Lucia alla partita di calcio 2/4

di
genere
prime esperienze

Mi ero portata con la macchina in una stradina sterrata, al di fuori del centro abitato.

Parcheggiai, tolsi la mano di Eduardo dalle mie gambe.

–Adesso scendiamo, ma viso che hai la patta dei pantaloni bella gonfia, mentre scendi apri la cerniera e tira fuori l’uccello.

Io scesi dalla mia parte, mi appoggia al bagagliaio, arrotolai la mini sui fianchi, abbassai il top scoprendo le tette mentre il ragazzo si teneva in mano un cazzo durissimo.

Ero praticamente nuda davanti ad un ragazzino con l’uccello con una erezione incredibile.

-Se vuoi puoi toccarmi e leccarmi le tette, ma mentre lo fai ti devi fare una sega.

In un attimo la sua bocca fu sui miei capezzoli, una mano sull’altra tetta, e iniziò una furiosa masturbazione che lo portò in pochissimo tempo a venire.

-Bravo, adesso che ti sei scaricato voglio che mi lecchi la figa, poi ti farò tornare duro.

Con inesperienza Edo avvicinò la lingua al mio inguine, io lo afferrai per i capelli e lo spinsi fra le cosce.

La sua lingua iniziò con furia a leccarmi e succhiarmi mentre il suo cazzo riprese immediatamente vigore.

Anch’io non ci misi molto a raggiungere l’orgasmo, quindi mi inginocchiai davanti a lui, cominciai a toccargli e leccargli le palle, segandolo piano piano con l’altra mano.

Quando capii che era di nuovo arrapatissimo cominciai a leccargli la cappella, mi infilai il cazzo in bocca e gli feci un favoloso pompino.

Quando sentii il cazzo irrigidirsi, me lo tolsi di bocca, e lo feci venire.

Sborrò una quantità incredibile di sperma per terra e quasi cadde per lo stravolgimento.

-Bene, se non farai parola con nessuno di quanto è successo potrai ancora leccarmi e farti succhiare, e quando compirai il 18° compleanno mi farò scopare da te e magari ti regalerò il mio culetto ancora vergine.

Da allora una volta alla settimana vado a prenderlo all’allenamento, spero che arrivi presto il suo compleanno.

È finalmente arrivato il giorno del compleanno di Edoardo, ho predisposto tutto con cura, i miei sono al lavoro e il ragazzo ha saltato la scuola.

Ho indosso solo un reggicalze con calze a rete, un perizoma aperto in mezzo, un reggiseno brasiliano che lascia scoperti i capezzoli e aspetto l’arrivo del giovane.

Sento suonare il campanello, è un po’ troppo presto ma evidentemente Edoardo non vede l’ora di potermi scopare.

Apro la porta semivestita ma il mio sorriso mi si gela sulle labbra, non è Edoardo ma sua sorella, che mi dà una spinta ed entra.

CONTINUA ...
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2021-08-21
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