La guerra di Clara pt. 1
di
Y
genere
etero
Clara ha sempre detestato usare i bagni dei locali.
Sono generalmente sporchi, specie quelli molto frequentati, non importa se rigidamente divisi tra uomini e donne.
Ma non può rischiare una pipì improvvisa stasera, proprio mentre diventa evidente che finirà a letto con Davide, il ragazzo con il quale è uscita.
Un sospiro di sollievo mentre tira lo sciacquone del water. Ci voleva alla terza birra media.
Si guarda allo specchio Clara, verifica che il trucco sia in ordine, che l’alito sia fresco (nonostante le sigarette e le birre), che i suoi lunghi capelli lisci neri brillino di luce oscura.
Ha indossato un vestito corto nero, un paio di culotte di pizzo dello stesso colore ma niente reggiseno. Non le importa se le si vedono i capezzoli, anzi è stata una mossa studiata. Studiata come la depilazione impeccabile che ha fatto nel pomeriggio da sola.
Perché Clara è in guerra oggi, in guerra con se stessa.
I suoi 22 anni li vuole portare con leggerezza e spontaneità, sente il bisogno di liberare il suo cuore ed esprimere la sua femminilità, sciogliere le catene che l’hanno tenuta fin da ragazzina legata a quello che credeva sarebbe stato il suo primo e unico amore, Claudio.
Lo ha lasciato 4 mesi fa, quindi in teoria nessun senso di colpa per quello che farà oggi con Davide.
Una relazione cominciata tra i banchi di scuola e protrattasi fino all’università, un rapporto che lei trascinava stancamente, tra la noia della quotidianità e sesso sempre uguale.
Claudio ha sofferto molto quando gli disse che era finita, che non l’amava più, che voleva sentirsi libera di fare altre esperienze, perché alla sua età è quello che è giusto fare: vivere.
“Che stronza che sono stata” le capita di pensare spesso. Caludio è un ragazzo d’oro, affettuoso, intelligente, forse troppo inquadrato. Ma è la sua affidabilità che la spinse a concedersi a lui, il giorno dopo l’esame di maturità. Le è piaciuto fare l’amore con lui, nonostante l’inesperienza di entrambi non ci hanno messo molto a entrare in sintonia, a capire cosa piaceva e come farlo. Certo, non dimenticherà mai il suo volto sconvolto quando lo fece venire per la prima volta in bocca, quell’espressione stupita e quasi giudicante. Clara si sentì offesa, si aspettava gratitudine invece di quel “ma che fai?”.
E il secco “no” che ricevette quando gli espresse la fantasia del sesso anale non è un ricordo piacevole.
Ma il resto era okay, almeno all’inizio. Sapeva farla stare a suo agio e godere.
Il tempo però peggiorò tutto, la routine si insinuò nella coppia e l’amore divenne per lei una stanca amicizia.
Davide invece è di un’altra pasta, almeno all’apparenza.
Davide la corteggia da un mese in maniera abbastanza esplicita. Messaggi, regali, complimenti, domande spesso inopportune ma che l’accendono.
La beccò in facoltà, durante una pausa tra le lezioni, a buttare giù la pillola anticoncezionale che prende per regolarizzare il ciclo doloroso e ballerino che la tormenta fin da piccola.
“Brava. Quindi niente preservativo con te” le disse ridacchiando.
“Sei un cretino” rispose Clara, ma dentro di sé era eccitata.
Come ora.
Un ultimo sguardo alla sua immagine riflessa allo specchio e torna in sala.
Davide la segue con gli occhi mentre attraversa il locale e lo raggiunge al tavolino.
“Tutto bene?”
“Tutto bene, direi”
C’è un momento di imbarazzato silenzio tra i due.
“Senti Davide, è inutile che ci giriamo intorno. Andiamo a casa mia o a casa tua? Le mie coinquiline sono fuori tutto il fine settimana. Da me sarebbe meglio, mi sentirei più a mio agio, ma scegli tu”.
Davide sorride sornione, anche lui sapeva come sarebbe andata anche se non si aspettava di sentirla così diretta.
“Va bene casa tua, Ma…”
“Ma cosa?”
“Torna in bagno e levati le mutande. Poi andiamo”.
Sono generalmente sporchi, specie quelli molto frequentati, non importa se rigidamente divisi tra uomini e donne.
Ma non può rischiare una pipì improvvisa stasera, proprio mentre diventa evidente che finirà a letto con Davide, il ragazzo con il quale è uscita.
Un sospiro di sollievo mentre tira lo sciacquone del water. Ci voleva alla terza birra media.
Si guarda allo specchio Clara, verifica che il trucco sia in ordine, che l’alito sia fresco (nonostante le sigarette e le birre), che i suoi lunghi capelli lisci neri brillino di luce oscura.
Ha indossato un vestito corto nero, un paio di culotte di pizzo dello stesso colore ma niente reggiseno. Non le importa se le si vedono i capezzoli, anzi è stata una mossa studiata. Studiata come la depilazione impeccabile che ha fatto nel pomeriggio da sola.
Perché Clara è in guerra oggi, in guerra con se stessa.
I suoi 22 anni li vuole portare con leggerezza e spontaneità, sente il bisogno di liberare il suo cuore ed esprimere la sua femminilità, sciogliere le catene che l’hanno tenuta fin da ragazzina legata a quello che credeva sarebbe stato il suo primo e unico amore, Claudio.
Lo ha lasciato 4 mesi fa, quindi in teoria nessun senso di colpa per quello che farà oggi con Davide.
Una relazione cominciata tra i banchi di scuola e protrattasi fino all’università, un rapporto che lei trascinava stancamente, tra la noia della quotidianità e sesso sempre uguale.
Claudio ha sofferto molto quando gli disse che era finita, che non l’amava più, che voleva sentirsi libera di fare altre esperienze, perché alla sua età è quello che è giusto fare: vivere.
“Che stronza che sono stata” le capita di pensare spesso. Caludio è un ragazzo d’oro, affettuoso, intelligente, forse troppo inquadrato. Ma è la sua affidabilità che la spinse a concedersi a lui, il giorno dopo l’esame di maturità. Le è piaciuto fare l’amore con lui, nonostante l’inesperienza di entrambi non ci hanno messo molto a entrare in sintonia, a capire cosa piaceva e come farlo. Certo, non dimenticherà mai il suo volto sconvolto quando lo fece venire per la prima volta in bocca, quell’espressione stupita e quasi giudicante. Clara si sentì offesa, si aspettava gratitudine invece di quel “ma che fai?”.
E il secco “no” che ricevette quando gli espresse la fantasia del sesso anale non è un ricordo piacevole.
Ma il resto era okay, almeno all’inizio. Sapeva farla stare a suo agio e godere.
Il tempo però peggiorò tutto, la routine si insinuò nella coppia e l’amore divenne per lei una stanca amicizia.
Davide invece è di un’altra pasta, almeno all’apparenza.
Davide la corteggia da un mese in maniera abbastanza esplicita. Messaggi, regali, complimenti, domande spesso inopportune ma che l’accendono.
La beccò in facoltà, durante una pausa tra le lezioni, a buttare giù la pillola anticoncezionale che prende per regolarizzare il ciclo doloroso e ballerino che la tormenta fin da piccola.
“Brava. Quindi niente preservativo con te” le disse ridacchiando.
“Sei un cretino” rispose Clara, ma dentro di sé era eccitata.
Come ora.
Un ultimo sguardo alla sua immagine riflessa allo specchio e torna in sala.
Davide la segue con gli occhi mentre attraversa il locale e lo raggiunge al tavolino.
“Tutto bene?”
“Tutto bene, direi”
C’è un momento di imbarazzato silenzio tra i due.
“Senti Davide, è inutile che ci giriamo intorno. Andiamo a casa mia o a casa tua? Le mie coinquiline sono fuori tutto il fine settimana. Da me sarebbe meglio, mi sentirei più a mio agio, ma scegli tu”.
Davide sorride sornione, anche lui sapeva come sarebbe andata anche se non si aspettava di sentirla così diretta.
“Va bene casa tua, Ma…”
“Ma cosa?”
“Torna in bagno e levati le mutande. Poi andiamo”.
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