K e W parte 2
di
Y
genere
sentimentali
Le regole che ho proposto a K e W sono queste.
Io non interverrò in nessuna maniera, e darò loro indicazioni precise di cosa fare.
Se ordinassi di compiere azioni a loro sgradite, interromperemo tutto e basta.
Dopodiché loro due potranno farmi quello che vogliono.
Anche in quel caso, posso tirarmi indietro e alt gioco per sempre.
Ero sicura che avrebbero accettato.
X, in ogni caso, non avrebbe dovuto sapere niente. A meno che non decidessi di dirglielo io in un secondo momento.
Ci vediamo a casa di W una domenica mattina. I suoi coinquilini non ci sono.
Mi accoglie K, in reggiseno e perizoma sportivi neri, e mi accompagna nella stanza di W.
W è sdraiato a letto, già nudo ed eccitato.
Mi viene istintivo ricordare a quando mi ha schizzato sul seno, ma ancor di più all’orgasmo anale che ho provato tra quelle quattro mura.
E mi bagno.
“Bene” sussurro, e mi accomodo su una poltroncina all’angolo della stanza. Indosso il vestitino che X mi ha regalato per il nostro primo anniversario.
Con un unico gesto sfilo il tanga e lo lancio a K.
“Annusalo bene”.
K è titubante, ma lo fa lo stesso.
“Hai un buon odore”
“Sfilati il tuo e dammelo”
Ubbidisce e me lo lancia.
E’ la prima volta che annuso un odore di donna che non è il mio. Quella volta con Z non ne ebbi occasione.
Mi inquieta che mi piaccia.
“K, ora vai a letto e mettiti a 4 zampe”
Questo le viene più semplice da eseguire.
“Hai fatto come ti ho consigliato?” le chiedo.
“Sì, mi sono lavata bene e a fondo. Anche il clist…”
“Zitta”
Ora tocca a W.
“W, allarga bene il culo di K. Spalancalo con le mani”
W capisce subito quello che sarebbe stato il passo successivo.
“Leccale l’ano fino a quando non ti dico di smettere”
K fa una faccia sorpresa, W no.
Ma la sorpresa lascia spazio al piacere, dai gemiti che emette.
“E’ la prima volta?”
“S-s-sì”
“Ti piace?”
“Ta-a-a-nto”
“Quando lo prendi dietro come fate di solito?”
“Usiamo del lubrificante” risponde W.
“Ho chiesto a K”.
“Scusa” dicono all’unisono.
Per cinque minuti o poco più, W lecca il buco del culo di K.
E K non smette un attimo di gemere.
Io sono un lago, la mia fica gronda.
Porto entrambe le mani giù, e allargo le grandi labbra.
“Guardami K”
Credo che sia sufficiente, passiamo alla fase seguente.
“W, basta. Ora inculala”
K sobbalza, ma non dice niente.
“Fino in fondo” aggiungo.
Ed è così che il cazzo di W sparisce dentro l’ano di K.
Se le ha fatto male, non lo ha lasciato intendere.
E’ stato delicato e attento, devo ammetterlo, ma alla fine glielo ha infilato fino alla radice, così come gli ho comandato.
“Ora scopala. K, se vuoi tu puoi toccarti la fica”
E’ un inculata lunga e intensa.
E romantica.
“Ti amo K”
“Ti amo W”
Io faccio di tutto per non masturbarmi, ma sono un vero un lago.
“W, devi venirle dentro. Riempila di sborra”
“S-sì”
“Ma prima aspetta che goda anche lei”.
K aumenta la velocità della sua mano sul clitoride.
“K, infila due dita nella fica” le comando.
Non se lo fa ripetere.
“Ah, d-dio. Sto venendoooo” urla squassata dal piacere.
“Anche i-io” farfuglia W mentre le scarica il suo sperma nell’intestino.
Aspetto che entrambi si riprendano dall’orgasmo.
Li ammiro commossa. Sono stupendi.
K mi guarda, ancora stravolta.
“Ora sei nostra”, dice con un filo di voce.
Io non interverrò in nessuna maniera, e darò loro indicazioni precise di cosa fare.
Se ordinassi di compiere azioni a loro sgradite, interromperemo tutto e basta.
Dopodiché loro due potranno farmi quello che vogliono.
Anche in quel caso, posso tirarmi indietro e alt gioco per sempre.
Ero sicura che avrebbero accettato.
X, in ogni caso, non avrebbe dovuto sapere niente. A meno che non decidessi di dirglielo io in un secondo momento.
Ci vediamo a casa di W una domenica mattina. I suoi coinquilini non ci sono.
Mi accoglie K, in reggiseno e perizoma sportivi neri, e mi accompagna nella stanza di W.
W è sdraiato a letto, già nudo ed eccitato.
Mi viene istintivo ricordare a quando mi ha schizzato sul seno, ma ancor di più all’orgasmo anale che ho provato tra quelle quattro mura.
E mi bagno.
“Bene” sussurro, e mi accomodo su una poltroncina all’angolo della stanza. Indosso il vestitino che X mi ha regalato per il nostro primo anniversario.
Con un unico gesto sfilo il tanga e lo lancio a K.
“Annusalo bene”.
K è titubante, ma lo fa lo stesso.
“Hai un buon odore”
“Sfilati il tuo e dammelo”
Ubbidisce e me lo lancia.
E’ la prima volta che annuso un odore di donna che non è il mio. Quella volta con Z non ne ebbi occasione.
Mi inquieta che mi piaccia.
“K, ora vai a letto e mettiti a 4 zampe”
Questo le viene più semplice da eseguire.
“Hai fatto come ti ho consigliato?” le chiedo.
“Sì, mi sono lavata bene e a fondo. Anche il clist…”
“Zitta”
Ora tocca a W.
“W, allarga bene il culo di K. Spalancalo con le mani”
W capisce subito quello che sarebbe stato il passo successivo.
“Leccale l’ano fino a quando non ti dico di smettere”
K fa una faccia sorpresa, W no.
Ma la sorpresa lascia spazio al piacere, dai gemiti che emette.
“E’ la prima volta?”
“S-s-sì”
“Ti piace?”
“Ta-a-a-nto”
“Quando lo prendi dietro come fate di solito?”
“Usiamo del lubrificante” risponde W.
“Ho chiesto a K”.
“Scusa” dicono all’unisono.
Per cinque minuti o poco più, W lecca il buco del culo di K.
E K non smette un attimo di gemere.
Io sono un lago, la mia fica gronda.
Porto entrambe le mani giù, e allargo le grandi labbra.
“Guardami K”
Credo che sia sufficiente, passiamo alla fase seguente.
“W, basta. Ora inculala”
K sobbalza, ma non dice niente.
“Fino in fondo” aggiungo.
Ed è così che il cazzo di W sparisce dentro l’ano di K.
Se le ha fatto male, non lo ha lasciato intendere.
E’ stato delicato e attento, devo ammetterlo, ma alla fine glielo ha infilato fino alla radice, così come gli ho comandato.
“Ora scopala. K, se vuoi tu puoi toccarti la fica”
E’ un inculata lunga e intensa.
E romantica.
“Ti amo K”
“Ti amo W”
Io faccio di tutto per non masturbarmi, ma sono un vero un lago.
“W, devi venirle dentro. Riempila di sborra”
“S-sì”
“Ma prima aspetta che goda anche lei”.
K aumenta la velocità della sua mano sul clitoride.
“K, infila due dita nella fica” le comando.
Non se lo fa ripetere.
“Ah, d-dio. Sto venendoooo” urla squassata dal piacere.
“Anche i-io” farfuglia W mentre le scarica il suo sperma nell’intestino.
Aspetto che entrambi si riprendano dall’orgasmo.
Li ammiro commossa. Sono stupendi.
K mi guarda, ancora stravolta.
“Ora sei nostra”, dice con un filo di voce.
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