La donna del mistero -8-
di
LanA
genere
dominazione
La mia bocca e le mie labbra erano stanche, ma la voglia di sentire quelle sue labbra morbide sul mio cazzo era talmente tanta, che dimenticai la stanchezza e cominciai a leccarla.
Ad ogni mia leccata, ne corrispondeva una sua.
Ad ogni mio succhio, il mio cazzo finiva nella sua bocca e veniva succhiato e aspirato da lei che lo avvolgeva con la lingua.
Era una sensazione eccitante.
Quella bocca vogliosa mi leccava e stuzzicava la punta, per poi ingoiare tutto il mio membro grosso duro e fremente.
Più io andavo veloce e aumentavo il ritmo, più veloce andava lei.
Nel mentre altre due labbra leccavano i miei testicoli e l’interno cosce.
La rossa era ora tornata in azione, la beatitudine era in me.
Capii che era lei che voleva decidere il momento del mio orgasmo, e io avevo il potere su quello di Gabriella.
Rallentai quindi le mie leccate, e solo quando il suo clitoride fu duro come sasso, ed i suoi gemiti e il suo ansimare si fecero sempre più rapidi, capii che lei era pronta.
Cominciai quindi ad aumentare il mio leccare, e sprofondai la testa sempre più in lei.
Presi in bocca il suo clitoridei e cominciai a succhiare con frenesia.
Lei seguì il mio ritmo, e cominciò ad andare su e giù con il mio cazzo in bocca, in modo sempre più veloce.
Lo stringeva tra le labbra sempre di più, era sublime ormai.
Non potevo più resistere, ero giunto al limite, volevo godere e finalmente sentii il suo orgasmo forte e talmente intenso che mi bagnò il viso.
Quindi anche io esplosi, lasciando che il mio sperma le riempisse la bocca.
Quando tutto fu finito, lei si alzò, prese una bacinella colma di acqua profumata, ed entrambe con spugne morbide lavarono il mio corpo lasciandolo pulito e profumato.
Forse questa era la ricompensa per lo schiavo.
Non le avevo scopate come la volta precedente, ma l'orgasmo che avevo provato era stato certamente uno dei più intensi di tutta la mia vita.
Mi slegarono, mi dissero di rivestirmi e mi accompagnarono alla porta, che, come la volta precedente, si chiuse dietro di me.
Tornai alla macchina, e mi avviai verso casa.
Ero esausto ma rilassato, con la mente piena di pensieri ed emozioni.
Continuavo a riviere ogni momento di quella serata.
Giunto in casa, mi sedetti davanti al p.c.
Avrei voluto raccontare al mondo questa mia fortuna, ed ecco che si attiva la casella che annuncia un nuovo messaggio.
CONTINUA ...
Ad ogni mia leccata, ne corrispondeva una sua.
Ad ogni mio succhio, il mio cazzo finiva nella sua bocca e veniva succhiato e aspirato da lei che lo avvolgeva con la lingua.
Era una sensazione eccitante.
Quella bocca vogliosa mi leccava e stuzzicava la punta, per poi ingoiare tutto il mio membro grosso duro e fremente.
Più io andavo veloce e aumentavo il ritmo, più veloce andava lei.
Nel mentre altre due labbra leccavano i miei testicoli e l’interno cosce.
La rossa era ora tornata in azione, la beatitudine era in me.
Capii che era lei che voleva decidere il momento del mio orgasmo, e io avevo il potere su quello di Gabriella.
Rallentai quindi le mie leccate, e solo quando il suo clitoride fu duro come sasso, ed i suoi gemiti e il suo ansimare si fecero sempre più rapidi, capii che lei era pronta.
Cominciai quindi ad aumentare il mio leccare, e sprofondai la testa sempre più in lei.
Presi in bocca il suo clitoridei e cominciai a succhiare con frenesia.
Lei seguì il mio ritmo, e cominciò ad andare su e giù con il mio cazzo in bocca, in modo sempre più veloce.
Lo stringeva tra le labbra sempre di più, era sublime ormai.
Non potevo più resistere, ero giunto al limite, volevo godere e finalmente sentii il suo orgasmo forte e talmente intenso che mi bagnò il viso.
Quindi anche io esplosi, lasciando che il mio sperma le riempisse la bocca.
Quando tutto fu finito, lei si alzò, prese una bacinella colma di acqua profumata, ed entrambe con spugne morbide lavarono il mio corpo lasciandolo pulito e profumato.
Forse questa era la ricompensa per lo schiavo.
Non le avevo scopate come la volta precedente, ma l'orgasmo che avevo provato era stato certamente uno dei più intensi di tutta la mia vita.
Mi slegarono, mi dissero di rivestirmi e mi accompagnarono alla porta, che, come la volta precedente, si chiuse dietro di me.
Tornai alla macchina, e mi avviai verso casa.
Ero esausto ma rilassato, con la mente piena di pensieri ed emozioni.
Continuavo a riviere ogni momento di quella serata.
Giunto in casa, mi sedetti davanti al p.c.
Avrei voluto raccontare al mondo questa mia fortuna, ed ecco che si attiva la casella che annuncia un nuovo messaggio.
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