Il caffè
di
simonehappysun
genere
masturbazione
Decisi di trascorrere la vigilia di natale come un po’ tutti quanti: al centro commerciale.
A differenza degli altri però, io non avevo intenzione di andare alla ricerca dei regali dell’ultimo minuto, ma semplicemente per gioco.
Quando salì in auto già immaginavo la confusione, la frenesia della gente, avrei potuto andare nudo nella galleria senza che nessuno se ne accorgesse. Al solo pensiero di tanta gente cui strusciarsi, cresceva in me il desiderio e la patta dei jeans rappresentava una fredda e ruvida gabbia al mio pisello già risvegliato.
Decisi di fermarmi al ciglio dello stradale, abbassare i jeans al ginocchio e legare testicoli e pisello con il mio adorato cordino rosso.
Mi rimisi in marcia verso la mia meta.
Ad un certo punto mi resi conto di essere vicino al luogo di lavoro di una amica, così misi la freccia e accostai. Entrai al bar e la trovai li dietro il bancone bella e figa come sempre.
Scambiammo qualche parola, poi lei giró e venne a salutarmi.
Mi avvicinai al suo orecchio:
-mi ecciti come sempre-
Scostandomi da lei mi indica la patta dicendo che ho qualcosa che mi penzola.
-E’ il cordino dico, è rimasto fuori.-
Lei per tutta risposta lo prende e lo mette in tensione, mi vede irrigidirmi e si mette a ridere
-Sei sempre il solito. Cosa posso offrirti?-
-Vorrei leccartela- rispondo io -Ma non credo qui si possa-
Lei sorride
-mi presti una tazzina?-
Lei me la porge e vado in bagno.
Abbasso i jeans e sciolgo il cordino, poi prendo a segarmi freneticamente.
Pronto per venire, avvicino la tazzina alla cappella e ci vengo dentro.
Poi mi ricompongo e ritorno in sala, porgo la tazzina alla mia amica e chiedo un caffè in quella stessa tazza.
Lei continua a sorridermi, di quella risata che dice che sono sempre il solito.
Finisce i caffe e me ne porge uno mentre l’altro l’aveva fatto per se.
-Mi spiace. Quello corretto lo tengo per me!-
Bevo il mio caffe, la saluto e proseguo per la mia missione
A differenza degli altri però, io non avevo intenzione di andare alla ricerca dei regali dell’ultimo minuto, ma semplicemente per gioco.
Quando salì in auto già immaginavo la confusione, la frenesia della gente, avrei potuto andare nudo nella galleria senza che nessuno se ne accorgesse. Al solo pensiero di tanta gente cui strusciarsi, cresceva in me il desiderio e la patta dei jeans rappresentava una fredda e ruvida gabbia al mio pisello già risvegliato.
Decisi di fermarmi al ciglio dello stradale, abbassare i jeans al ginocchio e legare testicoli e pisello con il mio adorato cordino rosso.
Mi rimisi in marcia verso la mia meta.
Ad un certo punto mi resi conto di essere vicino al luogo di lavoro di una amica, così misi la freccia e accostai. Entrai al bar e la trovai li dietro il bancone bella e figa come sempre.
Scambiammo qualche parola, poi lei giró e venne a salutarmi.
Mi avvicinai al suo orecchio:
-mi ecciti come sempre-
Scostandomi da lei mi indica la patta dicendo che ho qualcosa che mi penzola.
-E’ il cordino dico, è rimasto fuori.-
Lei per tutta risposta lo prende e lo mette in tensione, mi vede irrigidirmi e si mette a ridere
-Sei sempre il solito. Cosa posso offrirti?-
-Vorrei leccartela- rispondo io -Ma non credo qui si possa-
Lei sorride
-mi presti una tazzina?-
Lei me la porge e vado in bagno.
Abbasso i jeans e sciolgo il cordino, poi prendo a segarmi freneticamente.
Pronto per venire, avvicino la tazzina alla cappella e ci vengo dentro.
Poi mi ricompongo e ritorno in sala, porgo la tazzina alla mia amica e chiedo un caffè in quella stessa tazza.
Lei continua a sorridermi, di quella risata che dice che sono sempre il solito.
Finisce i caffe e me ne porge uno mentre l’altro l’aveva fatto per se.
-Mi spiace. Quello corretto lo tengo per me!-
Bevo il mio caffe, la saluto e proseguo per la mia missione
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