Il clistere
di
Em
genere
feticismo
Clarissa era una ragazza di 18 anni, molto carina, capelli ricci castani e occhi azzurri, era appassionata di manga e anime giapponesi, le piaceva guardarli, leggerli e imitarli. Era di carattere spensierato e non aveva mai dato preoccupazioni in casa. Sua mamma era una bella signora sulla 40ina, capelli castani corti, alta, magra. Quel giorno indossava una gonna nera lunga e ampia, gambaletti beige e ballerine nere. Da qualche giorno Clarissa non riusciva ad andare in bagno e si sentiva costipata; sua madre se ne accorse e le chiese: "Clarissa... ma da quanto tempo non vai in bagno?" E lei le rispose: "Saranno 4 o 5 giorni..." "Quattro o cinque giorni?? Ma ti senti male così! Dobbiamo subito provvedere allora, vai in camera mia e aspettami!"
Clarissa, che quel giorno vestiva in stile studentessa giapponese, con una gonna blu scura a pieghe fino al ginocchio, camicetta bianca, gambaletti bianchi e ballerine nere, le rispose: "Ma no mamma, non c'è bisogno!" La mamma le risponde: "Ma che scherzi? Chissà che robaccia hai lì dentro!" Clarissa andò in camera e aspettò.
Sua madre arrivò con una bottiglietta, un rotolo di carta igienica e un siringone da 50cc, aspirò il liquido denso e giallastro del clistere finché la siringa non fu piena, si sedette e disse a sua figlia: "Su vieni, dai girati, mettiti sulle mie gambe". Clarissa andò a mettersi a pancia in giù sulle sue gambe. Rimase qualche secondo così e intanto la mamma si grattò le calze.
Sua mamma le alzò la gonna, si abbassò con la testa, le annusò un attimo il sedere, le abbassò le mutandine, le divaricò i glutei con le due dita e infilò il beccuccio della siringa nell'ano e iniziò a mandare giù il liquido lentamente.
Clarissa sentì il beccuccio entrare e le fece un po' solletico e poi sentì lo scorrere del liquido che prima le bagnò l'ano e poi lo sentì scorrere nell'intestino. Per il fastidio si mosse un po' e sua madre le disse: "Ferma, non sculettare come una cavalla!"
Sua mamma estrasse la siringa e le pulì il sedere, dicendo: "Aspetta, non alzarti, altrimenti il liquido cade giù, dobbiamo aspettare che vada dentro nell'intestino." Mentre Clarissa era sulle gambe di mamma, iniziò ad emettere leggeri gas dall'ano, segno che il clistere iniziava a fare effetto. Sentì uno sgradevole odore di feci diffondersi nella stanza, erano le feci rimaste bloccate nell'intestino, si vergognò e le venne da ridere, agitando le gambe.
Quando sua madre lo ritenne opportuno, si alzò e dovette correre in bagno, lì le arrivò lo stimolo e rumorosamente si svuotò.
Clarissa, che quel giorno vestiva in stile studentessa giapponese, con una gonna blu scura a pieghe fino al ginocchio, camicetta bianca, gambaletti bianchi e ballerine nere, le rispose: "Ma no mamma, non c'è bisogno!" La mamma le risponde: "Ma che scherzi? Chissà che robaccia hai lì dentro!" Clarissa andò in camera e aspettò.
Sua madre arrivò con una bottiglietta, un rotolo di carta igienica e un siringone da 50cc, aspirò il liquido denso e giallastro del clistere finché la siringa non fu piena, si sedette e disse a sua figlia: "Su vieni, dai girati, mettiti sulle mie gambe". Clarissa andò a mettersi a pancia in giù sulle sue gambe. Rimase qualche secondo così e intanto la mamma si grattò le calze.
Sua mamma le alzò la gonna, si abbassò con la testa, le annusò un attimo il sedere, le abbassò le mutandine, le divaricò i glutei con le due dita e infilò il beccuccio della siringa nell'ano e iniziò a mandare giù il liquido lentamente.
Clarissa sentì il beccuccio entrare e le fece un po' solletico e poi sentì lo scorrere del liquido che prima le bagnò l'ano e poi lo sentì scorrere nell'intestino. Per il fastidio si mosse un po' e sua madre le disse: "Ferma, non sculettare come una cavalla!"
Sua mamma estrasse la siringa e le pulì il sedere, dicendo: "Aspetta, non alzarti, altrimenti il liquido cade giù, dobbiamo aspettare che vada dentro nell'intestino." Mentre Clarissa era sulle gambe di mamma, iniziò ad emettere leggeri gas dall'ano, segno che il clistere iniziava a fare effetto. Sentì uno sgradevole odore di feci diffondersi nella stanza, erano le feci rimaste bloccate nell'intestino, si vergognò e le venne da ridere, agitando le gambe.
Quando sua madre lo ritenne opportuno, si alzò e dovette correre in bagno, lì le arrivò lo stimolo e rumorosamente si svuotò.
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