Serata galeotta in discoteca 1/5
di
LanA
genere
saffico
Quella notte scoprii la mia bisessualità e fu memorabile.
Avevo vent'anni, tanta voglia di vivere ed un'estate davanti.
Con due amiche, un'ex compagna di scuola ed una ragazza che conoscevo pure da molto, decidemmo di andare in una discoteca di un paesino della Bassa Friulana.
Così per svago, e forse chissà per rimorchio selvaggio.
A dire il vero, quella sera non mi sentivo particolarmente ispirata, però accettai di buon grado.
Volevo togliermi dall'impaccio dei miei genitori e dovevo anche un po' svagarmi.
Così ci demmo appuntamento in piazza per le otto e trenta di sera.
Fui puntuale.
Aspettai Roberta, l'amica, solitamente in ritardo.
Poco dopo apparve Paola, la compagna di scuola.
Aspettammo in due almeno un quarto d'ora oltre l'orario dell'appuntamento.
Ridemmo della cosa e iniziammo a parlare tra di noi.
Paola, come me, non aveva abiti particolari per quella serata.
Solo mi colpì il suo seno, una quinta misura abbondante, appena nascosta da una canottierina a spalline larghe.
Aveva un generoso scollo "sblusato", celeste, dei jeans strappati alle ginocchia.
Notai dopo, anche sotto le "guance" del suo sedere.
Io indossavo un semplice miniabito nero, molto scollato dietro, senza maniche e senza reggiseno, e con scarpe con un discreto tacco che poi dovetti togliere.
Finalmente vedemmo la Clio bianca di Roberta.
Come al solito, ci apostrofò dicendoci di sbrigarci o avremmo fatto tardi.
Salimmo e partimmo per la discoteca.
Arrivammo alle nove e mezza circa.
Non c'era ancora il pienone, e quindi una volta dentro ci accomodammo al bar per la prima consumazione.
La musica era già alta, ma i "mosconi" già ronzavano attorno ai nostri corpi.
CONTINUA ...
Avevo vent'anni, tanta voglia di vivere ed un'estate davanti.
Con due amiche, un'ex compagna di scuola ed una ragazza che conoscevo pure da molto, decidemmo di andare in una discoteca di un paesino della Bassa Friulana.
Così per svago, e forse chissà per rimorchio selvaggio.
A dire il vero, quella sera non mi sentivo particolarmente ispirata, però accettai di buon grado.
Volevo togliermi dall'impaccio dei miei genitori e dovevo anche un po' svagarmi.
Così ci demmo appuntamento in piazza per le otto e trenta di sera.
Fui puntuale.
Aspettai Roberta, l'amica, solitamente in ritardo.
Poco dopo apparve Paola, la compagna di scuola.
Aspettammo in due almeno un quarto d'ora oltre l'orario dell'appuntamento.
Ridemmo della cosa e iniziammo a parlare tra di noi.
Paola, come me, non aveva abiti particolari per quella serata.
Solo mi colpì il suo seno, una quinta misura abbondante, appena nascosta da una canottierina a spalline larghe.
Aveva un generoso scollo "sblusato", celeste, dei jeans strappati alle ginocchia.
Notai dopo, anche sotto le "guance" del suo sedere.
Io indossavo un semplice miniabito nero, molto scollato dietro, senza maniche e senza reggiseno, e con scarpe con un discreto tacco che poi dovetti togliere.
Finalmente vedemmo la Clio bianca di Roberta.
Come al solito, ci apostrofò dicendoci di sbrigarci o avremmo fatto tardi.
Salimmo e partimmo per la discoteca.
Arrivammo alle nove e mezza circa.
Non c'era ancora il pienone, e quindi una volta dentro ci accomodammo al bar per la prima consumazione.
La musica era già alta, ma i "mosconi" già ronzavano attorno ai nostri corpi.
CONTINUA ...
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