Vita da cornuto 2° - Sperma sull'uccellino in gabbia, anzi no! Sul cazzo!
di
Cuck 2021
genere
corna
-Ehiiiii!-
Erano oramai anni che non chiamava più il marito per nome avendolo ribattezzato "Cornuto-Cornutino-Pisellino-Uccellino-Cuko-Castrato-Culo rotto-Frocetto" ed altri simili appellativi più o meno derisori,affettuosi o umilianti in funzione del momento e del suo stato d'animo.
In quel momento,non le andava di ferirlo oltre ciò che aveva già fatto.
In fondo si era comportato abbastanza bene al punto da meritare di farsi una sega e finalmente sborrare prima di indossare ancora la gabbietta di castità....in fondo erano tre mesi che rimaneva in astinenza ed in quel periodo aveva sporcato non si sa quante mutande con le sue perdite incontrollate di fluidi appiccicaticci da astinenza.
E poi,non le andava di umiliare il marito davanti ad un estraneo che aveva casualmente incontrato al bar e che l'aveva attratta(mentre entrambi erano seduto al banco a bere una birra) con una provocante occhiata,una semplice palpata sul culo mentre le prendeva la mano per appoggiarla sulla sua patta gonfia come una bottiglia di Coca Cola.
Per di più,era un bell'uomo elegantemente vestito e dal sicuro intuito nell'individuare la troia che c'era in lei e che dopo 5 minuti gli stava già succhiando il cazzo in bagno.
Dunque:
-Ehiiii!-
Al secondo richiamo il marito in perfetta tenuta da cameriera col grembiulino per non sporcarsi in cucina,era corso davanti alla porta del bagno dalla quale era uscito il richiamo:
-Eccomi quà....la cena è pron...-
Aveva tentato di dire anticipando la moglie.
-Si...si ..la cena,hai fatto bene a ricordarcelo,abbiamo una fame pazzesca con questo quà che non si stanca mai e che mi ha fatto consumare tutte le energie con le sue spinte.
Adesso però,vai nel guardaroba aprendere un tuo accappatoio per lui e qualle vestaglia di seta che mi hai regalato la settimana scorsa.-
La cena era stata davvero ottima e d'altra parte,il marito era abituato da molti anni a preparare da mangiare cose speciali per la moglie e i suoi amanti fissi o occasionali che fossero.
-Tutto davvero squisito Fuffi.
Adesso noi andiamo in soggiorno, tu portaci una bottiglia di Whisky,poi vai a rassettare la cucina e quando hai finito vieni anche tu a bere con noi.-
-Va bene.-
Quando il marito era tornato in soggiono aveva trovato la moglie distesa con la vestaglia di seta tirata su,le cosce aperte e la testa dell'uomo infilata tra le sue gambe che le leccava la fica.
-Mmmmmm.....che goduria questa lingua...dai,versati da bere anche tu Kucki e poi,inginocchiati dietro di lui e leccagli un po le palle e il buco del culo.-
Quella era una delle cose che più la eccitavano ed il marito era diventato oramai espertissimo nell'infilare la lingua nell'ano dell'amante di sua moglie.
Sapeva bene come trattare il maschio in quelle circostanze.
Abitualmente,gli allargava le natiche con le mani e con la lingua risaliva con lunghe pennellate salivose,dallo scroto al perineo sino a spingere con la lingua a guisa di dardo,tra le pieghe dello sfintere anale.
A giudicare da come il maschio ansimava schiumando saliva e umori vaginali,il trattamento del cornuto gli piaceva assai.
Ancora di più gli piaceva quando aveva mollato la presa delle natiche ed affondandovi la testa dentro,aveva cominciato ad incularlo con la lingua mentre con una mano gli stringeva i testicoli e con l'altra gli masturbava il cazzo mostruosamente gonfio.
-Amore...da quanro tempo non lecco le palle anche a te?-
L'effeto era sempre lo stesso quando la moglie lo chiamava amore:Un colpo al cuore ed una fitta al membro ingabbiato.
-Non ricordo...forse non me le hai mai leccate!-
Le aveva risposto in un gorgoglìo di saliva che gli impastava la bocca.
-Bene,è questo il tuo momento!
Spogliati e inginocchiati sul tappeto che mi voglio sdraiare proprio sotto di te con la bocca all'altezza del tuo uccellino e poi,mentre lui ti si incula,io lecco i suoi coglioni pelosi che sbattono sulle tue palline depilate.
Naturalmente,come ti ho promesso,con la lingua mi occuperò anche di te.
Quell'idea era piaciuta molto anche allo stallone il quale,trovandosi davanti le chiappe del cornuto,lo aveva infilato senza tanti riguardi con un colpo secco.
La potenza e il ritmo con i quali lo montava dava davvero l'impressione che volesse rompergli il culo.
Ad ogni spinta,dalla bocca del cornuto sortiva un grido di dolore accentuato dal fatto che da sotto la moglie gli strizzava dolorosamente i testicoli mentre con la lingua,si lavorava le palle dello stallone.
Grida di dolore,rantoli di piacere,schiocchi di lingua,sciacquii di saliva e gemiti strozzati rompevano il silenzio di quell'ambiente ovattato.
Improvvisamente,sorprendendo tutti,la moglie si era sfilata dalla sua posizione supina sotto al marito e poi,dopo aver fatto estrarre il cazzo dal suo buco del culo,facendolo girare in posizione supina aveva cominciato a succhiare il cazzo dello stallone sino a farlo sborrare sull'uccellino in gabbia del marito.
A quel punto,avvicinando la bocca all'orecchio del cornuto gli aveva detto:
-Amore,adesso ti faccio il tuo primo pompino e poi ci gustiamo il suo frutto.-
Abbassandosi sul bacino del marito,aveva trovato un lago di sperma che gli bagnava il cazzetto ingabbiato,le palline e tutta la pancia sino all'ombelico.
Con dolcezza gli aveva leccato la gabbietta metallica e le palline che fuoruscivano sotto e poi,con avida voluttà,aveva raccolto in bocca ogni traccia di sperma che subito aveva riversato nella bocca del marito unendosi a lui in un bacio profondo e lascivo.
-Ti piace amore la sborra che era sul tuo cazzo?-
Un'altra fitta al cuora aveva scosso l'uomo gratificato da due semplici parole pronunciate dalla moglie:"Amore e Cazzo!"
La parola amore,anche se raramente,qualche volta gli veniva rivolta dalla moglie ma la parola CAZZO riferita al suo uccellino perennemente chiuso in gabbia era davvero la prima volta e questo lo aveva gratificato al punto che, dopo aver ingoiato lo sperma che gli riempiva la bocca,guardando la moglie negli occhi aveva sussurrato:"Ti amo" subito ricambiato dalla moglie "Anch'io!".
Erano oramai anni che non chiamava più il marito per nome avendolo ribattezzato "Cornuto-Cornutino-Pisellino-Uccellino-Cuko-Castrato-Culo rotto-Frocetto" ed altri simili appellativi più o meno derisori,affettuosi o umilianti in funzione del momento e del suo stato d'animo.
In quel momento,non le andava di ferirlo oltre ciò che aveva già fatto.
In fondo si era comportato abbastanza bene al punto da meritare di farsi una sega e finalmente sborrare prima di indossare ancora la gabbietta di castità....in fondo erano tre mesi che rimaneva in astinenza ed in quel periodo aveva sporcato non si sa quante mutande con le sue perdite incontrollate di fluidi appiccicaticci da astinenza.
E poi,non le andava di umiliare il marito davanti ad un estraneo che aveva casualmente incontrato al bar e che l'aveva attratta(mentre entrambi erano seduto al banco a bere una birra) con una provocante occhiata,una semplice palpata sul culo mentre le prendeva la mano per appoggiarla sulla sua patta gonfia come una bottiglia di Coca Cola.
Per di più,era un bell'uomo elegantemente vestito e dal sicuro intuito nell'individuare la troia che c'era in lei e che dopo 5 minuti gli stava già succhiando il cazzo in bagno.
Dunque:
-Ehiiii!-
Al secondo richiamo il marito in perfetta tenuta da cameriera col grembiulino per non sporcarsi in cucina,era corso davanti alla porta del bagno dalla quale era uscito il richiamo:
-Eccomi quà....la cena è pron...-
Aveva tentato di dire anticipando la moglie.
-Si...si ..la cena,hai fatto bene a ricordarcelo,abbiamo una fame pazzesca con questo quà che non si stanca mai e che mi ha fatto consumare tutte le energie con le sue spinte.
Adesso però,vai nel guardaroba aprendere un tuo accappatoio per lui e qualle vestaglia di seta che mi hai regalato la settimana scorsa.-
La cena era stata davvero ottima e d'altra parte,il marito era abituato da molti anni a preparare da mangiare cose speciali per la moglie e i suoi amanti fissi o occasionali che fossero.
-Tutto davvero squisito Fuffi.
Adesso noi andiamo in soggiorno, tu portaci una bottiglia di Whisky,poi vai a rassettare la cucina e quando hai finito vieni anche tu a bere con noi.-
-Va bene.-
Quando il marito era tornato in soggiono aveva trovato la moglie distesa con la vestaglia di seta tirata su,le cosce aperte e la testa dell'uomo infilata tra le sue gambe che le leccava la fica.
-Mmmmmm.....che goduria questa lingua...dai,versati da bere anche tu Kucki e poi,inginocchiati dietro di lui e leccagli un po le palle e il buco del culo.-
Quella era una delle cose che più la eccitavano ed il marito era diventato oramai espertissimo nell'infilare la lingua nell'ano dell'amante di sua moglie.
Sapeva bene come trattare il maschio in quelle circostanze.
Abitualmente,gli allargava le natiche con le mani e con la lingua risaliva con lunghe pennellate salivose,dallo scroto al perineo sino a spingere con la lingua a guisa di dardo,tra le pieghe dello sfintere anale.
A giudicare da come il maschio ansimava schiumando saliva e umori vaginali,il trattamento del cornuto gli piaceva assai.
Ancora di più gli piaceva quando aveva mollato la presa delle natiche ed affondandovi la testa dentro,aveva cominciato ad incularlo con la lingua mentre con una mano gli stringeva i testicoli e con l'altra gli masturbava il cazzo mostruosamente gonfio.
-Amore...da quanro tempo non lecco le palle anche a te?-
L'effeto era sempre lo stesso quando la moglie lo chiamava amore:Un colpo al cuore ed una fitta al membro ingabbiato.
-Non ricordo...forse non me le hai mai leccate!-
Le aveva risposto in un gorgoglìo di saliva che gli impastava la bocca.
-Bene,è questo il tuo momento!
Spogliati e inginocchiati sul tappeto che mi voglio sdraiare proprio sotto di te con la bocca all'altezza del tuo uccellino e poi,mentre lui ti si incula,io lecco i suoi coglioni pelosi che sbattono sulle tue palline depilate.
Naturalmente,come ti ho promesso,con la lingua mi occuperò anche di te.
Quell'idea era piaciuta molto anche allo stallone il quale,trovandosi davanti le chiappe del cornuto,lo aveva infilato senza tanti riguardi con un colpo secco.
La potenza e il ritmo con i quali lo montava dava davvero l'impressione che volesse rompergli il culo.
Ad ogni spinta,dalla bocca del cornuto sortiva un grido di dolore accentuato dal fatto che da sotto la moglie gli strizzava dolorosamente i testicoli mentre con la lingua,si lavorava le palle dello stallone.
Grida di dolore,rantoli di piacere,schiocchi di lingua,sciacquii di saliva e gemiti strozzati rompevano il silenzio di quell'ambiente ovattato.
Improvvisamente,sorprendendo tutti,la moglie si era sfilata dalla sua posizione supina sotto al marito e poi,dopo aver fatto estrarre il cazzo dal suo buco del culo,facendolo girare in posizione supina aveva cominciato a succhiare il cazzo dello stallone sino a farlo sborrare sull'uccellino in gabbia del marito.
A quel punto,avvicinando la bocca all'orecchio del cornuto gli aveva detto:
-Amore,adesso ti faccio il tuo primo pompino e poi ci gustiamo il suo frutto.-
Abbassandosi sul bacino del marito,aveva trovato un lago di sperma che gli bagnava il cazzetto ingabbiato,le palline e tutta la pancia sino all'ombelico.
Con dolcezza gli aveva leccato la gabbietta metallica e le palline che fuoruscivano sotto e poi,con avida voluttà,aveva raccolto in bocca ogni traccia di sperma che subito aveva riversato nella bocca del marito unendosi a lui in un bacio profondo e lascivo.
-Ti piace amore la sborra che era sul tuo cazzo?-
Un'altra fitta al cuora aveva scosso l'uomo gratificato da due semplici parole pronunciate dalla moglie:"Amore e Cazzo!"
La parola amore,anche se raramente,qualche volta gli veniva rivolta dalla moglie ma la parola CAZZO riferita al suo uccellino perennemente chiuso in gabbia era davvero la prima volta e questo lo aveva gratificato al punto che, dopo aver ingoiato lo sperma che gli riempiva la bocca,guardando la moglie negli occhi aveva sussurrato:"Ti amo" subito ricambiato dalla moglie "Anch'io!".
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