L'incontro -5- (continua)
di
LanA
genere
etero
Tu mi abbracci da dietro, e io butto le braccia dietro per prenderti il collo.
Mi sfiori i seni, i capezzoli sono durissimi dall'eccitazione, e sento l'elettricità data dal tuo sfiorarli.
Mi giro, e scherzosa ti bacio prima in faccia, dove capita, poi abbracciandoti in bocca in un lungo bacio salato.
I nostri corpi aderiscono tra loro e sento il calore montarmi dentro.
Ti prendo per l'arnese, ancora molle, e ridendo ti trascino per quello strano guinzaglio verso riva.
Ti butto a terra e ti vengo sopra.
Ti bacio, bacio tutta la tua pelle.
Scendo verso l'ombelico, dove soffio via l'acqua.
Poi più giù, dove sento che qualche cosa si sta muovendo.
Lo accolgo tra le mie labbra, come una madre farebbe col proprio figlio al seno.
Solamente che non sono una madre, ma una mantide vorace.
Lo sento crescere tra le labbra, lo assaporo, lo lecco, gioco con la lingua.
Poi di nuovo lo ingoio voracissima.
Mugolo di piacere mentre mi masturbo passando la mia figa su un tuo ginocchio.
Mi muovo per aumentare il mio piacere, mentre con la bocca non mollo il tuo cazzo, che ora spinge voglioso di attenzioni.
Sei ben fornito, non credevo fino a poco fa.
Sembravi normale quando l'ho preso in mano prima nell'acqua, e invece è un cazzo di tutto rispetto.
Bravo, allora una qualità ce l'hai pure tu.
Ti sento respirare forte.
Anche io sono eccitata, ma non voglio che tu venga di già.
Devi darmi piacere prima, e poi voglio torturarti.
Prendo il tuo scroto tra le mani, mentre non lo lascio mai con la bocca.
Tiro giù la pelle scappellandolo, e ti do morsetti con i denti sotto il prepuzio.
So che stai morendo, sotto la mia dolce tortura.
CONTINUA ...
Mi sfiori i seni, i capezzoli sono durissimi dall'eccitazione, e sento l'elettricità data dal tuo sfiorarli.
Mi giro, e scherzosa ti bacio prima in faccia, dove capita, poi abbracciandoti in bocca in un lungo bacio salato.
I nostri corpi aderiscono tra loro e sento il calore montarmi dentro.
Ti prendo per l'arnese, ancora molle, e ridendo ti trascino per quello strano guinzaglio verso riva.
Ti butto a terra e ti vengo sopra.
Ti bacio, bacio tutta la tua pelle.
Scendo verso l'ombelico, dove soffio via l'acqua.
Poi più giù, dove sento che qualche cosa si sta muovendo.
Lo accolgo tra le mie labbra, come una madre farebbe col proprio figlio al seno.
Solamente che non sono una madre, ma una mantide vorace.
Lo sento crescere tra le labbra, lo assaporo, lo lecco, gioco con la lingua.
Poi di nuovo lo ingoio voracissima.
Mugolo di piacere mentre mi masturbo passando la mia figa su un tuo ginocchio.
Mi muovo per aumentare il mio piacere, mentre con la bocca non mollo il tuo cazzo, che ora spinge voglioso di attenzioni.
Sei ben fornito, non credevo fino a poco fa.
Sembravi normale quando l'ho preso in mano prima nell'acqua, e invece è un cazzo di tutto rispetto.
Bravo, allora una qualità ce l'hai pure tu.
Ti sento respirare forte.
Anche io sono eccitata, ma non voglio che tu venga di già.
Devi darmi piacere prima, e poi voglio torturarti.
Prendo il tuo scroto tra le mani, mentre non lo lascio mai con la bocca.
Tiro giù la pelle scappellandolo, e ti do morsetti con i denti sotto il prepuzio.
So che stai morendo, sotto la mia dolce tortura.
CONTINUA ...
0
voti
voti
valutazione
0
0
Continua a leggere racconti dello stesso autore
racconto precedente
La convivenza -15- (finale)racconto sucessivo
Sandra e la fichetta da non profanare -5- (continua)
Commenti dei lettori al racconto erotico