(∂ + m) ψ = 0
di
PabloN
genere
sentimentali
Sono morto. Lo so, ma se dovessi dire perché lo so non potrei. Ma sono morto, questo è certo.
Dove mi trovo?. Un luogo enorme, indescrivibile e vuoto. Colonne di marmo alte fino al cielo, se di cielo si può parlare. Anche il pavimento sembra di marmo. Sontuoso. Non fa caldo e non fa freddo, la luce non ferisce gli occhi, non si sente un suono. Una sensazione di benessere, Ma un benessere privo di sensazioni. Non sento nulla, non provo nulla. Nessuna emozione, nessun dolore, nessun desiderio. Non posso che essere morto.
Cammino a lungo, senza incontrare nessuno. Da lontano percepisco una luce bluastra, mi dirigo nella sua direzione.
Al centro del pavimento si apre un enorme foro rotondo, tanto vasto che non ne vedo i confini. Mi sporgo a guardare ed ecco, al suo interno si vede la Terra. Ruota indolente, come fa da miliardi di anni, indifferente alla vita che su di essa si svolge. Vedo gli oceani, i deserti abbaglianti e le foreste. Le nubi si muovono nel cielo, docili ai venti.
In quel nulla un sentimento risale, trova la via e giunge alla bocca.
Sento la.mia voce dire:
“Ti ritroverò, ovunque sarai”
Poi il risveglio.
Dove mi trovo?. Un luogo enorme, indescrivibile e vuoto. Colonne di marmo alte fino al cielo, se di cielo si può parlare. Anche il pavimento sembra di marmo. Sontuoso. Non fa caldo e non fa freddo, la luce non ferisce gli occhi, non si sente un suono. Una sensazione di benessere, Ma un benessere privo di sensazioni. Non sento nulla, non provo nulla. Nessuna emozione, nessun dolore, nessun desiderio. Non posso che essere morto.
Cammino a lungo, senza incontrare nessuno. Da lontano percepisco una luce bluastra, mi dirigo nella sua direzione.
Al centro del pavimento si apre un enorme foro rotondo, tanto vasto che non ne vedo i confini. Mi sporgo a guardare ed ecco, al suo interno si vede la Terra. Ruota indolente, come fa da miliardi di anni, indifferente alla vita che su di essa si svolge. Vedo gli oceani, i deserti abbaglianti e le foreste. Le nubi si muovono nel cielo, docili ai venti.
In quel nulla un sentimento risale, trova la via e giunge alla bocca.
Sento la.mia voce dire:
“Ti ritroverò, ovunque sarai”
Poi il risveglio.
0
voti
voti
valutazione
0
0
Continua a leggere racconti dello stesso autore
racconto precedente
Se questo è un Uomoracconto sucessivo
Senza titolo
Commenti dei lettori al racconto erotico