E vedere la luce malata (seguito di Velo Rosso, velo Nero)
di
Vandal
genere
poesie
e vedere la luce malata
sospesa tra gli spogli rami
mi lascio guidare sotto di essi
dietro il canto di una sirena
Donna nuda sopita tra gli scogli
destato dal mio canto disperato
Vago inesorabile verso di lei
lasciando cadere a terra il freddo coltello
Come in trance mi levo le vesti
in uno strano spogliarello
fino a rimanere nudo di fronte a quella creatura
dai seni prominenti e lo sguardo provocante
dal taglio tra le sue gambe che si dischiude
come un petalo feroce
E in men che non si dica
avvolto tra quelle carni che diventano spire
Risucchiato in un Mondo che non mi appartiene
Una goccia lontana accarezza la roccia
Apro gli occhi e vedo nude pareti grigie
e un ratto che si aggira sul pavimento
Sdraiato su uno scomodo giaciglio
vestito di logori stracci
La luna è in gabbia sospesa nel cielo
sospesa tra gli spogli rami
mi lascio guidare sotto di essi
dietro il canto di una sirena
Donna nuda sopita tra gli scogli
destato dal mio canto disperato
Vago inesorabile verso di lei
lasciando cadere a terra il freddo coltello
Come in trance mi levo le vesti
in uno strano spogliarello
fino a rimanere nudo di fronte a quella creatura
dai seni prominenti e lo sguardo provocante
dal taglio tra le sue gambe che si dischiude
come un petalo feroce
E in men che non si dica
avvolto tra quelle carni che diventano spire
Risucchiato in un Mondo che non mi appartiene
Una goccia lontana accarezza la roccia
Apro gli occhi e vedo nude pareti grigie
e un ratto che si aggira sul pavimento
Sdraiato su uno scomodo giaciglio
vestito di logori stracci
La luna è in gabbia sospesa nel cielo
0
voti
voti
valutazione
0
0
Continua a leggere racconti dello stesso autore
racconto precedente
Velo rosso, Velo neroracconto sucessivo
Antiche immagini
Commenti dei lettori al racconto erotico