La sculacciata terapeutica

di
genere
feticismo

Claudia ed Emanuele erano amici di vecchia data, si conoscevano da quando erano bambini, adesso avevano superato i 40 anni ed erano rimasti legati.
Claudia era una ragazza carina, non appariscente, ma molto carina, magra, statura media, lunghi capelli neri e lisci. Di carattere simpatica ma non era molto sveglia, la classica ragazza sempliciotta e ingenuotta.
Un giorno, incontrando Emanuele, gli disse che aveva letto su internet della cosiddetta sculacciata terapeutica, ossia una sculacciata consenziente tra adulti con lo scopo di svegliare la personalità. Per lei, che era una ragazza venuta fuori dall’uovo, era una un’assoluta novità; ma come fare per ottenerla? Come farsi sculacciare? E da chi?
Emanuele le disse: “Se vuoi, posso fartelo io, non ho problemi”. Davvero? Disse Claudia, ed Emanuele le rispose: “Ci conosciamo da più di 30 anni, non mi scandalizzo, da quel che ho capito è come un gioco”, e allora si misero d’accordo, scelsero il giorno e l’orario. Il giorno arrivò, Emanuele andò da Claudia, parlarono un po’, risero, scherzarono e a quel punto arrivarono al dunque.
Emanuele si sedette su una sedia, Claudia gli si avvicinò dal lato destro un po’ imbarazzata, Emanuele le sbottonò i jeans e glieli abbassò, sotto i jeans indossava un collant nero. Se la distese sulle gambe e per qualche secondo le accarezzò delicatamente il sedere coperto dalla mutandina bianca e dai collant neri. Le abbassò i collant, dopo qualche secondo le mutandine e le disse: “Hai un bel sederino!”, e Claudia rise. Le massaggiò un attimo il sedere e iniziò a sculacciarla.
All’inizio Claudia stava ferma, impassibile; a mano a mano che il sedere si arrossava, diceva: “Ancora, ancora, ancora!”; ed Emanuele continuava a sculacciarla.
Dopo qualche minuto, il sedere di Claudia era tutto rosso, la mano di Emanuele pure e si fermarono. Claudia si alzò, si rivestì, ringraziò Emanuele, gli diede un bacio sulla guancia e gli disse: "Sei bravo a sculacciare, mi è piaciuto molto, ogni tanto rifacciamolo".
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scritto il
2024-01-26
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