« Tu sei tutti i miei 5 sensi »
di
J.P.V.
genere
etero
Tu sei tutti i miei 5 sensi, che utilizzo spesso, anche tutti insieme, specialmente al lavoro, dove si è portati a provare, assaggiare, degustare, ogni giorno, e infatti, nella solitudine chiassosa di una cucina, che il tuo pensiero mi accende i sensi, neanche fossi il più piccante piatto esotico mai assaggiato. E so perfettamente il tuo sapore, nei baci che non mi hai mai dato, il tuo odore, beh, quello è la cosa piu concreta di te che ho potuto stringere tra le mani, respirati e farti diventare parte di me. Non vorrei sapere neanche il tuo nome, mi basterebbe chiudere gli occhi per sapere che sei tu, lontana, ma cosi vicina come dicembre e gennaio. A volte, mentre cucino, le mie mani si muovono da sole, come se volessero accarezzarti, ogni assaggio, mi riporta in mente la tua immagine, sfocata, irragiungibile, ma perennemente li, a sussurrarmi le cose più dolci, e le cose più oscene, quasi sempre nei momenti meno opportuni! E quindi, sei quel tocco salato di ogni ogni mio piatto, immaginando la mia lingua perversa tra le tue cosce, oppure, la dolcezza equilibrata, ricercata per il mio dessert preferito, quel tuo bacio dolce che vorrei terminasse solo per diventare qualcosa di più piccante. E si, piccante come la tua anima, che arderebbe di passione sempre, che sa sfogare la sua voglia di saziarti di me, che mi sfinisce di piacere, in un amplesso che vorrei fosse infinito, dove nutro il mio ego, convincendomi di saperti domare, ma con l’inconscio, consapevole di essere un burattino tra i tuoi fili di seta. Seta, come la tua pelle liscia che ti scivola addosso, nel più bel vestito che tu possa indossare, le tue nudità imperfette, alla sola vista fanno esplodere i miei sensi, le mie papille gustative, sono in delirio ancor prima che la mia erezione possa spazzare via ogni dubbio sulla voglia che ho di te. E allora concediti a me, nei tuoi mille sapori, dal fruttato delle tue labbra, al pungente mentolo della tua lingua, anestetizzata dalla mentina appena ingoiata. Dall’amaro del tuo collo, in un misto di profumo e fondo tinta, al piu dolciastro ma persistente odore/sapore di vaniglia del tuo bagno schiuma, e mentre i miei baci sono sempre più affamati del tuo corpo, mi inebrio di te, del tuo “spirito” di donna. Tu sei quell’orgasmo di sapori che mi avresti donato da li a poco, mentre io, impegnato con tutti i mie cinque sensi a darti piacere nel migliore dei modi, pur non avendo un orgasmo fisico, mi saziavo di te, appagandomi in tutto! L’udito, con i tuoi gemiti ritmati e costanti, finché non sono diventati urla soffocate di piacere e poi intensi respiri, fino a poter sentire i nostri battiti accelerare pian piano tornare alla normalità.
L’olfatto, mentre in un cocktail di profumi e odori, mi riempiva i polmoni trasformandosi in pura eccitazione, che resterà nella mia memoria olfattiva per sempre legato al tuo ricordo.
La vista, perché con gli occhi non ti ho solo spogliato, ti ho amato e poi scopato, ancor prima di vederti nuda.
Il tatto, perché le mie mani hanno saputo percorrere ogni centímetro del tuo corpo, scovandone i punti più sensibili, lasciando segni sulla tua pelle seguite da carezze dolcissime.
E infine il gusto, si, perché quell’orgasmo mi ha dato mille sapori, appagando le mie voglie più recondite, un ricordo indelebile che mi tornerà in mente ogni volta che deglutendo, ti avrò li davanti. Da buon chef, so che la mia lingua è uno strumento prezioso, capace di creare meraviglie, in tutti i sensi, ma per il momento, la sola meraviglia, è il ricordo di te, sconosciuta compagna, che forse, non incontrerò mai.
L’olfatto, mentre in un cocktail di profumi e odori, mi riempiva i polmoni trasformandosi in pura eccitazione, che resterà nella mia memoria olfattiva per sempre legato al tuo ricordo.
La vista, perché con gli occhi non ti ho solo spogliato, ti ho amato e poi scopato, ancor prima di vederti nuda.
Il tatto, perché le mie mani hanno saputo percorrere ogni centímetro del tuo corpo, scovandone i punti più sensibili, lasciando segni sulla tua pelle seguite da carezze dolcissime.
E infine il gusto, si, perché quell’orgasmo mi ha dato mille sapori, appagando le mie voglie più recondite, un ricordo indelebile che mi tornerà in mente ogni volta che deglutendo, ti avrò li davanti. Da buon chef, so che la mia lingua è uno strumento prezioso, capace di creare meraviglie, in tutti i sensi, ma per il momento, la sola meraviglia, è il ricordo di te, sconosciuta compagna, che forse, non incontrerò mai.
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