Avventure diverse -2- (continua)
di
LanA
genere
orge
La canottiera non nasconde molto, la pancia è libera fin sopra l'ombelico, e il seno così stirato ha i capezzoli vicini al bordo della scollatura.
Inoltre, le spalline fini non trattengono il mio seno che tende a scivolare ai lati.
Anche i miei pantaloncini non nascondono certo le mie gambe, ma nemmeno il mio bacino.
Guardandomi in basso mi accorgo che se non fossi completamente depilata, oramai si vedrebbero i peli della mia micetta, tanto si è abbassato il già basso orlo.
Dalla mia posizione di stiracchiamento mi guardo intorno, gli occhiali da sole danno un’effimera parvenza di nascondiglio, alla mia espressione sorniona.
Il parco si va riempiendo di gente che fa jogging, di ragazzi che hanno marinato la scuola e i soliti e immancabili vecchietti col giornale in una mano e il guinzaglio del cane nell'altra.
Non passo inosservata.
Qualcuno si gira a guardarmi passandomi davanti, e io non faccio affatto finta di non accorgermi di loro.
Anzi tengo un sorriso idiota sulla faccia.
Due ragazzi tentano un approccio, e io non faccio nulla per farli desistere:
"scusa hai del fumo?"
"no non fumo"
"vieni qui spesso? Non ti ho mai vista prima".
Li lascio fare, sono simpatici, anche quando contraddicono le loro stese frasi.
Si chiamano Marco e Fabio e hanno 19 e 22 anni.
Vanno a scuola, ma oggi col sole non ne avevano proprio voglia; posso capirli benissimo.
Facciamo amicizia, chiacchieriamo del più e del meno.
Potrei essere la loro zia, madre non mi ci sento, poi ho solo dieci anni più di loro.
Comunque, complice il sole e l'atmosfera distesa decido che mi piacciono.
Mi dimentico di essere quasi nuda, anzi ripensandoci la cosa mi piaceva pure.
Mi è sempre piaciuto "stuzzicare", e l'idea di aver fermato questi ragazzi giovani con il mio essere lì in quel momento, eccita il mio essere donna.
Non sono ancora da buttare via, anzi tutt'altro.
Vogliono offrirmi un caffè, accetto anche se non mi va di andare via.
Mi chiedono di andare sul colle del castello, una discreta arrampicata, e non mi va molto, ma poi ci ripenso.
Sono decisamente perversa nel mio pensare.
CONTINUA ...
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