Ti tocco con le parole
di
J.P.V.
genere
etero
Ti tocco con le parole.
Non sono di certo uno scrittore, non avrò un lessico curato, e forse sarò anche sgrammaticato, ma quello che mi spinge a mettere i miei pensieri su un foglio, è il sapere di trasmettere qualcosa, di farti fermare per qualche secondo, e perderti nella lettura. Ti ho toccato con le parole, anche solo per un istante, mi sono insinuato nel tuo cervello per poi svanire nel nulla. Sono sicuro che almeno una volta le mie parole ti hanno fatto arrossire, imbarazzare o addirittura vergognare, perché le parole hanno il tocco che noi vogliamo darle, e a volte il nostro inconscio, è piu perverso di quanto ci immaginiamo. Chissà quando una mia frase, è penetrata dentro te, trasformandosi in pura eccitazione, da farti bagnare tutta! Magari in un posto, o in un momento dove non potevi, e più allontanavi il pensiero e più il tuo corpo pulsava di desiderio. Chissà se altre volte sono passato tra i tuoi pensieri mentre eri in preda ad un solitario orgasmo, e quelle dita dentro di te, avresti voluto fossero le mie, a spingere frettolosamente, ingorde di piacere, cercando di farti godere ancora e ancora, perché non conosco persona al mondo che non desideri che quegli istanti fossero eterni! Chissà poi, se avresti voluto vedermi come mi sarei voluto io li con te, preso dall’impeto della libido, e con la mano ancora bagnata dei tuoi umori, toccarmi per te, fino a vedermi schizzare il mio caldo piacere! Chissà invece, le volte che ti sei incazzata, perché il mio non articolare molto i racconti, ti hanno lasciata in quel limbo di eccitazione e frustrazione, o semplicemente non ti hanno dato alcuna reazione fisica. Perché con le parole, prima di tutto voglio toccare il cervello, per poi spostarmi perverso sul resto del corpo, bramoso di passione carnale pura e dura.Il bello, e che mentre scrivo ti posso toccare nel piu osceno dei modi, e tu mentre leggi, ti puoi sentire toccata come meglio credi e desideri. Nel miglior amplesso che si possa avere, forse, o magari.
Non sono di certo uno scrittore, non avrò un lessico curato, e forse sarò anche sgrammaticato, ma quello che mi spinge a mettere i miei pensieri su un foglio, è il sapere di trasmettere qualcosa, di farti fermare per qualche secondo, e perderti nella lettura. Ti ho toccato con le parole, anche solo per un istante, mi sono insinuato nel tuo cervello per poi svanire nel nulla. Sono sicuro che almeno una volta le mie parole ti hanno fatto arrossire, imbarazzare o addirittura vergognare, perché le parole hanno il tocco che noi vogliamo darle, e a volte il nostro inconscio, è piu perverso di quanto ci immaginiamo. Chissà quando una mia frase, è penetrata dentro te, trasformandosi in pura eccitazione, da farti bagnare tutta! Magari in un posto, o in un momento dove non potevi, e più allontanavi il pensiero e più il tuo corpo pulsava di desiderio. Chissà se altre volte sono passato tra i tuoi pensieri mentre eri in preda ad un solitario orgasmo, e quelle dita dentro di te, avresti voluto fossero le mie, a spingere frettolosamente, ingorde di piacere, cercando di farti godere ancora e ancora, perché non conosco persona al mondo che non desideri che quegli istanti fossero eterni! Chissà poi, se avresti voluto vedermi come mi sarei voluto io li con te, preso dall’impeto della libido, e con la mano ancora bagnata dei tuoi umori, toccarmi per te, fino a vedermi schizzare il mio caldo piacere! Chissà invece, le volte che ti sei incazzata, perché il mio non articolare molto i racconti, ti hanno lasciata in quel limbo di eccitazione e frustrazione, o semplicemente non ti hanno dato alcuna reazione fisica. Perché con le parole, prima di tutto voglio toccare il cervello, per poi spostarmi perverso sul resto del corpo, bramoso di passione carnale pura e dura.Il bello, e che mentre scrivo ti posso toccare nel piu osceno dei modi, e tu mentre leggi, ti puoi sentire toccata come meglio credi e desideri. Nel miglior amplesso che si possa avere, forse, o magari.
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