Mi prostituisco -2- (continua)
di
LanA
genere
etero
Sono così presa dal mio gioco, che non mi accorgo di due ragazzi che mi si sono affiancati e mi osservano.
Io quasi salto di soprassalto ma tengo botta e sorrido.
Loro mi chiedono se sono Rita, amica di Giacomo.
Rispondo di sì, e chiedo loro chi sono per conoscermi.
Così mi spiegano che sono amici comuni a Giacomo, il quale gli ha parlato di me in toni più che lusinghieri.
Io credo di aver capito cosa intendono, ma mi tengo ancora sulle mie, voglio vedere dove andranno a parare.
Mi chiedono se possono sedersi con me, e ovviamente acconsento.
In realtà sono molto gentili, e iniziamo a parlare del più e del meno, fino a che la buttano sul sesso...
Ecco si, sesso, ne ho proprio bisogno.
Di quello che ti porta fuori dalla realtà, novella Alice in un mondo di meravigliosa droga che stimola il mio corpo e poi ti fa ripassare attraverso lo specchio con un'altra espressione, con una altra voglia di vivere, quella che serve a me ora.
In un attimo decido che oggi non finirà col dildo in mano.
Butto via le coperte e prendo il telefono.
Chiamo Giacomo, per chiedergli se ha qualche cliente per me.
Mi risponde che ci sono i due dell'altra volta, e che stavano giusto chiedendogli se avesse qualche cosa di particolare per le mani... poi mi hai chiamato tu.
Ti andrebbe di rifarlo come l'altra volta? Sai che pagano bene.
Accetto, e mi faccio spiegare come fare per incontrarli.
La mente intanto vola all'altra volta, quando ci siamo incontrati
Carlo e Anselmo sono due ragazzi bisessuali, si conoscono da sempre, mi hanno raccontato.
Hanno scoperto il sesso insieme, e insieme sono anche andati a ragazze, e così hanno scoperto la loro sessualità.
L'altro giorno, con me, hanno anche scoperto che è possibile divertirsi in tre, se la ragazza di turno ci sta a giocare senza inibizioni.
Per 250€ davvero non ho avuto ne freni e ne inibizioni.
Ora voglio ripetersi, e purtroppo devo farmi pagare perché il frigo è vuoto e le bollette vanno pagate.
Ma intendo proprio averli come amici questi due.
Che ci ho fatto per essermi invaghita così di questi due ragazzi?
Dopo la telefonata con Giacomo, chiamai anche Carlo per accordarmi su data e ora, e capire cosa avrebbero voluto da me come prestazione.
Sono sempre stata professionale, almeno spero, se non altro per evitare disguidi con clienti, che facilmente portano a spiacevoli situazioni.
Nel sesso è facile che qualcuno perda le staffe per una prestazione non all'altezza delle aspettative.
La situazione con Carlo e Anselmo però non era in questi termini.
I ragazzi, come amavo oramai chiamarli, non perdevano le staffe, anzi erano molto tranquilli.
Per loro io ero un piacevole diversivo dalla routine, dato che loro con il sesso avevano un approccio diverso e non ormonale come capitava ad altri clienti, di cui sicuramente non ero divenuta amica, né avrei mai avuto a che fare, se non per il lavoro.
Quindi ci accordammo per il sabato successivo, per le quattro del pomeriggio.
CONTINUA ...
Io quasi salto di soprassalto ma tengo botta e sorrido.
Loro mi chiedono se sono Rita, amica di Giacomo.
Rispondo di sì, e chiedo loro chi sono per conoscermi.
Così mi spiegano che sono amici comuni a Giacomo, il quale gli ha parlato di me in toni più che lusinghieri.
Io credo di aver capito cosa intendono, ma mi tengo ancora sulle mie, voglio vedere dove andranno a parare.
Mi chiedono se possono sedersi con me, e ovviamente acconsento.
In realtà sono molto gentili, e iniziamo a parlare del più e del meno, fino a che la buttano sul sesso...
Ecco si, sesso, ne ho proprio bisogno.
Di quello che ti porta fuori dalla realtà, novella Alice in un mondo di meravigliosa droga che stimola il mio corpo e poi ti fa ripassare attraverso lo specchio con un'altra espressione, con una altra voglia di vivere, quella che serve a me ora.
In un attimo decido che oggi non finirà col dildo in mano.
Butto via le coperte e prendo il telefono.
Chiamo Giacomo, per chiedergli se ha qualche cliente per me.
Mi risponde che ci sono i due dell'altra volta, e che stavano giusto chiedendogli se avesse qualche cosa di particolare per le mani... poi mi hai chiamato tu.
Ti andrebbe di rifarlo come l'altra volta? Sai che pagano bene.
Accetto, e mi faccio spiegare come fare per incontrarli.
La mente intanto vola all'altra volta, quando ci siamo incontrati
Carlo e Anselmo sono due ragazzi bisessuali, si conoscono da sempre, mi hanno raccontato.
Hanno scoperto il sesso insieme, e insieme sono anche andati a ragazze, e così hanno scoperto la loro sessualità.
L'altro giorno, con me, hanno anche scoperto che è possibile divertirsi in tre, se la ragazza di turno ci sta a giocare senza inibizioni.
Per 250€ davvero non ho avuto ne freni e ne inibizioni.
Ora voglio ripetersi, e purtroppo devo farmi pagare perché il frigo è vuoto e le bollette vanno pagate.
Ma intendo proprio averli come amici questi due.
Che ci ho fatto per essermi invaghita così di questi due ragazzi?
Dopo la telefonata con Giacomo, chiamai anche Carlo per accordarmi su data e ora, e capire cosa avrebbero voluto da me come prestazione.
Sono sempre stata professionale, almeno spero, se non altro per evitare disguidi con clienti, che facilmente portano a spiacevoli situazioni.
Nel sesso è facile che qualcuno perda le staffe per una prestazione non all'altezza delle aspettative.
La situazione con Carlo e Anselmo però non era in questi termini.
I ragazzi, come amavo oramai chiamarli, non perdevano le staffe, anzi erano molto tranquilli.
Per loro io ero un piacevole diversivo dalla routine, dato che loro con il sesso avevano un approccio diverso e non ormonale come capitava ad altri clienti, di cui sicuramente non ero divenuta amica, né avrei mai avuto a che fare, se non per il lavoro.
Quindi ci accordammo per il sabato successivo, per le quattro del pomeriggio.
CONTINUA ...
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