto cosa è avvenuto al sexy shop.
Il gestore mi ha detto che sei stata una vera troia.
Anche se eri vergine, dopo poco hai preso il suo cazzo nella figa e nel culo.”
“Mi perdoni Padrona, non ci avevo pensato.” risposi con tono affranto.
“Non basta chiedere scusa, vieni vicino a me” mi ordinò.
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