Violata 4- (continua)
di
LanA
genere
etero
Ridiamo e poi ci baciamo, così, stupidamente, senza pensiero.
Sento che lui qualche pensiero su di me però ce l'ha già.
Lo sento dal suo cazzo, che sta spingendo verso la mia fighetta.
Io lo guardo serio, e gli dico che per me va benissimo, ma che non si faccia strane idee, io non ho un ragazzo per scelta.
Lui ci ride su, e mi dice che non vuole certo sposarmi, ma scoparmi.
Battuta infelice.
Comunque lo facilito un poco, muovendomi e salendo sulla sua asta, ma non riusciamo nell'impresa.
Allora decidiamo di uscire e cercare un posto adatto.
Io lo porto tra le rocce, dove sono già stata anni fa.
Non c'è nessuno lì, e si può fare un po' di sesso in pace.
Lo precedo dandogli le spalle, voglio che mi guardi la figa da dietro.
La mia bella schiena e il mio culo.
Salgo sulle rocce, e discendo dall'altra parte.
Gli sorrido ebete, lui mi segue.
Ce l'ho in pugno penso.
Poi mi sento prendere per i fianchi, mi china in avanti e tenta di sodomizzarmi.
Io gli dico piano, ma lui mi spinge la testa giù, prende l'olio solare che si era portato dietro, e me ne spalma un po' dentro, poi mi pianta il suo cazzo sul buco più stretto e spinge.
Cazzo se fa male.
Così inizia la monta, perché di monta animale si tratta.
Non c'è più poesia, niente sorrisi, solo spinte.
Io mi devo reggere alle rocce, che mi graffiano, per non cadere avanti.
Mi sento presa e violata.
Se me lo avesse detto, io gli avrei dato il mio culo senza chiedere nulla in cambio.
Mi piace prenderlo anche lì, ma se me lo avesse chiesto sarebbe stato tutto più tenero.
Lui vuole solo prendere, della tenerezza non gliene frega nulla, stronzo!
Godo, alla fine godo, perché sono pure masochista.
CONTINUA ...
Sento che lui qualche pensiero su di me però ce l'ha già.
Lo sento dal suo cazzo, che sta spingendo verso la mia fighetta.
Io lo guardo serio, e gli dico che per me va benissimo, ma che non si faccia strane idee, io non ho un ragazzo per scelta.
Lui ci ride su, e mi dice che non vuole certo sposarmi, ma scoparmi.
Battuta infelice.
Comunque lo facilito un poco, muovendomi e salendo sulla sua asta, ma non riusciamo nell'impresa.
Allora decidiamo di uscire e cercare un posto adatto.
Io lo porto tra le rocce, dove sono già stata anni fa.
Non c'è nessuno lì, e si può fare un po' di sesso in pace.
Lo precedo dandogli le spalle, voglio che mi guardi la figa da dietro.
La mia bella schiena e il mio culo.
Salgo sulle rocce, e discendo dall'altra parte.
Gli sorrido ebete, lui mi segue.
Ce l'ho in pugno penso.
Poi mi sento prendere per i fianchi, mi china in avanti e tenta di sodomizzarmi.
Io gli dico piano, ma lui mi spinge la testa giù, prende l'olio solare che si era portato dietro, e me ne spalma un po' dentro, poi mi pianta il suo cazzo sul buco più stretto e spinge.
Cazzo se fa male.
Così inizia la monta, perché di monta animale si tratta.
Non c'è più poesia, niente sorrisi, solo spinte.
Io mi devo reggere alle rocce, che mi graffiano, per non cadere avanti.
Mi sento presa e violata.
Se me lo avesse detto, io gli avrei dato il mio culo senza chiedere nulla in cambio.
Mi piace prenderlo anche lì, ma se me lo avesse chiesto sarebbe stato tutto più tenero.
Lui vuole solo prendere, della tenerezza non gliene frega nulla, stronzo!
Godo, alla fine godo, perché sono pure masochista.
CONTINUA ...
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