Maria e Monica - secondo capitolo
di
Miss Serena
genere
dominazione
Secondo capitolo
La domenica mattina mi sveglio prima di lei in uno stato quasi irreale di felicità.
Mentre preparo la colazione non faccio che guardarmi ancora un po' truccata in quel baby-doll che Monica mi ha dato la sera prima.
Quando le porto a letto caffè e qualche biscotto lei mi ringrazia con un bacio che mi manda al settimo cielo.
La mattinata la passiamo con i trucchi, m'insegna a cosa servono e come usarli, anche se sono completamente a digiuno dell'argomento, imparo in fretta e poco prima di pranzo riesco quasi a truccarmi da sola.
Mangiamo qualcosa di leggero, una richiesta fatta espressamente da lei, che mi eccita, soprattutto perchè non so che ha in mente per il pomeriggio. Poi Monica mi spiega come si cammina sui tacchi e lì le cose sono meno semplici. Più volte finisco col culo per terra, soprattutto quando cerco di camminare senza sembrare un orso sui trampoli, però mia moglie è molto paziente, inoltre ogni volta che cado ride di gusto.
Dopo un po’ di cadute, il mio sedere mi fa un po' male, lei in maniera perentoria, mentre sto passeggiando, mi dice senza mezze misure.
“Devi imparare a prenderlo in bocca.”
Non so che dire, la sua maniera brusca e decisa mi fa cadere di nuovo. Ma nello stesso tempo il mio sesso s’indurisce e vorrei ringraziarla. Mi rialzo facendo finta niente, solo fissandola negli occhi. Prende un fallo finto e mi fa vedere come fa lei, ma quando ci provo io il risultato è mediocre.
“Non ci metti passione, sembra che stai scrivendo al PC !”
La sua voce è forte e decisa, e un brivido mi percorre la schiena facendo ancora indurire di più il mio cazzo schiacciato in quel perizoma.
“Scusami è che non mi viene naturale.”
“Questo lo so, ma mi sembra che non ti applichi, anche le cose fatte prima erano per te delle novità, ma sei riuscito a farle meglio.”
“Non so che dirti se vuoi riprovo.”
La mia voce lascia trasparire che neanche io sono convinto di quello che faccio, ma Monica ha subito la soluzione pronta.
“Vediamo se impari in un'altra maniera.”
La guardo con due occhi fuori dalle orbite, quasi impauriti per la sua freddezza e decisione con cui mi dice quelle parole
Mi fa sdraiare e mi sfila le mutandine, quindi si accuccia fra le mie gambe dopo averle aperte al massimo.
Comincia a leccarmi una palla, poi l'altra, poi le prende in bocca e le succhia facendoci sbattere contro la lingua. Il cazzo s'indurisce al massimo, Monica è sempre stata brava ad usare la bocca, ma oggi mi sembra che lo sia ancora di più.
Quando passa al cazzo vado in trance, lo lecca lentamente, dalla base fino alla punta, girandoci intorno, quindi mette in bocca la cappella e la stringe delicatamente con i denti, Quando scende lo fa di colpo e quasi le vengo in bocca per quant'è forte la sensazione di piacere che provo.
Vorrei prenderle la testa e schiacciarla contro di me, ma non posso, so bene che s'incazzerebbe con conseguenze a dir poco gravi. Soprattutto perchè questo l'ho cercato e voluto io. Mi spompina per bene, ma senza farmi venire, e ciò mi eccita oltremodo.
Quindi prende lo strap-on e lo infila, poi si siede sul letto accanto a me.
“Ora fammi vedere se hai imparato. Muoviti, mettiti a novanta come fanno le puttane come te e succhialo.”
Ripeto ogni singolo movimento che Monica ha fatto poco prima sul mio arnese, solo che alla fine mi blocca la testa e mi scopa in bocca. Le sue mani ritmano la mia bocca e sento il suo piacere. Il suo respiro diventa affannato. Ciò però non mi disturba, non è sentirmi trattato come una puttana quello mi piace ma non i conati di vomito, per quanto il fallo finto mi entri in gola. Credo che mi tenga incollata a sè per un’infinità, non saprei dire per quanto tempo, ma alla fine sento la bocca grande, enorme e i conati di vomito sono passati. Io sono esausto da quel continuo su e giù, ma Monica non vuole certo fermarsi lì, vedendomi rallentare mi sposta e si alza, così si mette dietro di me e mi sodomizza.
Non lo fa con la calma di ieri, ma con più forza e decisione, come se volesse punirmi, perchè secondo lei non mi stavo impegnando come lei voleva.
Come il giorno prima all'inizio soffro un po', ma dopo è solo piacere allo stato puro.
Ogni volta che entra del tutto fremo tutta, quasi urlo per quanto godo.
A lei però non basta neanche questo non avrei mai pensato di riuscire a trasformarla in una donna così decisa e forte, come non lo era mai stata. Ed infatti quando mi parla lo fa in maniera secca e decisa.
“Guai a te se vieni come ieri sera, se lo fai ti sfondo di brutto.”
“Ma come faccio, mi fai godere troppo.”
“Tu pensa a come dev'essere spiacevole la mazza di baseball nel culo.”
Per un attimo ci penso sul serio, più che la lunghezza m'impressiona il diametro, ma l'effetto dura ben poco. Anche perchè ora mi tocca il cazzo sfiorandolo con le dita.
“No così non vale, tu giochi sporco.”
“Te l'avevo detto che ti avrei sfondata come meriti, quindi preparati.” Mi sega con forza e dopo poco le sborro nella mano.
Però anche dopo che sono venuto non smette di stantuffare, anzi lo fa con ancora maggior impeto rispetto a prima. E come continua a mettermelo dentro, così continua a segarmi, il mio sesso sembra non essere mai sazio. E' ancora durissimo e in più è ormai ricoperto del mio stesso sperma, che funzionando la lubrificante, le permette di masturbarmi con più forza. Mi sembra quasi che me lo voglia strappare via da come me lo stringe e lo tira verso di sè, ma devo dire che godo tantissimo, inculato senza pietà e segato con tutta la forza che ha in quella mano.
“Monica mi stai facendo impazzire.”
“Devi imparare a non fermarti subito, il meglio è sempre dopo.”
“Si allora continua, sfonda la tua puttana.”
“Certo che ti apro, non desidero altro che vederti aperta per bene.” “Cazzo sto venendo di nuovo.”
“Allora vieni che dopo ti punisco come voglio io.”
La sua minaccia non riesce a bloccarmi l'orgasmo, anzi, lo fa arrivare ancora con più potenza e foga. Non mi ero mai trovato in una situazione così. L'ho sempre immaginata e sognata e ogni volta godevo come un pazzo masturbandomi a dovere. Ed infatti questo è molto meglio del primo orgasmo, ancora più distruttivo tanto sono violente le sensazioni che provo.
Vengo di nuovo nella sua mano, però questa volta mia moglie si ferma, lasciandomi il fallo ben dentro, come per farmelo gustare fino in fondo.
Come molla la presa finisco sdraiato sul letto, esausto e felice nello stesso tempo, ma Monica non ha certo intenzione di lasciarmi riposare.
Mi gira a pancia all'aria e mi porta la mano sporca di sborra davanti alla bocca.
“Ora la pulisci per bene a colpi di lingua.”
“Si amore, sarà un vero piacere.”
Prendo la sua mano fra le mie e comincio e succhiarle le dita, poi lecco avidamente il mio stesso piacere finché non è completamente pulita.
“Bravo il mio frocetto, anzi, mia servetta ora mettiti in ginocchio vicino al letto, sai che ti devo punire per aver goduto così.”
“Ma non con la mazza vero?”
La mia più che una domanda è una supplica, allora lei mi guarda beffarda.
“No per quella c'è tempo, però ora obbedisci o cambio subito idea.”
Con un certo sollievo mi metto in ginocchio vicino ad un lato del letto, mentre Monica si va a sedere sull'unica poltrona presente in camera. Mentre va a sedersi prende il fallo che sembra un vero cazzo e si toglie lo strap-on.
“Ora vieni qua camminando a quattro zampe, come una vera cagnolina.”
Vado da lei abbaiando come una vera cagna, Monica ride finché non arrivo vicino ai suoi piedi.
“Ora piantala di fare la scema e baciali.”
Cerco di sollevarne uno, ma lei mi spinge la testa in basso usando l'altro, così capisco che devo farlo da terra. Inizio a baciarne il dorso e, anche se mi sono svuotata ben bene, il cazzo torna a farsi sentire, complice l'umiliazione che sto subendo.
Dopo averli baciati entrambi, la mia Signora mi prende per il collare e comincia a farmi risalire sulle gambe, non ha fretta e si gode la mia lingua con la dovuta calma. Quando arrivo al suo monte di Venere è zuppa e mi ci butto dentro più vogliosa di lei.
“Si leccamela e fammi godere.”
Prendo a leccarla dall'alto al basso e viceversa, le sue labbra sono ben aperte e la mia lingua scorre portandomi in bocca il suo piacere, che mi dà ancora di più la voglia di continuare.
Monica geme sommessamente, anche se forse lo vorrebbe, non riesce a trattenere tutto il piacere che le sto donando. Solo poco prima di venire, scivola un pochino in basso.
“Ora leccami il culo, voglio sentire la tua lingua dentro.”
Si allunga ancora un po' fuori dalla sedia e appoggia le sue gambe sulla mia schiena mentre le ginocchia sono divaricate. Con le mani mi aiuto per aprirlo meglio, e ci ficco la lingua dentro come se fosse il mio cazzo.
Intanto lei si sta masturbando furiosamente col fallo di gomma facendo scivolare sopra la mia testa.
“Si continua Maria, sto venendo.”
Non finisce quasi la frase che mi schizza in faccia il suo orgasmo mentre io ormai lecco dappertutto. Come lei prima con me, ora io non mi fermo, voglio vederla godere ancora, e nella mia testa c'è la speranza che alla fine si voglia far scopare.
Ma i miei sogni sono presto delusi, Monica si alza e fa fare lo stesso a me, poi riprende lo strap-on e me lo fissa a metà coscia.
“Adesso siediti, ho voglia di riempirmi tutta.”
Come mi siedo si mette sopra la mia gamba, e si fa scivolare lo strap-on nel buchetto.
“Non ti muovere finché non te lo dico.”
“Va bene, dimmi tu cosa fare.”
Afferra l'altro cazzo finto e se lo entrare nella fica, penetrandosi fino in fondo.
“Ora muovi piano la gamba e scopami nel culo.”
Faccio quello che mi ha appena detto e subito la sento urlare di piacere.
“Si non sai com'è bello sentirsi fica e culo pieni.”
“Non importa, quello che conta è che tu goda.”
“Mm, divino, muoviti più in fretta, non ti far pregare.”
La gamba mi fa quasi male, ma aumento il suo movimento, ora si sta davvero sfondando il culo e la fica sopra di me, che per paura di vederla per terra, la tengo per i fianchi.
“Ah godo, non smettere ora.”
“Si godi amore.”
“Sii, vengo, ahh.”
Mi blocca la gamba e la sento venire di nuovo, solo adesso è davvero esausta e si lascia coccolare fra le mie braccia.
Quando si alza è serena, poche volte l'avevo vista con quello sguardo così soddisfatto.
Mi toglie lo strap-on dalla gamba e si sistema prima d'andare in bagno.
Quando torna la vedo pensierosa e così le chiedo se ci sono dei problemi.
“Uno c'è, ma vedrò di risolverlo in fretta.”
“E quale se posso chiederlo.”
“Devo trovare un vero uomo che mi scopi, non posso mica andare avanti con i cazzi di gomma.” Non so se sentirmi umiliato o offeso, però me l'aveva detto che fra noi non ci sarebbe stato più il sesso di prima.
“E poi così puoi provare il vero cazzo, sono sicura che ti piacerà. Anche se, tu avrai il tuo uomo, io il mio. Non mi andrebbe che lui scopasse un frocetto come te." Sono impietrito, non so che cosa dire la guardo mentre continua.
"L'unica cosa che ti permetterò di fare, ma questo lo vedremo in seguito, è controllare la dimensione del cazzo, magari facendogli un bel pompino. Non vorrai che una signora come me succhi tanti cazzi prima di trovare quello adatto a lei. ”
Sono perplesso, ma le uniche parole che riesco a pronunciare sono “Hai ragione,è giusto così.”
“Ora però pensiamo a cenare, ho una fame...”
In cucina preparo un bel piatto di spaghetti alla carbonara, di certo non ci faranno ingrassare con tutte le calorie che abbiamo bruciato.
Però non riesco a non pensarla con un altro, davanti a me, che fa l'amore, anzi sesso e neanche tanto calmo.
Il pensiero mi rovina quasi la serata passata a vedere la televisione, e mi abbandona solo quando mi addormento nel suo baby-doll, domani dovrò sbrigare molte faccende, cominciando a far morire Mario per far definitivamente posto a Maria.
Invito tutti a visitare il mio piccolo blog
http://serenathemiss.wordpress.com/
La domenica mattina mi sveglio prima di lei in uno stato quasi irreale di felicità.
Mentre preparo la colazione non faccio che guardarmi ancora un po' truccata in quel baby-doll che Monica mi ha dato la sera prima.
Quando le porto a letto caffè e qualche biscotto lei mi ringrazia con un bacio che mi manda al settimo cielo.
La mattinata la passiamo con i trucchi, m'insegna a cosa servono e come usarli, anche se sono completamente a digiuno dell'argomento, imparo in fretta e poco prima di pranzo riesco quasi a truccarmi da sola.
Mangiamo qualcosa di leggero, una richiesta fatta espressamente da lei, che mi eccita, soprattutto perchè non so che ha in mente per il pomeriggio. Poi Monica mi spiega come si cammina sui tacchi e lì le cose sono meno semplici. Più volte finisco col culo per terra, soprattutto quando cerco di camminare senza sembrare un orso sui trampoli, però mia moglie è molto paziente, inoltre ogni volta che cado ride di gusto.
Dopo un po’ di cadute, il mio sedere mi fa un po' male, lei in maniera perentoria, mentre sto passeggiando, mi dice senza mezze misure.
“Devi imparare a prenderlo in bocca.”
Non so che dire, la sua maniera brusca e decisa mi fa cadere di nuovo. Ma nello stesso tempo il mio sesso s’indurisce e vorrei ringraziarla. Mi rialzo facendo finta niente, solo fissandola negli occhi. Prende un fallo finto e mi fa vedere come fa lei, ma quando ci provo io il risultato è mediocre.
“Non ci metti passione, sembra che stai scrivendo al PC !”
La sua voce è forte e decisa, e un brivido mi percorre la schiena facendo ancora indurire di più il mio cazzo schiacciato in quel perizoma.
“Scusami è che non mi viene naturale.”
“Questo lo so, ma mi sembra che non ti applichi, anche le cose fatte prima erano per te delle novità, ma sei riuscito a farle meglio.”
“Non so che dirti se vuoi riprovo.”
La mia voce lascia trasparire che neanche io sono convinto di quello che faccio, ma Monica ha subito la soluzione pronta.
“Vediamo se impari in un'altra maniera.”
La guardo con due occhi fuori dalle orbite, quasi impauriti per la sua freddezza e decisione con cui mi dice quelle parole
Mi fa sdraiare e mi sfila le mutandine, quindi si accuccia fra le mie gambe dopo averle aperte al massimo.
Comincia a leccarmi una palla, poi l'altra, poi le prende in bocca e le succhia facendoci sbattere contro la lingua. Il cazzo s'indurisce al massimo, Monica è sempre stata brava ad usare la bocca, ma oggi mi sembra che lo sia ancora di più.
Quando passa al cazzo vado in trance, lo lecca lentamente, dalla base fino alla punta, girandoci intorno, quindi mette in bocca la cappella e la stringe delicatamente con i denti, Quando scende lo fa di colpo e quasi le vengo in bocca per quant'è forte la sensazione di piacere che provo.
Vorrei prenderle la testa e schiacciarla contro di me, ma non posso, so bene che s'incazzerebbe con conseguenze a dir poco gravi. Soprattutto perchè questo l'ho cercato e voluto io. Mi spompina per bene, ma senza farmi venire, e ciò mi eccita oltremodo.
Quindi prende lo strap-on e lo infila, poi si siede sul letto accanto a me.
“Ora fammi vedere se hai imparato. Muoviti, mettiti a novanta come fanno le puttane come te e succhialo.”
Ripeto ogni singolo movimento che Monica ha fatto poco prima sul mio arnese, solo che alla fine mi blocca la testa e mi scopa in bocca. Le sue mani ritmano la mia bocca e sento il suo piacere. Il suo respiro diventa affannato. Ciò però non mi disturba, non è sentirmi trattato come una puttana quello mi piace ma non i conati di vomito, per quanto il fallo finto mi entri in gola. Credo che mi tenga incollata a sè per un’infinità, non saprei dire per quanto tempo, ma alla fine sento la bocca grande, enorme e i conati di vomito sono passati. Io sono esausto da quel continuo su e giù, ma Monica non vuole certo fermarsi lì, vedendomi rallentare mi sposta e si alza, così si mette dietro di me e mi sodomizza.
Non lo fa con la calma di ieri, ma con più forza e decisione, come se volesse punirmi, perchè secondo lei non mi stavo impegnando come lei voleva.
Come il giorno prima all'inizio soffro un po', ma dopo è solo piacere allo stato puro.
Ogni volta che entra del tutto fremo tutta, quasi urlo per quanto godo.
A lei però non basta neanche questo non avrei mai pensato di riuscire a trasformarla in una donna così decisa e forte, come non lo era mai stata. Ed infatti quando mi parla lo fa in maniera secca e decisa.
“Guai a te se vieni come ieri sera, se lo fai ti sfondo di brutto.”
“Ma come faccio, mi fai godere troppo.”
“Tu pensa a come dev'essere spiacevole la mazza di baseball nel culo.”
Per un attimo ci penso sul serio, più che la lunghezza m'impressiona il diametro, ma l'effetto dura ben poco. Anche perchè ora mi tocca il cazzo sfiorandolo con le dita.
“No così non vale, tu giochi sporco.”
“Te l'avevo detto che ti avrei sfondata come meriti, quindi preparati.” Mi sega con forza e dopo poco le sborro nella mano.
Però anche dopo che sono venuto non smette di stantuffare, anzi lo fa con ancora maggior impeto rispetto a prima. E come continua a mettermelo dentro, così continua a segarmi, il mio sesso sembra non essere mai sazio. E' ancora durissimo e in più è ormai ricoperto del mio stesso sperma, che funzionando la lubrificante, le permette di masturbarmi con più forza. Mi sembra quasi che me lo voglia strappare via da come me lo stringe e lo tira verso di sè, ma devo dire che godo tantissimo, inculato senza pietà e segato con tutta la forza che ha in quella mano.
“Monica mi stai facendo impazzire.”
“Devi imparare a non fermarti subito, il meglio è sempre dopo.”
“Si allora continua, sfonda la tua puttana.”
“Certo che ti apro, non desidero altro che vederti aperta per bene.” “Cazzo sto venendo di nuovo.”
“Allora vieni che dopo ti punisco come voglio io.”
La sua minaccia non riesce a bloccarmi l'orgasmo, anzi, lo fa arrivare ancora con più potenza e foga. Non mi ero mai trovato in una situazione così. L'ho sempre immaginata e sognata e ogni volta godevo come un pazzo masturbandomi a dovere. Ed infatti questo è molto meglio del primo orgasmo, ancora più distruttivo tanto sono violente le sensazioni che provo.
Vengo di nuovo nella sua mano, però questa volta mia moglie si ferma, lasciandomi il fallo ben dentro, come per farmelo gustare fino in fondo.
Come molla la presa finisco sdraiato sul letto, esausto e felice nello stesso tempo, ma Monica non ha certo intenzione di lasciarmi riposare.
Mi gira a pancia all'aria e mi porta la mano sporca di sborra davanti alla bocca.
“Ora la pulisci per bene a colpi di lingua.”
“Si amore, sarà un vero piacere.”
Prendo la sua mano fra le mie e comincio e succhiarle le dita, poi lecco avidamente il mio stesso piacere finché non è completamente pulita.
“Bravo il mio frocetto, anzi, mia servetta ora mettiti in ginocchio vicino al letto, sai che ti devo punire per aver goduto così.”
“Ma non con la mazza vero?”
La mia più che una domanda è una supplica, allora lei mi guarda beffarda.
“No per quella c'è tempo, però ora obbedisci o cambio subito idea.”
Con un certo sollievo mi metto in ginocchio vicino ad un lato del letto, mentre Monica si va a sedere sull'unica poltrona presente in camera. Mentre va a sedersi prende il fallo che sembra un vero cazzo e si toglie lo strap-on.
“Ora vieni qua camminando a quattro zampe, come una vera cagnolina.”
Vado da lei abbaiando come una vera cagna, Monica ride finché non arrivo vicino ai suoi piedi.
“Ora piantala di fare la scema e baciali.”
Cerco di sollevarne uno, ma lei mi spinge la testa in basso usando l'altro, così capisco che devo farlo da terra. Inizio a baciarne il dorso e, anche se mi sono svuotata ben bene, il cazzo torna a farsi sentire, complice l'umiliazione che sto subendo.
Dopo averli baciati entrambi, la mia Signora mi prende per il collare e comincia a farmi risalire sulle gambe, non ha fretta e si gode la mia lingua con la dovuta calma. Quando arrivo al suo monte di Venere è zuppa e mi ci butto dentro più vogliosa di lei.
“Si leccamela e fammi godere.”
Prendo a leccarla dall'alto al basso e viceversa, le sue labbra sono ben aperte e la mia lingua scorre portandomi in bocca il suo piacere, che mi dà ancora di più la voglia di continuare.
Monica geme sommessamente, anche se forse lo vorrebbe, non riesce a trattenere tutto il piacere che le sto donando. Solo poco prima di venire, scivola un pochino in basso.
“Ora leccami il culo, voglio sentire la tua lingua dentro.”
Si allunga ancora un po' fuori dalla sedia e appoggia le sue gambe sulla mia schiena mentre le ginocchia sono divaricate. Con le mani mi aiuto per aprirlo meglio, e ci ficco la lingua dentro come se fosse il mio cazzo.
Intanto lei si sta masturbando furiosamente col fallo di gomma facendo scivolare sopra la mia testa.
“Si continua Maria, sto venendo.”
Non finisce quasi la frase che mi schizza in faccia il suo orgasmo mentre io ormai lecco dappertutto. Come lei prima con me, ora io non mi fermo, voglio vederla godere ancora, e nella mia testa c'è la speranza che alla fine si voglia far scopare.
Ma i miei sogni sono presto delusi, Monica si alza e fa fare lo stesso a me, poi riprende lo strap-on e me lo fissa a metà coscia.
“Adesso siediti, ho voglia di riempirmi tutta.”
Come mi siedo si mette sopra la mia gamba, e si fa scivolare lo strap-on nel buchetto.
“Non ti muovere finché non te lo dico.”
“Va bene, dimmi tu cosa fare.”
Afferra l'altro cazzo finto e se lo entrare nella fica, penetrandosi fino in fondo.
“Ora muovi piano la gamba e scopami nel culo.”
Faccio quello che mi ha appena detto e subito la sento urlare di piacere.
“Si non sai com'è bello sentirsi fica e culo pieni.”
“Non importa, quello che conta è che tu goda.”
“Mm, divino, muoviti più in fretta, non ti far pregare.”
La gamba mi fa quasi male, ma aumento il suo movimento, ora si sta davvero sfondando il culo e la fica sopra di me, che per paura di vederla per terra, la tengo per i fianchi.
“Ah godo, non smettere ora.”
“Si godi amore.”
“Sii, vengo, ahh.”
Mi blocca la gamba e la sento venire di nuovo, solo adesso è davvero esausta e si lascia coccolare fra le mie braccia.
Quando si alza è serena, poche volte l'avevo vista con quello sguardo così soddisfatto.
Mi toglie lo strap-on dalla gamba e si sistema prima d'andare in bagno.
Quando torna la vedo pensierosa e così le chiedo se ci sono dei problemi.
“Uno c'è, ma vedrò di risolverlo in fretta.”
“E quale se posso chiederlo.”
“Devo trovare un vero uomo che mi scopi, non posso mica andare avanti con i cazzi di gomma.” Non so se sentirmi umiliato o offeso, però me l'aveva detto che fra noi non ci sarebbe stato più il sesso di prima.
“E poi così puoi provare il vero cazzo, sono sicura che ti piacerà. Anche se, tu avrai il tuo uomo, io il mio. Non mi andrebbe che lui scopasse un frocetto come te." Sono impietrito, non so che cosa dire la guardo mentre continua.
"L'unica cosa che ti permetterò di fare, ma questo lo vedremo in seguito, è controllare la dimensione del cazzo, magari facendogli un bel pompino. Non vorrai che una signora come me succhi tanti cazzi prima di trovare quello adatto a lei. ”
Sono perplesso, ma le uniche parole che riesco a pronunciare sono “Hai ragione,è giusto così.”
“Ora però pensiamo a cenare, ho una fame...”
In cucina preparo un bel piatto di spaghetti alla carbonara, di certo non ci faranno ingrassare con tutte le calorie che abbiamo bruciato.
Però non riesco a non pensarla con un altro, davanti a me, che fa l'amore, anzi sesso e neanche tanto calmo.
Il pensiero mi rovina quasi la serata passata a vedere la televisione, e mi abbandona solo quando mi addormento nel suo baby-doll, domani dovrò sbrigare molte faccende, cominciando a far morire Mario per far definitivamente posto a Maria.
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