La prima volta di Pia
di
Em
genere
prime esperienze
Emanuele e Pia si erano da qualche tempo fidanzati, erano molto simili come carattere, personalità, idee. Entrambi avevano trentacinque anni; Pia non era molto alta, era leggermente robusta, carnagione chiara, occhi azzurri, capelli castani chiari lunghi e lisci, che portava raccolti ai lati, viso tondo e carino con poco mento. Quel giorno Pia indossava un maglioncino blu scuro con il colletto di pizzo della camicetta celeste fuori, una gonna nera a pieghe lunga fino a metà polpaccio, una sottogonna bianca col bordo in pizzo, mutandine bianche e ampie, un salvaslip, dei gambaletti bianchi e ballerine nere, sembrava una postulante. Emanuele arrivò e i due iniziarono ad abbracciarsi e a baciarsi intensamente, Pia gli parlottava nell'orecchio tra un bacio e l'altro.
Emanuele sdraiò Pia sul letto e le infilò la testa dentro la gonna e sottogonna, in mezzo alle gambe. Lì iniziò con le labbra a solleticarle l'inguine e a leccarle la mutandina. Pia sentiva la sua eccitazione crescere e iniziò a bagnare il salvaslip. Emanuele uscì con la testa, le afferrò le caviglie, le spinse le gambe all'indietro esponendole il sedere e iniziò ad annusarle le mutandine che mandavano un odore piacevole, intanto Pia arrossiva dalla vergogna essendo una ragazza timida e introversa. Poi le tolse le scarpe e iniziò a massaggiarle i piedi coperti dai gambaletti bianchi e a darle piccoli baci sui piedi.
Le annusò i piedi che odoravano intensamente. Emanuele poi leccò le calze di Pia e si mise in bocca i piedini. Intanto Pia bagnava il salvaslip coi suoi umori.
Poi si sdraiò e Pia si distese sopra di lui e si baciarono lungamente. Emanuele si tolse scarpe, polo, jeans e slip; mentre Pia si tolse maglione, camicetta, gonna e sottogonna; rimanendo con un reggiseno bianco la mutandina bianca e i gambaletti. La gonna di Pia fu poggiata sul letto, di lato.
Ritornò sopra Emanuele che era eccitatissimo e spingeva il suo membro sulle mutandine di Pia. Scherzando, Emanuele disse: "Adesso a Pia le facciamo il culo nero..." e Pia imbarazzatissima e timidissima arrossì ed esclamò: "Noo!! E daiiiiiii!!!"
Pia si alzò e disse ad Emanuele: "Ecco, mi tolgo la mutandina" e timidamente si sfilò la mutandina; Emanuele andò verso di lei, la sdraiò, le afferrò le caviglie e le spinse le gambe all'indietro annusandole il sedere, poi le mise la testa tra le gambe e gliela leccò tutta, mentre gliela leccava le diceva: "Pia, sei la più bella, sei bellissima!". Pia molto imbarazzata e vergognosa guardava all'indietro per non vedere quello che succedeva e intanto faceva gemiti di piacere.
Poi Emanuele si sdraiò e Pia in vistoso imbarazzo andò verso di lui coprendosi l'inguine con le mani e gli si mise sopra.
La vergine Pia, spaventata e preoccupata, disse: "Piano, amore, non farmi male, piano piano..."; Emanuele allora le disse: "Sei pronta Pia?" e la penetrò lentamente e un po' per volta per non farle male. Rimasero così intimi a lungo; mentre Pia, a culetto all'insù, reggeva le mani di Emanuele e gli parlottava nell’orecchio. Emanuele sentiva il peso di Pia su di sé, sentiva il caldo attorno al suo membro e mentre erano così le accarezzava il sedere.
Intanto i piedi di Pia, avvolti nei gambaletti bianchi, si strusciavano su quelli di Emanuele.
Emanuele sdraiò Pia sul letto e le infilò la testa dentro la gonna e sottogonna, in mezzo alle gambe. Lì iniziò con le labbra a solleticarle l'inguine e a leccarle la mutandina. Pia sentiva la sua eccitazione crescere e iniziò a bagnare il salvaslip. Emanuele uscì con la testa, le afferrò le caviglie, le spinse le gambe all'indietro esponendole il sedere e iniziò ad annusarle le mutandine che mandavano un odore piacevole, intanto Pia arrossiva dalla vergogna essendo una ragazza timida e introversa. Poi le tolse le scarpe e iniziò a massaggiarle i piedi coperti dai gambaletti bianchi e a darle piccoli baci sui piedi.
Le annusò i piedi che odoravano intensamente. Emanuele poi leccò le calze di Pia e si mise in bocca i piedini. Intanto Pia bagnava il salvaslip coi suoi umori.
Poi si sdraiò e Pia si distese sopra di lui e si baciarono lungamente. Emanuele si tolse scarpe, polo, jeans e slip; mentre Pia si tolse maglione, camicetta, gonna e sottogonna; rimanendo con un reggiseno bianco la mutandina bianca e i gambaletti. La gonna di Pia fu poggiata sul letto, di lato.
Ritornò sopra Emanuele che era eccitatissimo e spingeva il suo membro sulle mutandine di Pia. Scherzando, Emanuele disse: "Adesso a Pia le facciamo il culo nero..." e Pia imbarazzatissima e timidissima arrossì ed esclamò: "Noo!! E daiiiiiii!!!"
Pia si alzò e disse ad Emanuele: "Ecco, mi tolgo la mutandina" e timidamente si sfilò la mutandina; Emanuele andò verso di lei, la sdraiò, le afferrò le caviglie e le spinse le gambe all'indietro annusandole il sedere, poi le mise la testa tra le gambe e gliela leccò tutta, mentre gliela leccava le diceva: "Pia, sei la più bella, sei bellissima!". Pia molto imbarazzata e vergognosa guardava all'indietro per non vedere quello che succedeva e intanto faceva gemiti di piacere.
Poi Emanuele si sdraiò e Pia in vistoso imbarazzo andò verso di lui coprendosi l'inguine con le mani e gli si mise sopra.
La vergine Pia, spaventata e preoccupata, disse: "Piano, amore, non farmi male, piano piano..."; Emanuele allora le disse: "Sei pronta Pia?" e la penetrò lentamente e un po' per volta per non farle male. Rimasero così intimi a lungo; mentre Pia, a culetto all'insù, reggeva le mani di Emanuele e gli parlottava nell’orecchio. Emanuele sentiva il peso di Pia su di sé, sentiva il caldo attorno al suo membro e mentre erano così le accarezzava il sedere.
Intanto i piedi di Pia, avvolti nei gambaletti bianchi, si strusciavano su quelli di Emanuele.
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