Zanzare come stukas
di
Lucrezia
genere
comici
Giornata di tutto riposo, come se lo stare sdraiate in spiaggia tutto il giorno fosse pesante, ma sì insomma cosa c'è di meglio e rilassante di una passeggiata immerse nella natura intanto che la spiaggia si asciughi?
E allora via, si parte; oddio si arriva anche subito eh, in bici mezz'ora in auto 5 minuti, però bello.
Val Cavanata, praticamente il proseguo di Grado, una riserva naturale piena di uccelli migratori ( il riferimento ad altri racconti è poco casuale ) e zanzare a chili.
E così comincia l'attività di birdwatching di due sprovvedute che al massimo hanno avuto a che fare con piccioni e cornacchie.
"Guarda che belli quelli Giò!"-"sì belli sembrano cigni"-"qui c'è la foto, sono aironi"-"ah io lì credevo fatti in modo diverso."-"e scusa, come dovrebbero essere fatti i cigni"-"no scusa, hai ragione, sono come grosse papere e non volano".
Proprio in quel momento, come avessero sentito i nostri sproloqui da dietro un canneto si alzano in volo e vengono a posarsi vicino agli aironi.
Guardo i loro occhi che guardano noi e mi immagino i loro pensieri, ma pensa tu queste due cittadine, non sanno nulla di noi, sì e no avranno letto quella menata del brutto anatroccolo di quel tipo, come si chiamava... ah sì Andersen.
"Guarda Lú, quelli so cosa sono, fenicotteri rosa, sono come quelli che si gonfiano". E no, qui partono le risate, non si può non ridere, qui siamo alla stupidera.
Ma non pensate che la Giò sia sempre così, no anzi è persona intelligentissima, solo che quando inizi non la smetti più, nemmeno davanti ad un cavallo, ma quando si riprende ti stupisce, ti fa capire che quel particolare cavallo è da tiro, per via delle gambe grandi e lunghe, un particolare che serve a capire come fosse adatto al territorio paludoso di queste zone.
Eppoi ci sono le zanzare, no va bene, non siamo qui come entomologhe, ma come cibo. Hai voglia a passarti repellenti, sembra che per loro siano come lo spritz Aperol o Campari, fate voi, noi abbiamo dato in abbondanza.
Ora che scrivo, siamo stese una accanto all'altra sul lettone, il ventilatore a soffitto gira pigro e noi ci godiamo la tenue frescura.
Le birre si scaldano sui comodini, noi pigerrime non ce la facciamo neppure ad allungare il braccio.
Chi cucina questa sera?
E allora via, si parte; oddio si arriva anche subito eh, in bici mezz'ora in auto 5 minuti, però bello.
Val Cavanata, praticamente il proseguo di Grado, una riserva naturale piena di uccelli migratori ( il riferimento ad altri racconti è poco casuale ) e zanzare a chili.
E così comincia l'attività di birdwatching di due sprovvedute che al massimo hanno avuto a che fare con piccioni e cornacchie.
"Guarda che belli quelli Giò!"-"sì belli sembrano cigni"-"qui c'è la foto, sono aironi"-"ah io lì credevo fatti in modo diverso."-"e scusa, come dovrebbero essere fatti i cigni"-"no scusa, hai ragione, sono come grosse papere e non volano".
Proprio in quel momento, come avessero sentito i nostri sproloqui da dietro un canneto si alzano in volo e vengono a posarsi vicino agli aironi.
Guardo i loro occhi che guardano noi e mi immagino i loro pensieri, ma pensa tu queste due cittadine, non sanno nulla di noi, sì e no avranno letto quella menata del brutto anatroccolo di quel tipo, come si chiamava... ah sì Andersen.
"Guarda Lú, quelli so cosa sono, fenicotteri rosa, sono come quelli che si gonfiano". E no, qui partono le risate, non si può non ridere, qui siamo alla stupidera.
Ma non pensate che la Giò sia sempre così, no anzi è persona intelligentissima, solo che quando inizi non la smetti più, nemmeno davanti ad un cavallo, ma quando si riprende ti stupisce, ti fa capire che quel particolare cavallo è da tiro, per via delle gambe grandi e lunghe, un particolare che serve a capire come fosse adatto al territorio paludoso di queste zone.
Eppoi ci sono le zanzare, no va bene, non siamo qui come entomologhe, ma come cibo. Hai voglia a passarti repellenti, sembra che per loro siano come lo spritz Aperol o Campari, fate voi, noi abbiamo dato in abbondanza.
Ora che scrivo, siamo stese una accanto all'altra sul lettone, il ventilatore a soffitto gira pigro e noi ci godiamo la tenue frescura.
Le birre si scaldano sui comodini, noi pigerrime non ce la facciamo neppure ad allungare il braccio.
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