Sulle gambe di mamma
di
Em
genere
feticismo
È passato qualche tempo da quando Emanuele fu sculacciato dalla mamma (https://www.eroticiracconti.it/racconto/71248-la-sculacciata-di-emanuele), intanto Emanuele ha imparato la lezione e ha lasciato stare quelle ragazze sexy e alla moda, che vanno in minigonna, jeans a vita bassa e ha iniziato a frequentare ragazze pie, dimesse, con la gonna lunga, con le mutandine bianche e ampie, petto coperto, ballerine e gambaletti. La sua mamma era soddisfatta di questo e una sera erano insieme in cucina; sua mamma gli ricordò la sculacciata che gli diede qualche tempo prima ed Emanuele si sentì un po’ a disagio ma anche eccitato al ricordo.
Allora la mamma, mentre camminava per la cucina, gli disse: “Mi fai vedere un attimo il culetto? Tranquillo, non ti sculaccio, voglio solo guardartelo”.
Quella sera, la signora Pia era vestita circa come nel giorno della sculacciata: capelli tirati su, maglione blu scuro, gonna nera a pieghe, mutandina bianca col salvaslip, gambaletti color carne e ballerine nere. Pia prese una sedia, la mise vicino al tavolo, si sedette e gli disse: "Vieni, mettiti sulle mie gambe, così te lo vedo meglio". Detto questo si tirò su la gonna, scoprendo le gambe, e disse: "Aspetta, che altrimenti mi acciacchi la gonna".
Emanuele si avvicinò e vide le gambe scoperte di sua mamma, s’intravedeva la parte davanti della mutandina bianca con l'imbottitura dell'assorbente. La mamma gli abbassò calzoni e mutandina ed Emanuele le si distese sulle gambe. Appena disteso sentì la sua pancia, ma anche il suo pisellino che toccavano le gambe nude di sua mamma e la cosa lo eccitò.
Mamma Pia, per scherzare gli diede dei piccoli schiaffetti leggeri sul sedere e glielo accarezzò delicatamente, quasi sfiorandolo; intanto gli parlava dolcemente, quasi sussurrando, e sospirando gli ricordava della sculacciata. Emanuele, tutto eccitato, le chiese se l’altra volta il suo sedere era diventato rosso e Pia, accennando un sorriso, gli rispose: “Sì! Che ti ho fatto!”. Poi, mentre parlavano ancora, lei gli fece un po’ solletico con le dita sul sedere, glielo picchiettò con l’unghia dell’indice e poi gli diede qualche leggero bacio appena sfiorato sul sederino.
Allora la mamma, mentre camminava per la cucina, gli disse: “Mi fai vedere un attimo il culetto? Tranquillo, non ti sculaccio, voglio solo guardartelo”.
Quella sera, la signora Pia era vestita circa come nel giorno della sculacciata: capelli tirati su, maglione blu scuro, gonna nera a pieghe, mutandina bianca col salvaslip, gambaletti color carne e ballerine nere. Pia prese una sedia, la mise vicino al tavolo, si sedette e gli disse: "Vieni, mettiti sulle mie gambe, così te lo vedo meglio". Detto questo si tirò su la gonna, scoprendo le gambe, e disse: "Aspetta, che altrimenti mi acciacchi la gonna".
Emanuele si avvicinò e vide le gambe scoperte di sua mamma, s’intravedeva la parte davanti della mutandina bianca con l'imbottitura dell'assorbente. La mamma gli abbassò calzoni e mutandina ed Emanuele le si distese sulle gambe. Appena disteso sentì la sua pancia, ma anche il suo pisellino che toccavano le gambe nude di sua mamma e la cosa lo eccitò.
Mamma Pia, per scherzare gli diede dei piccoli schiaffetti leggeri sul sedere e glielo accarezzò delicatamente, quasi sfiorandolo; intanto gli parlava dolcemente, quasi sussurrando, e sospirando gli ricordava della sculacciata. Emanuele, tutto eccitato, le chiese se l’altra volta il suo sedere era diventato rosso e Pia, accennando un sorriso, gli rispose: “Sì! Che ti ho fatto!”. Poi, mentre parlavano ancora, lei gli fece un po’ solletico con le dita sul sedere, glielo picchiettò con l’unghia dell’indice e poi gli diede qualche leggero bacio appena sfiorato sul sederino.
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commenti dei lettori al racconto erotico