K e W parte 3. E Y.
di
Y
genere
dominazione
W sparisce in bagno. Sento il rumore dell’acqua della doccia.
Rimaniamo K ed io, da sole in camera di W.
“L’ho sentito, sai”, mi dice.
“Lo sperma di W nel culo, vero?”
“Sì”
Sorride, sembra una bambina.
“Siete stati bene?” le chiedo.
“Molto. E tu?”
“Anche io, tantissimo”
W rientra in stanza nudo.
“Io sono pronto a ricominciare” dichiara.
“Pure io” gli fa eco K.
I due si guardano, e poi guardano me.
“Levati quel vestitino” comanda W.
Ubbidisco. Resto in reggiseno.
“Tirati fuori le tette, ma tieni il reggiseno” è il turno di K.
Sono piccole le mie tette, e il reggiseno si presta, quindi lo abbasso tanto da mostrare i miei capezzoli duri e dritti come due chiodi.
“Ora rimettiti a sedere. Verrai interrogata”.
Interrogata? Sono un po’ delusa ma li assecondo.
K si gira, e rimette a quattro zampe.
Allarga i glutei con le mani.
“Ti piace il buco del mio culo?”
“Sì” rispondo sinceramente.
“E’ pieno di sperma. Se spingo un po’ secondo me esce” aggiunge.
“Sai cosa, Y? Ti chiederei di leccarmelo. Di pulirmi tu con la lingua. Ma non lo faccio perché mi diresti di no, e il gioco finirebbe. O sbaglio?”
“Non sbagli”
Si volta di nuovo verso di me, e si mette in piedi sul letto.
Divarica leggermente le gambe.
“Hai mai leccato una fica?” interviene W.
“No, non l’ho mai fatto”
“Però l’odore del mio tanga ti è piaciuto, vero?” è il turno di K.
“Abbastanza”
“Vorresti provare?”
“Chiedimi di farlo e vedi come ti rispondo”
Silenzio.
Sanno che il mio primo no metterebbe fine allo spettacolo.
Ma non sanno che ho voglia di farlo.
W prende la parola.
“Y, sappiamo che ti piace farti venire sul seno. Raccontaci perché. Cosa provi”
Deglutisco ma non sono imbarazzata.
“Mi piace essere sporcata. Mi piace essere bagnata di sperma perché lo sento come un marchio, un marchio che acconsento che mi venga impresso. E adoro la sensazione del calore e del vischioso. Ho la pelle molto sensibile”
Mentre mi racconto noto che K si è portato un dito dietro.
“Guarda qui, è uscito” e me lo porge bagnato di seme.
“Già”
Sono tentata dal mettermelo in bocca. Come vorrei che mi ordinasse di farlo.
“Sei eccitata?” ridacchia K.
“Da morire”
“Allora ora posso chiedertelo”
“Cosa?”
“Vieni a letto e leccami la fica”
La stronza sa che ora sono troppo su di giri per tirarmi indietro. Per un attimo sono tentata. Ma passa subito.
K si sdraia e allarga le gambe.
“Vieni qui e leccami la vagina”. Il tono stavolta è imperioso.
Il mio cuore va a mille, tremando mi avvicino al letto e al sesso bellissimo, bagnato e glabro di K. Sento forte anche l’odore dello sperma di W dal culo della mia amica.
Quello che faccio dopo è quello che mi è stato fatto da X centinaia di volte. Lo riproduco esattamente. Mi dedico prima alle grandi labbra, quindi passo la lingua lentamente lungo la fessura.
La clitoride la voglio lasciare per dopo.
Quello che mi inebria sul serio è l’afrore misto di secrezioni vaginali e sperma.
“Sei brava” geme K.
“Infilami dentro due dita e scopami. E nel mentre leccami il clito”
“Si dice LA clito” la canzona W.
Mi viene quasi da ridere quando eseguo gli ordini.
Non sono gentile con K. Le ficco dentro due dita e la scopo veloce, mentre la mia lingua danza sul o sulla clitoride, neanche io so se sia maschile o femminile.
K se la sta proprio spassando, quando con un filo di voce dice a me e W.
“Y, mettiti a pecora. W, scopala forte”
E mentre la mia lingua è bagnata di K, il mio sesso viene invaso da W. Senza bussare. Un colpo secco che mi fa sobbalzare. Ma di solo piacere.
Sono molto orgogliosa di come riesco a gestire tutto.
W mi afferra i fianchi e mi sbatte con una certa veemenza, ma ciò non mi distrae da quello che faccio alla vagina della sua ragazza.
E siamo anche ben coordinate, K ed io.
Perché veniamo insieme.
E lei quasi mi lava. E’ stupendo dire “sto godendo” mentre ho la faccia tra le sue cosce.
Lei singhiozza mentre sento la sua fica contrarsi tra le mie dita.
W esce fuori da me.
Lui ancora niente.
Sia io che K chi mettiamo un minuto buono dal riprenderci, mentre W ci osserva e ci sorride.
“Ora tocca a me”
“Cosa devo fare?” gli chiedo.
“Prendimelo in mano e masturbami e..” si ferma un attimo “fammi sborrare sulle tette di K”.
Ci alziamo tutti e tre dal letto.
W sta in piedi, e così io per impugnarlo.
K è in ginocchio di fronte a noi.
La cosa dura un po’ perché W è venuto poco meno di un’ora prima, ma alla fine riesco a fargli schizzare almeno tre fiotti abbondanti sul seno della sua ragazza.
“E’ vero, è molto bello quando lo fa qualcuno che ti vuole bene” sussurra K mentre ammira la collana di perle organica sul suo petto.
“Y, leccalo tutto”.
Mi abbasso al suo livello e mi fiondo su quella crema che le adorna la pelle.
Voglio essere meticolosa, quindi mi concentro subito su un grumo sul suo capezzolo destro.
Tre lappate e sono quasi alla fine dell’opera, quando K mi dice “basta così, vieni qui” e attira il mio volto verso il suo.
“Baciami”
La bacio con ancora il seme del suo uomo sulla lingua.
“Sei la mia migliore amica”
“Anche tu”
E scoppiamo a piangere.
Rimaniamo K ed io, da sole in camera di W.
“L’ho sentito, sai”, mi dice.
“Lo sperma di W nel culo, vero?”
“Sì”
Sorride, sembra una bambina.
“Siete stati bene?” le chiedo.
“Molto. E tu?”
“Anche io, tantissimo”
W rientra in stanza nudo.
“Io sono pronto a ricominciare” dichiara.
“Pure io” gli fa eco K.
I due si guardano, e poi guardano me.
“Levati quel vestitino” comanda W.
Ubbidisco. Resto in reggiseno.
“Tirati fuori le tette, ma tieni il reggiseno” è il turno di K.
Sono piccole le mie tette, e il reggiseno si presta, quindi lo abbasso tanto da mostrare i miei capezzoli duri e dritti come due chiodi.
“Ora rimettiti a sedere. Verrai interrogata”.
Interrogata? Sono un po’ delusa ma li assecondo.
K si gira, e rimette a quattro zampe.
Allarga i glutei con le mani.
“Ti piace il buco del mio culo?”
“Sì” rispondo sinceramente.
“E’ pieno di sperma. Se spingo un po’ secondo me esce” aggiunge.
“Sai cosa, Y? Ti chiederei di leccarmelo. Di pulirmi tu con la lingua. Ma non lo faccio perché mi diresti di no, e il gioco finirebbe. O sbaglio?”
“Non sbagli”
Si volta di nuovo verso di me, e si mette in piedi sul letto.
Divarica leggermente le gambe.
“Hai mai leccato una fica?” interviene W.
“No, non l’ho mai fatto”
“Però l’odore del mio tanga ti è piaciuto, vero?” è il turno di K.
“Abbastanza”
“Vorresti provare?”
“Chiedimi di farlo e vedi come ti rispondo”
Silenzio.
Sanno che il mio primo no metterebbe fine allo spettacolo.
Ma non sanno che ho voglia di farlo.
W prende la parola.
“Y, sappiamo che ti piace farti venire sul seno. Raccontaci perché. Cosa provi”
Deglutisco ma non sono imbarazzata.
“Mi piace essere sporcata. Mi piace essere bagnata di sperma perché lo sento come un marchio, un marchio che acconsento che mi venga impresso. E adoro la sensazione del calore e del vischioso. Ho la pelle molto sensibile”
Mentre mi racconto noto che K si è portato un dito dietro.
“Guarda qui, è uscito” e me lo porge bagnato di seme.
“Già”
Sono tentata dal mettermelo in bocca. Come vorrei che mi ordinasse di farlo.
“Sei eccitata?” ridacchia K.
“Da morire”
“Allora ora posso chiedertelo”
“Cosa?”
“Vieni a letto e leccami la fica”
La stronza sa che ora sono troppo su di giri per tirarmi indietro. Per un attimo sono tentata. Ma passa subito.
K si sdraia e allarga le gambe.
“Vieni qui e leccami la vagina”. Il tono stavolta è imperioso.
Il mio cuore va a mille, tremando mi avvicino al letto e al sesso bellissimo, bagnato e glabro di K. Sento forte anche l’odore dello sperma di W dal culo della mia amica.
Quello che faccio dopo è quello che mi è stato fatto da X centinaia di volte. Lo riproduco esattamente. Mi dedico prima alle grandi labbra, quindi passo la lingua lentamente lungo la fessura.
La clitoride la voglio lasciare per dopo.
Quello che mi inebria sul serio è l’afrore misto di secrezioni vaginali e sperma.
“Sei brava” geme K.
“Infilami dentro due dita e scopami. E nel mentre leccami il clito”
“Si dice LA clito” la canzona W.
Mi viene quasi da ridere quando eseguo gli ordini.
Non sono gentile con K. Le ficco dentro due dita e la scopo veloce, mentre la mia lingua danza sul o sulla clitoride, neanche io so se sia maschile o femminile.
K se la sta proprio spassando, quando con un filo di voce dice a me e W.
“Y, mettiti a pecora. W, scopala forte”
E mentre la mia lingua è bagnata di K, il mio sesso viene invaso da W. Senza bussare. Un colpo secco che mi fa sobbalzare. Ma di solo piacere.
Sono molto orgogliosa di come riesco a gestire tutto.
W mi afferra i fianchi e mi sbatte con una certa veemenza, ma ciò non mi distrae da quello che faccio alla vagina della sua ragazza.
E siamo anche ben coordinate, K ed io.
Perché veniamo insieme.
E lei quasi mi lava. E’ stupendo dire “sto godendo” mentre ho la faccia tra le sue cosce.
Lei singhiozza mentre sento la sua fica contrarsi tra le mie dita.
W esce fuori da me.
Lui ancora niente.
Sia io che K chi mettiamo un minuto buono dal riprenderci, mentre W ci osserva e ci sorride.
“Ora tocca a me”
“Cosa devo fare?” gli chiedo.
“Prendimelo in mano e masturbami e..” si ferma un attimo “fammi sborrare sulle tette di K”.
Ci alziamo tutti e tre dal letto.
W sta in piedi, e così io per impugnarlo.
K è in ginocchio di fronte a noi.
La cosa dura un po’ perché W è venuto poco meno di un’ora prima, ma alla fine riesco a fargli schizzare almeno tre fiotti abbondanti sul seno della sua ragazza.
“E’ vero, è molto bello quando lo fa qualcuno che ti vuole bene” sussurra K mentre ammira la collana di perle organica sul suo petto.
“Y, leccalo tutto”.
Mi abbasso al suo livello e mi fiondo su quella crema che le adorna la pelle.
Voglio essere meticolosa, quindi mi concentro subito su un grumo sul suo capezzolo destro.
Tre lappate e sono quasi alla fine dell’opera, quando K mi dice “basta così, vieni qui” e attira il mio volto verso il suo.
“Baciami”
La bacio con ancora il seme del suo uomo sulla lingua.
“Sei la mia migliore amica”
“Anche tu”
E scoppiamo a piangere.
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