Fetish medico

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genere
feticismo

Emanuele aveva 18 anni e viveva con sua madre di 45 anni di statura media, leggermente robusta, capelli biondi e ricci; era separata e in casa si faceva aiutare da una governante. Un pomeriggio la mamma disse ad Emanuele che in serata avrebbero dovuto fargli un clistere e una puntura e che gliel'avrebbe fatti la governante. La governante si chiamava Stefania, aveva 30 anni, era di statura media, sempre con una gonna nera lunga, capelli neri lunghi lisci e con la frangetta, viso tondo e carino. La mamma gli disse: "Per evitare che il clistere schizzi fuori, ti metto momentaneamente un pannolone; anzi andiamo in camera che te lo metto subito, così stai subito pronto". Andarono in camera, Emanuele si abbassò calzoni, slip e si sdraiò sul letto. Sua mamma tirò fuori un pannolone, gli si avvicinò, gli osservò il pene, gli abbassò leggermente la pelle; poi prese le caviglie di Emanuele, gli mandò le gambe indietro sollevandogli il sedere e gli mise il pannolone. A Emanuele non dispiaceva quella posizione, gli ricordava la sua infanzia. Dopo qualche ora fu il momento, la governante disse: "Dobbiamo fare la puntura a Lele. Ah ma gli devi fare anche un clistere? Ma glielo faccio io! Ci siamo e via". La governante e la mamma andarono in cucina, si sedettero al tavolo a faccia a faccia e parlottarono un po' a voce bassa, come per non farsi sentire. La mamma bisbigliava a Stefania: "Per fargli la puntura me lo metto sulle gambe e tu gliela fai. Quante gliene abbiamo fatte quando era piccolo!". Poi la mamma chiamò Emanuele: "Lele vieni!" ed Emanuele andò. La puntura che Stefania doveva fargli andava fatta in relazione col peso corporeo, Emanuele non era più un bambino e quindi la puntura doveva essere grande; Stefania allora gli disse: "Emanuele, mi dispiace, ma ti devo fare una puntura da 15 cc perché va in rapporto alla corporatura, mi dispiace molto...".
Emanuele si preoccupò un po'; la mamma gli abbassò calzoni, mutandina e se lo distese sulle gambe. Per giocare dava qualche colpetto sul pannolone come se stesse suonando un tamburo, intanto Stefania prese un siringone e preparò il clistere, diluendolo con dell'acqua calda del rubinetto. Intanto la mamma aprì il pannolone, scoprendo il sedere del figlio e vedendolo fece un sorriso malizioso. Poi si abbassò sul lato destro e annusò l'interno del pannolone. Emanuele sentì il solletico dei capelli sul sedere. Intanto Stefania era andata dietro Emanuele, gli divaricò i glutei con le due dita della mano sinistra, infilò il beccuccio della siringa ed Emanuele sentì il solletico del beccuccio che entrava e si mosse leggermente. Lentamente Stefania mandò il liquido. Emanuele sentì il liquido caldo che entrava e trovò piacevole la cosa; quando la siringa fu svuotata si sentì uno "sguish!". A quel punto Emanuele rimase disteso sulle gambe della mamma; la governante Stefania tornò sulla mensola a preparare la siringa e disse: "Uh! Non abbiamo le siringhe da 15! Te ne devo fare tre di quelle normali, mannaggia! Non solo il clistere, adesso anche tre punture, povero Lele!", Emanuele nel sentire la governante dire questo si sentì frustrato e sfigato. La mamma le disse: "Sai che quando Emanuele era piccolo gli abbiamo dovuto fare 10 punture di penicillina?" E la governante meravigliata: "Dieci punture di penicillina? Immagino il dolore!". La mamma per scherzare fece un fischio e disse: "Lele, prepara il culetto!". La governante, come ebbe, finito tornò dietro Emanuele, parlottò un attimo con la mamma, la quale toccando leggermente col dito il sedere del figlio, quasi a sfiorarlo, disse: "Ecco, fagliela qui". Stefania la governante allora strofinò con l'ovatta su quel punto, la mamma le disse: "Vai, Stefania, vai!", e lei gli fece la puntura. Emanuele sentì un pizzico e un leggero bruciore, ormai gli anni in cui piangeva per una puntura erano passati da tempo. Stefania estrasse l'ago e gli massaggiò un po' la parte. Gli fece con le stesse modalità anche la seconda e la terza puntura. Emanuele rimase così disteso sulle gambe di sua mamma e sua mamma parlottò a bassa voce con Stefania per un po'. La mamma gli chiuse il pannolone e gli disse: "Tienilo finché non ti scappa di andare in bagno".
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2024-05-05
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