Serata galeotta in discoteca 3/5
di
LanA
genere
saffico
Tornammo al cubo, non senza difficoltà, dato che oramai la discoteca era piena zeppa.
Ballammo come prima, ma cadendo più spesso.
Ridemmo di più, e andammo avanti ancora fino alle due di notte.
Fu allora che mi accorsi che Roberta non portava più il perizoma.
Glielo dissi:
"ma sei scema?"
Lei per risposta si fece una pazza risata, e mi diede una pacca sul culo, che mi fece cadere giù tra le braccia di Paola che rideva come una pazza.
Ballammo tra noi, e ridemmo come pazze.
Alle due ce ne andammo.
Quella serata da sceme volgeva al termine, niente rimorchio, niente sesso, solo risate tra amiche.
Salimmo sulla Clio e partimmo.
Poco dopo essere partite, io me ne stavo in un piacevole dormiveglia, seduta accanto alla guidatrice con la testa abbandonata sul poggiatesta.
Paola era distesa dietro sull'ampio divanetto posteriore.
Venne dietro di me e iniziò a passarmi un dito leggero sul collo fino a dietro l'orecchio.
Io mi gustavo quel dito.
L'alcol e la stanchezza facevano sì che non reagissi, ma anzi mi rilassavo sempre più.
Non badavo minimamente alla proprietaria di quel dito birichino.
Presto però, al dito si sostituì la punta di una lingua birichina.
Io per un po' non capii la differenza, presa com'ero dal corso di voluttuosi pensieri.
Canticchiavo al ritmo della radio.
CONTINUA ...
Ballammo come prima, ma cadendo più spesso.
Ridemmo di più, e andammo avanti ancora fino alle due di notte.
Fu allora che mi accorsi che Roberta non portava più il perizoma.
Glielo dissi:
"ma sei scema?"
Lei per risposta si fece una pazza risata, e mi diede una pacca sul culo, che mi fece cadere giù tra le braccia di Paola che rideva come una pazza.
Ballammo tra noi, e ridemmo come pazze.
Alle due ce ne andammo.
Quella serata da sceme volgeva al termine, niente rimorchio, niente sesso, solo risate tra amiche.
Salimmo sulla Clio e partimmo.
Poco dopo essere partite, io me ne stavo in un piacevole dormiveglia, seduta accanto alla guidatrice con la testa abbandonata sul poggiatesta.
Paola era distesa dietro sull'ampio divanetto posteriore.
Venne dietro di me e iniziò a passarmi un dito leggero sul collo fino a dietro l'orecchio.
Io mi gustavo quel dito.
L'alcol e la stanchezza facevano sì che non reagissi, ma anzi mi rilassavo sempre più.
Non badavo minimamente alla proprietaria di quel dito birichino.
Presto però, al dito si sostituì la punta di una lingua birichina.
Io per un po' non capii la differenza, presa com'ero dal corso di voluttuosi pensieri.
Canticchiavo al ritmo della radio.
CONTINUA ...
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