Il cantico dei cantici
di
Nick Carraway
genere
poesie
Io vi scongiuro figlie di Gerusalemme
Per le gazzelle o per le cerve dei campi, non destate, non scuotete dal sonno l’amata, finché essa non lo voglia.
Come sei bella amica mia, come sei bella, come astri neri i tuoi occhi
Le tue chiome come fronde d’albero
I tuoi denti come un gregge di pecore tosate che risalgono dal bagno
Come nastro di porpora le tue labbra, e i tuoi seni come grappoli d’uva
Tu mi hai rapito il cuore, amica, tu mi hai rapito il cuore
Con un solo tuo sguardo
Quanto sono soavi le tue carezze, quanto più inebrianti del vino esse sono
E il profumo delle tue vesti è il profumo del Libano
Chi è costei che sorge davanti a me come l’alba?
Bella come la luna, fulgida come il sole
Terribile come schiere a vessilli spiegati
Unica è la mia diletta, la mia perfetta, ella è l’unica di sua madre, la preferita della sua genitrice.
L’hanno vista le giovani e l’hanno detta beata
Le regine e le altre spose, ne hanno tessuto le lodi
Le curve dei tuoi fianchi sono come monili
Opere di mano d’artista
Le tue gambe come sculture marmoree
Tale il tuo petto, rigoglioso come valli a primavera
Le tue carezze per me, più inebrianti del vino
La chioma del tuo capo è come porpora
Un re è stato preso dalle tue trecce
Bruna sei, e bella, o figlie di Gerusalemme
Come le tende di Kedar
Come i padiglioni di Salma
Il cocchio del faraone è carro da fieno accanto a te
Lo splendore di Cartagine si rabbuia, amore dell’anima mia
Io vi scongiuro figlie di Gerusalemme
Per le gazzelle o per le cerve dei campi, non destate, non scuotete dal sonno l’amata, finché essa non lo voglia.
Per le gazzelle o per le cerve dei campi, non destate, non scuotete dal sonno l’amata, finché essa non lo voglia.
Come sei bella amica mia, come sei bella, come astri neri i tuoi occhi
Le tue chiome come fronde d’albero
I tuoi denti come un gregge di pecore tosate che risalgono dal bagno
Come nastro di porpora le tue labbra, e i tuoi seni come grappoli d’uva
Tu mi hai rapito il cuore, amica, tu mi hai rapito il cuore
Con un solo tuo sguardo
Quanto sono soavi le tue carezze, quanto più inebrianti del vino esse sono
E il profumo delle tue vesti è il profumo del Libano
Chi è costei che sorge davanti a me come l’alba?
Bella come la luna, fulgida come il sole
Terribile come schiere a vessilli spiegati
Unica è la mia diletta, la mia perfetta, ella è l’unica di sua madre, la preferita della sua genitrice.
L’hanno vista le giovani e l’hanno detta beata
Le regine e le altre spose, ne hanno tessuto le lodi
Le curve dei tuoi fianchi sono come monili
Opere di mano d’artista
Le tue gambe come sculture marmoree
Tale il tuo petto, rigoglioso come valli a primavera
Le tue carezze per me, più inebrianti del vino
La chioma del tuo capo è come porpora
Un re è stato preso dalle tue trecce
Bruna sei, e bella, o figlie di Gerusalemme
Come le tende di Kedar
Come i padiglioni di Salma
Il cocchio del faraone è carro da fieno accanto a te
Lo splendore di Cartagine si rabbuia, amore dell’anima mia
Io vi scongiuro figlie di Gerusalemme
Per le gazzelle o per le cerve dei campi, non destate, non scuotete dal sonno l’amata, finché essa non lo voglia.
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