Oggi skiavo

di
genere
dominazione

E’ vero ho sempre fatto il guardone e, di rimando mi è sempre piaciuto farmi guardare. Le due cose per quanto complementari non sono singole prerogative ma completamenti l’uno dell’altra perversione.
Ricordo i periodi universitari, dove spiavo il condominio di fronte e di rimando mi segavo facendomi guardare. Stessa cosa in spiaggia.
Oggi lo faccio nel condominio dell’ufficio. Quando rimango solo dopo l’orario di lavoro cerco di restare nudo e così lavoro un altro po’. Altre volte lo faccio solo per rilassarmi, aprendo la porta finestra che da sul cortile interno, cercando finestre che mi aprano ad un mondo voyeur e di sana esibizione.
È cosi che da qualche mese è nata una relazione con una signora del condominio.
Nata per caso, ma non per caso è finita a cercarci sui social per potere chattare a distanza. Il messaggio è semplice: ci diamo semplicemente appuntamento alla finestra, lei ordina la sessione esibizionista e io la realizzo. Dal e nel mio corpo sono passate tutte le penne e pennarelli dell’ufficio e il mio seme ha contaminato le varie scrivanie e il cortile interno… elastici pinzette, graffette, mi ha fatto provare di tutto. Ma il messaggio di oggi è diverso: oggi mi ha invitato a casa sua, senza domande, devo obbedire e basta.
Stavolta sono il primo a uscire dall’ufficio mi sbrigo per arrivare all’altro corridoio senza essere intercettato dai colleghi.
La porta è socchiusa, entro, vengo accolto da un signore con la barbetta, so che è il marito, mi invita nel salone che da tempo avevo sbirciato durante le mie esibizioni.
Nel saline trovo alcune persone uomini e donne e lei vestita di nero su una poltrona.
Mi indica di fare silenzio e di spogliarmi. Ho voglia di abbandonarmi quindi non faccio alcun tipo di esitazione, mi spoglio e rimango nudo, mi si indica di inginocchiarmi e cosi eseguo, poi il marito arriva con una fascia, penso per bendarmi, ma la domina fa segno di no, si alza viene verso di me, mi prende il viso e me lo spinge verso il pavimento, poi viene a cavalcioni e si inginocchia sulla mia testa. Rimango col culo nudo per aria, col pisello penzolante mezzo sveglio. Mi vengono legate le mani dietro la schiena, e iniziano a giocare con me.
La prima mano è quella di una donna, mi tasta, mi accarezza la schiena, solca tra i miei glutei per arrivare al pisello. Li scappella, lo sega e se ne va. C’è una turnazione di mani che mi assaggiano, mi tastano, una mano, un dito umido prova a insinuarsi nel mio buco ma la domina li ferma.
Li sento vicini, non li vedo, quasi soffoco tra le cosce della domina. Sento le sue mani sulla mia schiena afferrare i glutei, allargarli, la sento sputare sul mio buchetto e un’altra mano raccogliere quella saliva e indirizzarsi al mio buco per violarlo. Sento il dito dentro, sento qualcuno sedersi vicino a me e segare il mio pisello. Sono stantuffate forti, potenti di quelle che piacciono a me. Il dito ha ammorbidito il mio culo, sento qualcosa di diverso non capisco cosa ma entra in me. Provo a inarcare la schiena ma sono bloccato, subisco quel palo, scoprirò poi essere un cetriolo in un profilattico; la mia padrona tira i glutei, sento strapparli, il cetriolo dentro di me abbandonato.
Mi lasciano per un po’ cosi, sento dei mugloii, riconoscibilissimi pompini attorno a me, sento tirare fuori il cetriolo, rinculo, mi eccito, ma non reagisco sto godendo.
La mano sul mio pisello si è fermata, ora un’altra mi strizza le palle, poi un cordino le blocca, le stringe, le strizza. Il cordino teso blocca le palle alle gambe, non posso muovermi se non strapparmi le palle, poi silenzio, una crema gelida sul mio culo e un altro palo, stavolta umano che entra in me, sento quelle mani maschili stringersi al mio culo, le palle sbattere su di me, il fiotto caldo insinuarsi nelle mie budella.
Sono stremato, penso sia finita, ma quasi in sincronia dei piselli sborrano su di me.
Mi rilasso finalmente quando penso sia finita, mi slegano le palle nello stesso momento in cui sento delle donne a cavalcioni su di me, la loro urina calda schizza sulla mia schiena scendendo come rivoli sulle mie gambe, sulla mia schiena e collo fino alla bocca.
Sento la domina che si rialza, sono inerme, non riesco a muovermi.
Quando finalmente riesco a tornare in me stesso e aprire gli occhi, mi ritrovo al buio, da solo.
Mi avvicino ad una candela, accanto i miei vestiti ripiegati e una busta con scritto grazie, la apro, dentro denaro pari ad uno stipendio…
Grazie a voi
scritto il
2022-07-11
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