I ricordi sí, proprio quelli

di
genere
poesie

I RICORDI Sì, PROPRIO QUELLI

E’ il tempo in cui tutto muore
Dove tutto si divora
Diventa polvere

Solo deboli ricordi echeggiano nella mente
Il pianto di un bambino
L’ansimare degli innamorati
Il canto delle mondine nel riso
I giorni d’estate tra grano e papaveri
E i primi amori che sbocciano

Evelina dal corpo sinuoso
E florido come la terra che coltiva
Che ancheggia da star sulle rive del fosso
Sul capo un cappello di paglia
Sembra la Loren in riso amaro

E quelle cascine disperse tra i campi
Che a lungo andare sono diventate polvere
Da qui io passo ogni giorno
Volgendo lo sguardo alla scritta sbiadita
Ormai vecchio e le ossa doloranti
Ma la mente ancora viva di quei giorni
Mentre tutto attorno tace
e le illusioni diventano flebili

Io giovane contadino
Nel pieno del mio turbamento
In una tarda giornata d’Estate
Conobbi l’amore in un vecchio fienile
Si era nel bel mezzo di un acquazzone
Per i campi tiravo un carretto di paglia
E l’Evelina con me che mi aiutava

Le nubi sopra si gonfiarono
E un vento forte spazzò la campagna
Poi uno squarcio nel cielo
E una saetta esplose sopra un albero
Poi una pioggia furiosa ci costrinse a fuggire
Fortunatamente un piccolo casale
Nei pressi noi corremmo
Fradici di pioggia ridendo
Come due fanciulli che giocano

E, mentre la paglia al sicuro asciuga
L’Evelina si cala i vestiti
Apparendo nuda ai miei occhi estasiati
Lasciando solo il suo cappello di paglia
Ridendo avanzò verso di me
E io che sentivo un solletico nella mia virilità
La lasciai fare

E, mentre fuori gli elementi si scagliavano nelle campagne
E i fulmini flagellavano il cielo
Il mio corpo nudo si liberò e si unì
Alle morbide forme di Evelina
E come una prode cavallerizza
Mi accolse e mi domò
Mentre i nostri umori giovanili
Si fondevano in unico spasmo

Come fosse ieri ricordo
A temporale finito
Appagati uno nelle braccia dell’altro
E felici dell’esperienza
Lasciammo a gran malincuore
Quella tiepida alcova
Che il temporale ci aveva fatto scoprire

I ricordi sì, proprio quelli
Così lontani e quasi dimenticati
Come quei cascinali che vedo ora
Consumarsi lentamente
Dimenticati…
di
scritto il
2021-06-30
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