Il percorso di Marina, mamma e troia -18-

di
genere
bisex

Il citofono, eccola.

Bella come sempre, capelli sciolti, capezzoli che si intravedono, già pronti.

“ Buongiorno Marina”

“ Ciao maestro, cosa hai pensato per oggi”

“ sorpresa, girati che ti abbiglio”

Le misi la mascherina sugli occhi, con le mani le toccavo i seni da sopra il vestito.

Avevo il cazzo duro come il marmo e lo strofinavo sul suo di dietro.

I suoi capezzoli erano duri e appuntiti, il respiro si faceva più corto.

Marina era una donna calda come una stufa, ed io avevo capito che stupirla aumentava la sua voglia.

Le sfilai il vestito attillatissimo.

Rimase solo con un bellissimo tanga bianco.

La accompagnai sul letto e la feci distendere.

Non parlava, era pronta, si percepiva, le passai la cintura sotto la schiena e la legai in vita.

Dovunque la toccassi era un fremito.

Che donna!

Dolcemente presi prima un polso, poi l'altro e li legai alla cintura, regolando la distanza, poi le caviglie.

Ora era immobilizzata, nel bel mezzo del letto, pronta a godere, ma senza sapere come.

Mi distesi vicino, e iniziai a leccarle un capezzolo.

Lo succhiavo alternando qualche dolce morso.

Con la mano giù verso l'inguine, a cercare il suo sesso.

La mano strofina le sue mutandine, a lei piace un sacco, me lo fa capire, è già umida.

È evidente che l'essere bendata, il non poter vedere accentua i suoi recettori, fa volare la sua fantasia.

Come piaceva alla troia farsi succhiare le tettine, e strofinare la patata.

L'avrei voluta baciare in bocca, ma quello sarebbe stato amore, lei voleva solo sesso.

Scostai le mutandine, la sua figa era come sempre già pronta.

Il clitoride scappucciato ed eretto, le labbra stragonfie.

Il dito scendeva fino al suo culetto, al tocco del polpastrello si contraeva.

Presi il vibratore e lo accesi alla minima velocità.

Lo appoggiai su un seno.

Marina iniziava la solita danza del dimenarsi, girando la testa a destra e sinistra.

Ma quelle tettine meritavano di più.

Avevo notato nel bagno delle mollette per stendere i panni, andai a prenderne una manciata.

Rimasi un attimo sulla porta a guardarla, era smaniosa, non capiva dove fossi andato, quale sarebbe stata la prossima sorpresa.

Era troppo bella quella scena, Marina docilmente immobilizzata, con mai e piedi legati, ed il vibratore in funzione sulla pancia.

Spettacolo!

Afferrai un capezzolo e attaccai una molletta, poi l'altro.

Marina friggeva.

Ne misi altri 2 su ogni areola.

Erano tesi e durissimi, rossi bordeaux.

Ovviamente la troia aveva capito che oggi le sarebbe toccato il vibratore, ma non sapeva che essendo anche gonfiabile...sarebbe stata riempita a dovere.

Si muoveva Marina, era agitata, così facendo permetteva alle mollette di muoversi, e probabilmente ciò le donava ancora più piacere.

Appoggiai il vibratore sulla sua figa tormentata, era aperta.

CONTINUA ...
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2022-01-14
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