Il percorso di Marina, mamma e troia -17-

di
genere
bisex

Non ho nessuna intenzione, e mai l'avrò di stravolgere la mia vita, ora dimmi qualcosa tu”.

“ ti confesso Marina che la mia vita un pochino l'hai stravolta, ti penso tanto, spesso, forse troppo, ma mi piace vederti, e siccome anch'io ho mille o forse più fantasie irrealizzate, l'esserci trovati è tanta roba.

Comunque, ho ben inteso tutto il tuo spiegone, spero di non deluderti.

Una domanda però mi viene da farti: vuoi continuare a pianificare gli appuntamenti, o preferisci la sorpresa lasciando fare a me?

Il silenzio piomba nell'appartamento.

“Dunque, all'inizio della storia ti avevo detto: alle mie condizioni.

Ora le condizioni le conosci, quindi fai tu.

Preferirei la sorpresa.

E a questo punto le condizioni sono condivise.”

Mancavano 3 giorni al rientro di suo marito, e volevo sfruttarli al meglio.

Ora toccava a me, la palla era nel mio campo, volevo stupirla e farla stare bene.

Quella stessa sera andai a fare visita al sexy shop, volevo iniziare a prendere qualcosa per il pomeriggio successivo.

C'era solo l'imbarazzo della scelta, da attrezzatura più comune ad aggeggi a me sconosciuti.

Dopo una buona mezz'ora fra gli scaffali decisi che per cominciare avrei preso un vibratore, ma non comune.

Non volendo prenderne due diversi, ne presi uno che ovviamente vibrava, ma era anche modificabile nelle forme, tramite una pompetta si poteva allargare la circonferenza.

E presi anche un set di cinghie, mi piaceva la foto sulla scatola.

Praticamente una cintura da allacciare in vita da dove partivano altre 4 cinghiettine con polsini regolabili, 2 per le caviglie e 2 per i polsi, oltre ad una mascherina in finta pelle per gli occhi.

L'avrei potuta immobilizzare, e giocare con il suo corpo inerme e magari finalmente.... scoparla.

C'era un'infinità di intimo, per tutti i gusti, e l'occhio mi cadde su un completino il latex.

Ma non lo presi, non volevo giocarmi tutte le carte subito.

Ci sarebbe stato tempo.

La mattina seguente, come al solito la accompagno sul posto di lavoro, se possibile era ancora più bella dei giorni precedenti.

Sembrava si sentisse cosa le sarebbe aspettato il pomeriggio seguente, aveva una specie di stivale tutto aperto con i lacci, modello schiava.

Pensai che mi leggesse nel pensiero.

Verso le 13.00 andai nella casa, volevo preparare la situazione, l'atmosfera giusta, avevo tante idee, ero molto eccitato all'idea di vederla immobilizzata.

Preparai la camera da letto, volevo farlo li.

Tende tirate, luce soffusa, al suo arrivo le avrei messo la mascherina sugli occhi, per lasciarla immaginare senza vedere.

CONTINUA ...
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2022-01-13
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